Una vasta serie di incendi boschivi ha cominciato a propagarsi in modo incontrollato domenica 11 agosto 2024 in Grecia, nella regione dell'Attica orientale, coprendo al momento un'area di quasi 8600 ettari (86 chilometri quadrati) arrivando a sfiorare la periferia nord-orientale di Atene. Si tratta del rogo più grave in Grecia nel 2024, che ha costretto all'evacuazione di migliaia di persone in almeno 11 comuni a nord-est della capitale e ha provocato finora una vittima, una donna a Vrilissia. Il rogo boschivo è stato causato dalle alte temperature e da una severa siccità, e propagato per via dei forti venti dei giorni scorsi. I primi focolai di incendi sono scoppiati nei pressi della città di Maratona, una delle prime a essere stata evacuata; al momento si contano incendi in almeno 40 località con fiamme alte fino a 25 metri. Per contrastare gli incendi sono operativi 700 Vigili del Fuoco, 199 autopompe e 35 aerei antincendio.
La situazione ha portato all'attivazione del Meccanismo di Protezione Civile dell'Unione Europea, coinvolgendo altri Paesi membri che stanno inviando contingenti di supporto per il contenimento dei roghi e il soccorso della popolazione: l'Italia ha predisposto l'invio di due aerei antincendio Canadair. Secondo il portavoce dei Vigili del Fuoco greci, Vassilios Vathrakogiannis, la situazione rimarrà critica per tutta la settimana, soprattutto perché nei prossimi giorni si prevedono venti abbastanza intensi che aiuteranno i roghi a propagarsi ulteriormente.
A favorire la formazione di questi roghi sono stati tre fattori principali: temperature al suolo molto elevate, un periodo di siccità severa e prolungata, e forti venti in grado di far propagare le fiamme. Un territorio caldo, tendenzialmente secco e ventoso rendono la Grecia uno dei Paesi in Europa più colpiti dagli incendi boschivi, con 50.735 ettari andati a fuoco nel periodo 2006-2023. Purtroppo, però, il problema degli incendi boschivi nel Paese ellenico sta diventando più preoccupante negli ultimi anni, come si può notare dal seguente grafico che mostra l'estensione dei territori arsi tra il 2006 e il 2023:
Sia nel 2021 che nel 2023 è andato a fuoco circa l'1% del territorio nazionale. Il 2023 è stato particolarmente severo, con danni per 1,66 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,8% del PIL nazionale dell'anno precedente. Secondo gli esperti, queste situazioni che oggi sono così estreme diventeranno sempre più frequenti per via del riscaldamento globale, che favorisce tutti i fattori elencati sopra che predispongono al rischio di incendi boschivi. Il problema è inoltre esacerbato dal fatto che tra incendi e riscaldamento globale esiste un circolo vizioso: l'aumento delle temperature accresce la probabilità di incendi, e a loro volta gli incendi contribuiscono all'aumento delle temperature perché rilasciano nell'atmosfera CO2 (uno dei principali gas serra) e al contempo distruggono gli alberi, che sono ottimi assorbitori di CO2.
Anche per effetto di questo “circolo vizioso” le previsioni per i prossimi decenni non sono tra le più rassicuranti: usando i modelli climatici a disposizione dell'IPCC (International Panel on Climate Change), da qui al 2050 i danni economici derivanti dagli incendi boschivi in Grecia saranno mediamente paragonabili – se non più gravosi – rispetto a quelli del 2023, che però rispetto ai vent'anni precedenti sono stati eccezionalmente pesanti.
Il problema però non è soltanto economico e ambientale, ma è anche un problema di salute. A questo proposito, secondo uno studio pubblicato quest'anno sugli effetti del cambiamento climatico nella dinamica degli incendi in Grecia l'aumento delle temperature medie è correlato a un aumento delle emissioni di inquinanti dannosi per la salute come il particolato sottile (PM2.5 e PM10).
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