In Regno Unito le temperature stanno raggiungendo i 40°C, in Spagna e Portogallo si superano i 46°C e in Italia non ce la passiamo molto meglio. L'allarme temperature in ascesa sta portando con sé siccità e incendi sempre più estesi e frequenti. Lo stato d'allerta è ormai globale e molte zone sono fortemente a rischio. Ecco cos'è accaduto e cosa sta succedendo sul fronte degli incendi in questa prima fase dell'estate 2022.
I Paesi più colpiti da incendi nell'estate 2022
Il caldo torrido e l'aumento delle temperature hanno effetti diretti sulla salute degli esseri viventi, ma anche l'ambiente e gli ecosistemi soffrono profondamente di questa condizione. Per vederlo con i nostri occhi possiamo semplicemente provare a fare due passi nelle aree verdi delle nostre città: l'erba è ingiallita e secca, il verde urbano si contrae e muore sotto la stretta ferma e bollente di questa estate anomala. Se ci spostiamo verso i campi la situazione non migliora e se andiamo a passeggiare nei nostri parchi nazionali vedremo che l'acqua si è prosciugata e che gli ecosistemi stanno sparendo di anno in anno.
I giornali parlano di "estate da record" mentre gli articoli scientifici e le immagini satellitari ci danno prova di ciò con dati e misurazioni sul campo. C'è poco da scherzare, ormai gli incendi divampano ovunque.
In tutta Europa stiamo sperimentando un'ondata di caldo anomala e prolungata che sta colpendo in maniera marcata Italia, Grecia, Francia, Spagna e specialmente in Portogallo dove si raggiungono i 46°C. Queste aree, oltre ad essere le più torride, sono anche quelle in cui si stanno verificando un gran numero di incendi nelle ultime settimane. Ecco un breve recap di cosa è accaduto:
- La Francia continua con le evacuazioni preventive in vista di un peggioramento della situazione incendi. Le fiamme hanno già devastato 11 mila ettari di vegetazione diffondendosi verso Sud. Le autorità richiedono estrema cautela in questo momento difficile;
- In Spagna negli ultimi giorni sono divampati una trentina di incendi che hanno costretto migliaia di persone a fuggire dalle proprie abitazioni. Sono bruciati oltre 20 mila ettari di terreno e ci sono state almeno due vittime a causa delle fiamme;
- Le regioni centrali e settentrionali del Portogallo si trovano quasi totalmente in una situazione di rischio alto, molto alto e addirittura massimo, che si spera proceda verso una tregua. La Protezione Civile portoghese ha dichiarato che gli incendi della settimana scorsa hanno provocato una sessantina di feriti, due morti e devastato circa 15 mila ettari di foreste dall'inizio dell'ondata;
- In Grecia la situazione è analoga, tanto che la Protezione Civile greca lancia l'allarme per una grossa fetta di territori a rischio, attivando il servizio di monitoraggio 24 ore su 24 e limitando l'ingresso in molte aree del Paese.
- In Italia le Regioni più colpite sono Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Sicilia, Calabria, Abruzzo, Puglia e Sardegna dove Protezione Civile italiana e Vigili del Fuoco sono alle prese con interventi urgenti per estinguere le fiamme grazie anche all'uso dei canadair. Proprio in questi giorni – tra il 19 e il 20 luglio – l'area attorno a Lucca assieme a quella del Carso triestino e goriziano sono divampate, causando l'evacuazione di abitazioni e il blocco temporaneo di ferrovie e imprese tra cui la Fincantieri di Monfalcone.
La mappa delle aree in fiamme
Il Sistema europeo d'informazione sugli incendi boschivi (Effis) consiste in un sistema di informazioni geografiche web (sia storiche che giornaliere) sullo stato degli incendi boschivi e sui regimi di incendio nelle regioni europee, mediorientali e nordafricane. Secondo i dati Effis dal 1 gennaio 2022 al 16 luglio 2022, le aree bruciate dagli incendi equivalgono ad un totale di 345.913 ettari, di cui 3.272 ettari bruciati solamente nell'ultima settimana. Sono 15 gli incendi di ultimi 7 giorni, mentre il numero totale di anomalie termiche è 41.489, di cui 1.125 nell'ultima settimana. Questi dati, fortunatamente, sono in decrescita rispetto alla settimana precedente.
Effis sfrutta i dati ottenuti dal sensore MODIS (a bordo del satellite TERRA e ACQUA) e dal VIIRS (Visible Infrared Imaging Radiometer Suite a bordo del NASA/NOAA Suomi National Polar-orbiting Partnership) per ottenere mappe giornaliere degli incendi attivi nell'area europea. Quella che vedete qui sotto è l'immagine di ciò che è accaduto proprio in quest'ultima settimana, dal 12 al 19 luglio 2022.
Gli incendi attivi sono localizzati sulla base delle cosiddette anomalie termiche, ciò vuol dire che i sensori identificano tutte quelle aree superficiali la cui temperatura è marcatamente superiore rispetto alle zone di suolo circostante. Se la differenza di temperatura è al di sopra di una determinata soglia, il potenziale incendio è confermato come "incendio attivo" o "punto caldo" e viene definito sulla mappa da un simbolo.
Come possiamo notare, le Regioni del Sud Italia e le isole maggiori sono le più colpite, assieme ad Albania, Romania, Bosnia, Francia, Spagna, Portogallo e Nord Africa.
Le principali cause degli ultimi incendi
Specialmente negli ultimi anni gli incendi hanno causato danni ingenti portando alla perdita di vite umane, danneggiando la salute umana, bruciando proprietà, infrastrutture e attività commerciali e provocando seri danni ambientali nelle aree forestali e agricole.
Sebbene non siano da escludere gli incendi naturali che divampano periodicamente durante la stagione estiva, qui siamo di fronte ad eventi estremi la cui causa principale è il riscaldamento globale.
L'estremo aumento delle temperature, la mancanza di precipitazioni e la grande quantità di sterpaglie provocata dalla siccità creano le condizioni perfette per far divampare ed estendere il fuoco senza limiti. A quel punto bastano una scintilla, un fulmine, una linea elettrica caduta, un falò acceso o una sigaretta per provocare il caos.
Di certo però non si può escludere l'influenza che la mancata gestione forestale ha su molte aree a rischio lasciate a sé stesse. Per non parlare poi dell'azione diretta dell'uomo che, ahimè, continua volontariamente ad appiccare il fuoco provocando incendi dolosi. Purtroppo c'è ancora chi, facendo ciò, non si rende conto del danno che provoca alla natura e a noi che l'abitiamo.