
La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha pubblicato il rapporto finale sull'implosione del batiscafo Titan di proprietà della società OceanGate, che il 18 giugno 2023 causò la morte di tutti e 5 i passeggeri a bordo, tra cui il CEO dell'azienda, Stockton Rush.
Secondo il rapporto di 335 pagine, pubblicato a più di due anni di distanza dal disastro, l'implosione del Titan è avvenuta alle 10:47:09, a circa 3.350 metri di profondità nell’Oceano Atlantico durante una discesa per esplorare il relitto del Titanic. Appena due secondi dopo, il team di controllo a bordo del Polar Prince (la nave di supporto utilizzata durante le immersioni del Titan) ha registrato un rumore proveniente dalla superficie dell'oceano, attribuito dagli investigatori proprio al momento dell'implosione.
Nel rapporto viene anche evidenziata la causa definitiva dell'incidente, ossia la perdita dell'integrità strutturale del Titan, realizzato in fibra di carbonio. Questa perdita strutturale ha poi provocato l'implosione immediata del batiscafo: la resistenza della fibra di carbonio alla compressione, infatti, può essere imprevedibile soprattutto se, come in questo caso, la pressione a cui è sottoposto il materiale è 300 volte più grande della pressione atmosferica.
Le responsabilità del disastro sono quindi state attribuite al comportamento dell‘OceanGate e del suo amministratore delegato Stockton Rush, che avrebbe deliberatamente ignorato tutte le segnalazioni sulle falle di sicurezza, non rispettando gli standard minimi internazionali e arrivando persino a minacciare ritorsioni legali o licenziamenti contro i dipendenti che mettevano in dubbio l'affidabilità del Titan.
Il rapporto finale della Guardia Costiera USA sull’implosione del Titan
Nello specifico, la Guardia Costiera USA ha indicato come causa principale dell'implosione del Titan l'incapacità della società OceanGate di rispettare protocolli ingegneristici stabiliti per la sicurezza, di condurre i test e di effettuare la manutenzione periodica del batiscafo.
Tra l'altro, dal rapporto emerge chiaramente come per diversi anni prima dell'incidente, l'azienda abbia fatto leva su tattiche intimidatorie, permessi per le operazioni scientifiche e reputazione favorevole per eludere i diversi controlli normativi, riuscendo così a utilizzare il batiscafo Titan «completamente al di fuori dei protocolli stabiliti per le profondità marine, che storicamente avevano contribuito a un solido record di sicurezza per i sommergibili commerciali».
La mancanza di supervisione da parte di terzi indipendenti ed esperti ha poi permesso al CEO di OceanGate di aggirare completamente le ispezioni periodiche, senza dover fornire le analisi dei dati e rimandando le procedure di manutenzione preventiva: il mix di questi elementi ha quindi provocato l'evento catastrofico.
L'insieme delle cause che hanno provocato l'implosione del batiscafo
In sintesi, secondo l'indagine della Guardia Costiera USA sono diversi i fattori che hanno provocato l'implosione del Titan il 18 giugno 2023. Tra questi ci sono:
- I processi di progettazione e collaudo del Titan da parte di OceanGate, che non hanno rispettato adeguatamente i principi ingegneristici fondamentali per la costruzione di uno scafo con la precisione necessaria per effettuare immersioni a quella profondità.
- Il comportamento dell'azienda OceanGate, che non si è assicurata che venisse condotta un'analisi completa per definire con precisione il ciclo di vita dello scafo.
- L'uso prolungato del Titan da parte di OceanGate nonostante una serie di incidenti precedenti, che quindi avrebbero compromesso l'integrità dello scafo e di altri componenti critici.
- La mancata conduzione di indagini approfondite da parte di OceanGate dopo gli incidenti precedenti a quello del 18 giugno 2023.
- Il design dello scafo in fibra di carbonio e il processo di costruzione del Titan, con probabili difetti che avrebbero indebolito l'integrità strutturale complessiva.
- L'ambiente di lavoro tossico all'interno dell'OceanGate, che ha utilizzato minacce di ritorsioni legali e di licenziamenti per dissuadere i dipendenti dall'esprimere preoccupazioni sulla sicurezza.
- L'incapacità di OceanGate di condurre la manutenzione preventiva del batiscafo o di proteggerlo dalle intemperie durante il prolungato periodo di fermo fuori stagione in vista della spedizione prima della spedizione del 2023.