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4 Marzo 2024
19:30

Scirocco, maestrale, tramontana: da dove nascono i nomi dei venti che soffiano sull’Italia

L'origine dei nomi che ritroviamo nella rosa dei venti deriva dalla loro direzione di provenienza rispetto all'isola di Zante, nel Mediterraneo.

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Scirocco, maestrale, tramontana: da dove nascono i nomi dei venti che soffiano sull’Italia
nomi dei venti

L’origine dei nomi dei venti che, periodicamente, si avvicendano tra un tipo di tempo e l’altro, spazzando l'Italia e il mar Mediterraneo, è legata alla cosiddetta rosa dei venti. Chiamata anche “stella dei venti” o “simbolo dei venti”, la rosa dei venti è un diagramma che indica le direzioni da cui provengono i venti che spirano su una determinata regione: è formata da una serie di rombi che, sovrapposti l’uno all’altro, ricordano una stella.

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Credits: Nicholas Frisardi, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons.

Nel passato sono esistite e tuttora esistono numerose versioni della rosa dei venti, da quella cinese a quella ebraica, passando per le arabe, le armene e quella addirittura menzionata da Omero nel libro V dell’Odissea dove, si legge, il vento da ovest è lo zefiro e non il ponente, mentre quello da nord è il boreale e non la tramontana.

Ai tempi in cui Venezia era la repubblica marinara dominante nel Mediterraneo orientale, la rosa dei venti era posizionata sull'isola greca di Zante, nel mar Ionio, e qui vi rimase sin dalle prime rappresentazioni cartografiche del mar Mediterraneo, così da divenire il punto di riferimento per indicare la direzione di provenienza del vento, ossia delle navi che anticamente erano spinte dai venti portanti, ossia da venti che provenivano dalla loro poppa.

I nomi degli 8 principali venti associati alla rosa dei venti nascono quindi dalla rosa dei venti di Zante all'epoca della Repubblica Serenissima di Venezia. Questi nomi vengono utilizzati ancora oggi in campo meteorologico: li sentiamo nominare durante le previsioni del tempo per descriverne meglio le condizioni istantanee e dell’immediato futuro. Partendo da nord e andando in senso orario troviamo:

  • tramontana, dalla locuzione latina trans montes, letteralmente “attraverso i monti”. In questo caso il vento da nord, prima di giungere sull’isola di Zante, scavalcava le Alpi Dinariche posta alle sue spalle, che sappiamo tagliare trasversalmente la ex-Jugoslavia;
  • grecale, per il fatto che le navi che provenivano da nord-est (NE), giungevano approssimativamente dalla Grecia, che comprendeva allora anche la parte meridionale delle coste balcaniche e la Turchia occidentale;
  • levante, poiché proviene da est, che è la direzione in cui sorge (“si leva”) il Sole;
  • scirocco, dall’arabo suluq, da sud-est (SE) giungevano le navi provenienti dalla Siria, da cui il nome di questo vento;
  • Ostro, dal latino auster (“sud” e “bruciante”), un vento flebile tanto da risultare quasi impercettibile;
  • libeccio, un vento energico e umido proveniente da sud-ovest (SO), direzione verso la quale, sempre rispetto all’isola di Zante, si incontra la Libia, nome che anticamente definiva anche la Tunisia e l’Algeria;
  • ponente, poiché proviene da ovest, che è la direzione in cui tramonta (“si pone”) il Sole;
  • maestrale, da nord-ovest (NO) giungevano le navi salpate da Roma, che spesso circumnavigavano la Sicilia piuttosto che affrontare lo Stretto di Messina; dalla Magistra Roma deriva il nome di questo vento: la via “maestra” infatti, fin dall’epoca romana, era la via da e per Roma.
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Via Wikimedia Commons.

Proprio a causa della loro diversa origine e della “strada” percorsa durante il loro spostamento, una volta giunti sull’Italia, ognuno di questi venti, essendo associati a condizioni termiche e igrometriche diverse e specifiche, sono in grandi di influenzarne non solo le condizioni meteorologiche, ma anche e in modo significativo la stessa climatologia.

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