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31 Ottobre 2023
16:06

In arrivo a novembre versioni di Facebook e Instagram a pagamento, perché e quali sono i costi

Facebook e Instagram introdurranno da novembre in Europa versioni a pagamento non obbligatorie per utilizzare tali piattaforme senza pubblicità. I costi partiranno da 9,99 €/mese.

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In arrivo a novembre versioni di Facebook e Instagram a pagamento, perché e quali sono i costi
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Come già vi avevamo anticipato qualche settimana fa, Facebook e Instagram, i due social network dell'azienda Meta di Mark Zuckerberg, introdurranno a partire dal 6 novembre 2023 una versione a pagamento delle piattaforme nei Paesi dell'Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e in Svizzera. L'abbonamento sarà di tipo mensile e consentirà agli utenti di utilizzare i social di Meta senza la presenza di pubblicità.

Per quanto riguarda i prezzi degli abbonamenti, sono stati confermate le anticipazioni diffuse nelle scorse settimane.  Nel suo comunicato ufficiale, Meta dichiara infatti:

A seconda di dove lo acquisti costerà 9,99 €/mese sul web o 12,99 €/mese su iOS e Android. Indipendentemente da dove acquisti, l'abbonamento verrà applicato a tutti gli account Facebook e Instagram collegati nel Centro account di un utente. […] a partire dal 1° marzo 2024 verrà applicata una tariffa aggiuntiva di 6 €/mese sul web e 8 €/mese su iOS e Android per ogni account aggiuntivo elencato nel Centro account di un utente.

Sarà obbligatorio pagare per utilizzare Facebook e Instagram?

Come aveva dichiarato lo stesso Mark Zuckerberg, pagare non sarà obbligatorio: rimane sempre la possibilità di continuare a utilizzare gratuitamente i due social di Meta, accettando però di condividere con tali piattaforme i propri dati al fine di ricevere annunci pubblicizzati profilati. Sulla possibilità di continuare a utilizzare i propri social network gratuitamente si è espressa la stessa Meta:

Se scegli di continuare a utilizzare i nostri prodotti gratuitamente, la tua esperienza rimarrà la stessa e tale esperienza continuerà a essere supportata dagli strumenti e dalle impostazioni che abbiamo creato per consentire alle persone di controllare la propria esperienza pubblicitaria.

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Perché sono e introdotte le versioni a pagamento

Come dichiarato nel comunicato ufficiale rilasciato da Meta, la scelta di consentire agli utenti di eliminare la concessione al trattamento dei dati personali a scopo pubblicitario è figlia della sentenza C-252/21 del 4 luglio 2023 con la quale la Corte di Giustizia UE ha posto dei forti limiti alle attività intraprese da Meta in tema di trattamento dei dati. A causa di questa sentenza, il gruppo Meta ha dovuto infatti rivedere parzialmente la strategia, basata sul finanziamento tramite pubblicità online, che li ha contraddistinti in tutti questi anni.

Sotto la lente di ingrandimento della Corte di Giustizia Europea sono infatti finiti i dati che Facebook e Instagram collezionano sugli utenti, come quelli inseriti durante la fase di registrazione alle piattaforme o quelli relativi ai dispositivi e alle azioni compiute dagli utenti sia internamente che esternamente ai servizi forniti da Meta. Per il trattamento di questi dati Meta si è sempre appoggiata alle proprie condizioni generali d'uso a cui gli utenti devono aderire durante la fase di iscrizione.

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L'istituzione di piani a pagamento serve, per stessa ammissione di Meta, a far sì che tutti gli utenti che continueranno a utilizzare gratis le loro piattaforme (presumibilmente la stragrande maggioranza) stiano tacitamente accettando l'utilizzo dei propri dati personali da parte di Meta. In base alle informazioni fornite dall'azienda, tale scelta sembrerebbe dunque indirizzata a eliminare una volta per tutte le critiche e le accuse sul trattamento dei dati degli utenti, più che a far cassa con gli abbonamenti di chi si iscriverà. In merito a ciò Meta ha dichiarato:

La possibilità per le persone di acquistare un abbonamento senza pubblicità bilancia i requisiti delle autorità di regolamentazione europee offrendo allo stesso tempo agli utenti la scelta e consentendo a Meta di continuare a servire tutte le persone nell'UE, nello Spazio Economico Europeo e in Svizzera. Nella sua sentenza, la CGUE ha espressamente riconosciuto che un modello di abbonamento, come quello che stiamo annunciando, è una forma valida di consenso per un servizio finanziato dalla pubblicità.

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