
Tutti conosciamo Isaac Newton in veste di fisico di fama internazionale. Forse però non tutti sanno che l'eccentrico scienziato sia stato anche nominato direttore della Zecca di Stato inglese, la Royal Mint.
In quanto principale responsabile, sentiva come "dovere morale" quello di andare a sgominare le bande che producevano denaro contraffatto. Sembra la trama di un film poliziesco, ma Newton decise per un periodo di infiltrarsi sotto copertura all'interno di alcune "gang" criminali, iniziando a frequentare i sobborghi malfamati di Londra alla ricerca del contraffattore più famoso della città: William Chaloner.
Ma andiamo con ordine e ripercorriamo insieme questa curiosa storia che, per certi versi, ricorda lo scontro intellettuale tra l'investigatore Sherlock Holmes e il suo acerrimo nemico il dottor Moriarty.
La contraffazione di monete in Inghilterra
Prima di capire per quale motivo Newton odiasse così tanto William Chaloner (e tutti i contraffattori in generale), facciamo una brevissima panoramica della situazione.
Come riportato anche da un approfondimento di Nature, attorno al 1660 le monete in circolazione erano coniate a mano, presentando quindi dei bordi irregolari. Spesso la gente li limava, ricavando polvere di argento da poter utilizzare per coniare clandestinamente altre monete. Il Governo decise quindi di ritirare dalla circolazione la vecchia moneta in favore di una nuova "già smussata" in partenza. Ecco, Newton era l'uomo incaricato di gestire questo delicato progetto.

All'epoca però la contraffazione non era vista di buon occhio e lo stesso Newton la prese quasi sul personale: si mise in testa di andare a caccia di contraffattori. Anche perché, per inciso, all'epoca questo reato era considerato Alto tradimento verso la Corona e punito con la pena capitale. Diciamo che in quegli anni non si andava molto per il sottile.
Il re dei contraffattori

Tra tutti i contraffattori che frequentavano i sobborghi londinesi, il più noto all'epoca era sicuramente William Chaloner, la "nemesi" del direttore della Zecca Newton. I primi arresti di quest'uomo iniziarono attorno agli anni '90 dei Seicento a causa di qualche furto andato male. Tra una notte in cella e l'altra, Chaloner perfezionò però la tecnica di falsificazione monetaria lavorando con fabbri e incisori e, grazie ad altri collaboratori, iniziò mano a mano ad introdurre sul mercato monete contraffatte. Come riportato anche dall'American Physical Society, Newton stimò qualche anno più tardi che nel Paese circa il 20% delle monete erano dei falsi!
In ogni caso, la falsificazione in questo caso ha ripagato, dal momento che il nostro antagonista riuscì a comprarsi una villa a Knightsbridge, vestendo i panni del nobiluomo inglese e insinuandosi nella borghesia locale.
Quest'uomo era quindi estremamente astuto: pensate che le cronache dell'epoca raccontano di come Chaloner riuscì a farsi assumere dalla Zecca di Stato in veste di esperto, consigliando i tecnici su come migliorare il processo di conio ed evitare ulteriori contraffazioni. Inutile dire che era solo uno stratagemma per migliorare ancora di più la sua tecnica di falsificazione.
Non si scherza con Isaac Newton
Newton prese molto seriamente il suo incarico alla zecca, tanto da non poter tollerare che qualcuno li stesse truffando in un modo così plateale.
Per conoscere l'identità di Chaloner (all'epoca famoso solo nel giro della malavita) Newton decise di travestirsi e addentrarsi sotto copertura nei sobborghi di Londra, iniziando a frequentare di proposito ambienti malfamati alla ricerca di indizi sull'identità del contraffattore. Si stima che riuscì a condurre a modo suo circa un centinaio di interrogatori, parlando con testimoni e sospetti: con questo metodo riuscì ad incastrare ben 28 criminali! Lo scienziato poi riuscì finalmente a fare arrestare Chaloner nel 1697 ma, vista la ricchezza e la posizione sociale acquisita da costui negli ultimi anni, venne presto rilasciato.

Bastò questo per far arrendere Newton? Certo che no! Il signor Isaac iniziò a raccogliere prove su prove per un altro anno e mezzo, riuscendo a fare arrestare nuovamente Chaloner. Questa volta lo scienziato si era procurato molti testimoni diretti, alcuni dei quali ex-contraffattori pentiti. A questo punto l'accusa non poteva che giudicarlo colpevole. Il falsario cercò di difendersi, sostenendo anche di essere matto, ma a nulla servì.
Il 16 marzo del 1699 William Chaloner venne impiccato e smembrato in pubblica piazza, mettendo la parola fine a questa assurda vicenda.