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6 Gennaio 2023
7:30

Storia e curiosità tecniche del salto con l’asta

Vediamo in questo articolo la storia del salto con l'asta e alcune curiosità di questa disciplina olimpionica.

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Storia e curiosità tecniche del salto con l’asta
salto asta storia

Quanti di voi sono rimasti sbalorditi a vedere l'atleta Mondo Duplantis superare il record e valicare l'asticella a 6,21 m di altezza? Il salto con l'asta è una della discipline più acrobatiche e mozzafiato dell'atletica leggera: l'atleta, dopo aver effettuato una rincorsa, utilizza l'asta per superare un'asticella posta a svariati metri di altezza. Molti amanti dello sport seguono con entusiasmo eventi come Olimpiadi, Diamond League e Mondiali per provare a percepire l'adrenalina di questi incredibili salti. Vediamo assieme qualche curiosità sul salto con l'asta.

Le origini del salto con l'asta

Il salto con l'asta ha origine intorno al III secolo a.C. in Gallia. In principio questo "gioco" prevedeva di sfidarsi cercando di effettuare il salto più lungo facendo leva su di un ramo. Ma se ci pensate l'origine di questa disciplina ha delle sfaccettature molto pratiche. Un'ottima strategia per riuscire a oltrepassare torrenti o alcuni ostacoli naturali era quella di utilizzare un ramo robusto per aiutarsi a saltare dall'altra parte.

Il salto con l'asta compare già nelle prime Olimpiadi dell'età moderna: Atene 1896. Si saltava utilizzando un ramo di bambù che, grazie alle sue caratteristiche di resistenza e flessibilità, permetteva di raggiungere altezze notevoli. Il vincitore fu l'americano William Hoyt che raggiunse l'altezza di 3,30 m, cioè circa 3 metri in meno rispetto all'attuale record.

salto asta 1896

Negli anni '30 le aste utilizzate erano di metallo e la tecnica era quella "ad asta rigida" visto che l'attrezzo non era flessibile. Il connubio tra questo nuovo materiale e il progresso nella tecnica di salto ha permesso agli atleti di raggiungere altezze fino ai 4,20-4,30 m.

Le Olimpiadi di Roma del 1960 segnano il passaggio definitivo da asta di metallo ad asta di fibra di vetro e carbonio. Questi nuovi materiali rendono l'attrezzo resistente e flessibile allo stesso tempo permettendo agli atleti di raggiungere altezze mozzafiato. Gli atleti internazionali più talentuosi riescono ad avvicinarsi o a superare la misura di 6 m di altezza. Molti di voi avranno sentito parlare di Sergej Bubka, il russo che ha detenuto il record del mondo di 6,15 m per oltre vent'anni.
Ma l'uomo del momento è Mondo Duplantis, classe 1999, che da alcuni anni domina il panorama del salto con l'asta senza lasciare spazio ad alcun rivale. L'italiano che ha saltato più in alto è invece Giuseppe Gibilisco che nel 2003 ha saltato 5,90m.

Giuseppe Giblisco
Giuseppe Gibilisco (Credit: Erik van Leeuwen, GFDL, via Wikimedia Commons).

Il salto con l'asta femminile

Sebbene la prima partecipazione ufficiale delle donne alle Olimpiadi risalga al 1920 ai Giochi Olimpici di Anversa, il salto con l'asta è rimasta una disciplina prevalentemente maschile fino alla fine degli anni '90. La prima competizione di salto con l'asta alle olimpiadi ha avuto luogo a Sydney nel 2000 con la vittoria dell'americana Stacy Dragila con la misura di 4,60m.

Agli stessi giochi ha partecipato l'attuale detentrice del record del mondo di 5,06m , la russa Elena Isinbaeva che a quell'evento era appena diciottenne (vincerà in le successive Olimpiadi nel 2004 e 2008). Negli ultimi vent'anni il salto con l'asta ha avuto un'impennata anche in Italia. Il record italiano femminile outdoor è di Roberta Bruni che ad agosto 2022 ha saltato 4,72 m.

Roberta Bruni
Stefano Di Giorgio, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

Come sono fatte le aste?

Le aste odierne sono fatte prevalentemente di fibra di vetro, anche se per il regolamento possono essere fatte di qualsiasi materiale. Ebbene si, si potrebbe saltare anche con un manico di scopa, ma sarebbe un po' difficile essere particolarmente competitivi. Il regolamento inoltre prevede che l'attrezzo si possa impugnare a qualsiasi altezza a condizione che le mani sono si spostino mai rispetto alla posizione di partenza. Infatti non è possibile usare l'asta come una pertica ed arrampicarsi fino in alto.

È sbalorditivo quindi pensare che per raggiungere grandi altezze l'asta debba essere sufficientemente lunga e dura (stiamo sempre parlando di salto con l'asta eh), tanto che alcuni uomini utilizzano aste di lunghezza 5,30 m. Le donne più forti saltano con aste di 4,60 m circa. Ogni asta ha poi una resistenza specifica che viene misurata in libbre: all'aumentare della durezza aumenta l'energia restituita per poter raggiungere l'asticella durante la cosiddetta "infilata" (quando l'atleta è a testa in giù appeso all'asta).

salto in alto donna

Il peso dell'atleta deve essere inferiore al carico in libbre che l'asta può supportare, altrimenti l'asta si romperebbe o comunque non avrebbe la spinta sufficiente per portare in alto l'atleta. Per riuscire a piegare un'asta molto resistente è fondamentale avere una velocità di rincorsa ed una tecnica di salto tali da permettere all'asta di restituire quell'energia in direzione verticale per poter valicare l'asticella.

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