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4 Agosto 2025
18:30

Il trucco dietro al salto alla Fosbury, la tecnica che ha rivoluzionato il salto in alto con la fisica

Dick Fosbury, alle Olimpiadi di Città del Messico nel '68, rivoluzionò il salto in alto voltando le spalle all'asticella. Il suo salto si basa su un principio biomeccanico più efficiente: il baricentro passa sotto l'asta, permettendo salti più alti con lo stesso sforzo utilizzato con le tecniche precedenti.

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Il trucco dietro al salto alla Fosbury, la tecnica che ha rivoluzionato il salto in alto con la fisica
salto in alto

"Voltare le spalle", nel nostro linguaggio quotidiano, è visto come un'azione negativa, un gesto di abbandono o disprezzo; non è stato così per Dick Fosbury, atleta statunitense, che voltando le spalle all'asta del salto in alto ha rivoluzionato in positivo la storia di questo sport inventando il Fosbury flop o salto alla Fosbury. Erano le Olimpiadi di Città del Messico del 1968 quando il pubblico assistette per la prima volta a un atleta che correndo con una traiettoria curva, si lanciò in aria e, invece di affrontare l'asticella frontalmente, le diede la schiena, inarcandosi in un gesto mai visto a quel livello, vincendo l'oro e settando il nuovo record a 2,24 metri. Una tecnica innovativa che, grazie a principi fisici e biomeccanici più efficienti, ha reso obsoleti i metodi di salto precedenti (salto a forbice e scavalcamento ventrale) aprendo le porte a nuovi record. Il segreto di questa tecnica risiede nella posizione del baricentro; grazie all'arco dorsale il corpo dell'atleta scavalca l'asticella mentre il suo baricentro passa al di sotto di essa, permettendo di raggiungere altezze superiori con maggiore efficienza. È con il Fosbury Flop, che nel 1993 il cubano Javier Sotomayor ha stabilito l'attuale record del mondo di 2,45 metri.

L'invenzione di Dick Fosbury: voltare le spalle all'asta

Dick Fosbury, nato a Portland in Oregon nel 1947 e morto nel 2023, è stato un genio. L'atleta statunitense ha vinto l'oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Città del Messico con un movimento nuovo, tutto suo, che aveva iniziato a sperimentare durante gli anni dell'High School (l'equivalente del liceo). Fosbury faceva fatica a competere e a eccellere in questa disciplina utilizzando le tecniche dell'epoca – salto a forbice, scavalcamento ventrale o straddle – così decise di cambiare il movimento e la posizione del suo corpo. La sua rivoluzione fu resa possibile da un lato dal regolamento del salto in alto, che permette all'atleta di superare l'asticella in qualsiasi modo, l'importante è che stacchi da terra con un solo piede e dall'introduzione dei materassi in gommapiuma fondamentali per attutire l'atterraggio e migliorare la sicurezza. L'atterraggio sulla schiena, impensabile sulle vecchie superfici in sabbia o trucioli di legno, divenne così possibile.

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Dick Fosbury nel 1968, anno in cui ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Città del Messico con il record di 2,24 metri.

Nonostante i miglioramenti evidenti, molti allenatori rimasero scettici verso quel movimento così strano, battezzato "Fosbury Flop" da un giornale locale già nel 1964. Tuttavia, le vittorie a livello universitario valsero a Fosbury la qualificazione per le Olimpiadi di Città del Messico del 1968. In quella finale, fu l'unico atleta ad affrontare l'asticella di spalle, sorprendendo il mondo intero con la vittoria della medaglia d'oro e stabilendo il nuovo record olimpico di 2,24 metri, che sarebbe rimasto imbattuto fino al 1976.

L'impatto della sua vittoria fu immediato, alle Olimpiadi successive ben 28 dei 40 atleti in gara avevano ormai adottato il salto alla Fosbury.

Perché il salto alla Fosbury è più efficiente? Analisi della tecnica

Cosa c'è dietro questo cambiamento epocale? Perché il nuovo metodo ideato da Fosbury è più efficiente? Come per un miliardo di altri fenomeni sulla Terra, la risposta ce la dà la fisica: il segreto è nel baricentro. Immaginiamo di concentrare tutto il peso e la massa dell'atleta in un unico punto invisibile: quello è il baricentro o centro di massa. La caratteristica fondamentale, sfruttata nel salto in alto, è che questo punto non deve trovarsi per forza all'interno del corpo fisico, può essere anche esterno ad esso. Durante il moto di un oggetto la traiettoria del baricentro compie sempre una parabola determinata dalla posizione e dal movimento del corpo.

salto fosbury baricentro
Schema del salto alla Fosbury nel momento di picco del volo. La linea tratteggiata rappresenta la parabola del baricentro con il punto più alto al di sotto dell’asticella, grazie alla formazione dell’arco dorsale.

L'atleta del salto in alto, grazie all'arco dorsale che compie nel punto più alto del volo, è in grado di far passare il proprio corpo al di sopra della barra, mentre il suo baricentro, in quel preciso istante, riamane al di sotto dell'asticella stessa. Questo permette di superare misure maggiori con meno forza o con la stessa elevazione richiesta dalle tecniche precedenti. Infatti, nei metodi precedenti alla trovata dello statunitense, durante il picco del salto il baricentro era sempre al di sopra dell'asticella, richiedendo uno sforzo maggiore per raggiungere altezze elevate.

Le fasi del Fosbury Flop

Il salto alla Fosbury è un procedimento quasi matematico in cui ogni dettaglio e ogni centimetro fanno la differenza. Possiamo dividerlo in 4 fasi:

  • Rincorsa curvilinea (a "J"): l'atleta genera velocità orizzontale e forza centrifuga, pre-impostando la rotazione del corpo utile allo stacco. La corsa ha un ritmo crescente, i passi sono contati e precisi per arrivare allo stacco con il piede corretto.
  • Stacco: l'ultimo passo è il più lungo e serve a trasformare la velocità orizzontale in una potente spinta verticale. Lo stacco avviene con il piede più lontano dall'asticella. La posizione del corpo deve essere inclinata con le spalle più indietro rispetto al bacino e al piede al momento del distacco da terra.
  • Fase di volo e arco dorsale: il saltatore si approccia all'asta con la schiena, dandosi la spinta con le braccia e superandola prima con la testa e solo alla fine con le gambe. A questo punto la parabola del baricentro è già definita e, durante il picco del salto, si forma l'arco dorsale che permette al corpo di "avvolgere" l'asticella e di avere il baricentro al di sotto di essa.
  • Atterraggio: il collo e la schiena sono le parti del corpo che per prime raggiungono il materasso in gommapiuma che attutisce la botta.

Con questo "rituale" l'atleta cubano Javier Sotomayor ha saltato la bellezza di 2,45 metri, definendo l'attuale record del mondo imbattuto dal 1993, mentre Gianmarco "Gimbo" Tamberi, il saltatore italiano più celebre, ha vinto l'oro olimpico a Tokyo 2021 saltando 2,37 metri.

La tabella seguente mostra le differenze di efficacia dei vari metodi di salto. A parità dell'altezza di baricentro, le misurazioni del salto variano notevolmente (dati della FIDAL – Federazione Italiana di Atletica Leggera):

Tecnica di salto Altezza del baricentro (m) Misura del salto (m)
Salto frontale 1,50 1,17
Salto a forbice 1,50 1,26
Salto Horine o western roll 1,50 1,40
Scavalcamento ventrale 1,50 1,44
Salto alla Fosbury 1,50 1,50
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