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Un vasto incendio ha colpito ieri, domenica 27 luglio, la spiaggia di Punta Molentis a Villasimius, nel Sud della Sardegna. Il rogo, probabilmente di origine dolosa, è stato alimentato dal Maestrale che soffiava a una velocità di circa 35/40 km/h, causando la distruzione di circa 100 ettari di macchia mediterranea.
Le fiamme, scaturite nella zona collinare di Riu Trottu, al confine tra Castiadas e Villasimius, hanno rapidamente raggiunto la spiaggia, bloccando le vie di fuga per i bagnanti e bruciando le auto ferme nel parcheggio: non risultano feriti, ma 102 persone sono state evacuate via mare grazie ad alcuni gommoni della Guardia costiera di Cagliari. Per domare l'incendio sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco, che hanno utilizzato anche degli elicotteri dell'Esercito e due Canadair provenienti dalla base di Olbia. Nel frattempo, questa mattina sono divampiate le fiamme anche vicino a Cala Liberotto, nella costa di Orosei: sul luogo sono state inviate 13 squadre dei Vigili del Fuoco e tre Canadair.
Per la Sardegna si tratta degli incendi della stagione: l'isola, in generale, è spesso colpita da roghi alimentati dai forti venti e dalle alte temperature, con gravi danni alla vegetazione. Vediamo quindi una panoramica degli incendi più devastanti in Sardegna degli ultimi decenni e i dati sui roghi del 2024 e dei primi mesi del 2025.
Il 2021 è stato l'anno più devastante per la Sardegna
In generale, la Sardegna è tra le isole più colpite dagli incendi boschivi: secondo le stime pubblicate dalla Regione, tra il 1971 e il 2003 si sono verificati una media di 3.372 incendi all'anno, con le fiamme che hanno distrutto, ogni anno, almeno 13.000 ettari di vegetazione. In quegli anni, l'incendio più devastante è stato registrato nel luglio del 1983: il rogo, di origine dolosa, causò 9 vittime, tra le quali 2 appartenenti al Corpo Forestale Regionale e un operaio forestale.
L'incendio scoppiò tra Tempio Pausania e Collina di Curraggia, in provincia di Sassari, e fu alimentato dai forti venti e dalle alte temperature di quei giorni. A causa delle fiamme andarono persi 18.000 ettari, con la distruzione di boschi, pinete di pini mediterranei e macchia mediterranea.
Tra il 2004 e il 2014, invece, la media di roghi è stata di circa 1.000 all’anno, facendo registrare mediamente circa 18.800 ettari bruciati. Come si può vedere anche dal grafico, oltre il 50% di questi incendi si è verificato negli anni tra il 2007 e il 2011.

In tempi più recenti, invece, il 2021 è stato l'anno più devastante per la Sardegna, che tra il 24 e il 29 luglio fu colpita da un incendio di enormi dimensioni scoppiato tra il Montiferru e la Planargia (in provincia di Oristano) che distrusse quasi 13 mila ettari di terreno, di cui circa 4 mila di boschi. Il rogo coinvolse 10 comuni del Montiferru, provocando importanti danni economici, sociali e ambientali: secondo i dati ISPRA, si trattò del più vasto incendio registrato in tutta l'Italia durante il 2021.
A innescare il fuoco fu probabilmente un'auto, incendiatasi per un guasto: le autorità hanno quindi stabilito le origini colpose dell'incendio (e quindi legate a un incidente e non a un'azione umana deliberata, come nel caso degli incendi dolosi). In ogni caso, la gravità dell'evento portò la Regione Sardegna a dichiarare lo stato di emergenza regionale fino al 31 ottobre 2021.
I dati più recenti: i roghi del 2024 e dei primi mesi del 2025
Nonostante il 2023 abbia segnato un miglioramento nel numero di roghi rispetto all'anno precedente, nel 2024 la Sardegna è rimasta tra le regioni più colpite dagli incendi boschivi: lo scorso anno, infatti, nell'isola sono bruciati oltre 5.500 ettari di terreno, di cui circa 1.734 ettari coperti da boschi ed ecosistemi forestali.
A livello complessivo, nel 2024 la Sardegna era risultata la terza regione in Italia per superficie bruciata, dove sono andati persi l'11% degli ettari del totale nazionale. La provincia più colpita è stata quella di Nuoro, dove 8 km² di foreste sono andati distrutti.

Guardando infine al 2025, secondo l'ultimo report di Legambiente, da inizio anno fino al 18 luglio in Sardegna sono già bruciati circa 1.465 ettari, nel corso di 19 roghi: a questi dati, però, andranno aggiunti gli ettari persi con i due incendi di Villasimius e di Orosei. Nel frattempo, la Protezione civile regionale ha diramato un bollino rosso in tutta la parte orientale dell'Isola per il pericolo di incendi nella giornata di oggi, 28 luglio.