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29 Dicembre 2025
12:00

Cos’è il Somaliland, territorio africano che Israele ha riconosciuto come Stato indipendente

Israele annuncia il riconoscimento del Somaliland per motivi strategici sul Mar Rosso: le Nazioni Unite si riuniscono per un consiglio d’emergenza su richiesta di Mogadiscio.

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Cos’è il Somaliland, territorio africano che Israele ha riconosciuto come Stato indipendente
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Il Somaliland è una repubblica autoproclamata nell'estremità nord-occidentale della Somalia (Corno d'Africa) che si è separata da quest'ultima nel 1991, e che negli ultimi giorni è al centro dell’attenzione dopo essere stata riconosciuta ufficialmente da Israele. Negli scorsi giorni, infatti, il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro degli Esteri Gideon Saar e il presidente del Somaliland Abdirahman Mohamed Abdullahi hanno firmato una dichiarazione congiunta di reciproco riconoscimento.

Questo riconoscimento, però, non solo non è stato visto di buon occhio dalla Somalia, che lo ha preso come un attacco alla sua sovranità. Anche altri Paesi africani (Egitto, Kenya, Tanzania, Uganda e Gibuti in primis), Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Cina (la cui ambasciata presente in territorio somalo ha espresso sostegno alla Somalia e alla sua integrità nazionale) ritengono che questa sia una decisione illegale e ai danni dell'unità dello Stato Somalo, il cui governo ha dichiarato:

La regione del Somaliland è parte integrante, inseparabile e inalienabile del territorio sovrano della Repubblica Federale di Somalia.

Mahmoud Ali Youssouf, il presidente della Commissione dell'Unione Africana (UA), ha ribadito che il territorio del Somaliland deve rimanere parte integrante della Somalia, e non uno Stato a sé.

Perché il Somaliland si separò dal resto della Somalia

Negli ultimi anni Ottanta, nel nord della Somalia si era consolidato un movimento ribelle, il Somali National Movement, in aperta opposizione con il regime di Mohamed Siad Barre (durato ben 22 anni, dal 1969 al 1991). Il governo di quest'ultimo, contrariato da questa decisione che poteva portare a una secessione della zona, reagì con una durissima repressione, e diverse città del nord subirono diversi bombardamenti e devastazioni indicibili. Proprio i diversi atti di crudeltà operati dalle milizie di governo fecero sì che la maggior parte degli abitanti del Nord sopravvissuti non potessero pensare di unire il proprio territorio alla Somalia. Nel 1991, quando il governo dello spietato dittatore somalo cadde e la Repubblica di Somalia sprofondò nel caos più totale, il Nord proclamò subito la sua indipendenza.

Da 34 anni, quindi, questo territorio ha un proprio governo, come anche una valuta, la polizia e un esercito. Rispetto alla Somalia – in cui i conflitti politici sono all'ordine del giorno e le forze somale lottano strenuamente contro il movimento islamista al-Shabaab – questo territorio ha una certa stabilità, anche se attraversa da tempo una serie di difficoltà economiche e conflitti nella parte più orientale.

Ad ogni modo, nessuno Stato africano si è azzardato a riconoscere il Somaliland, perché ciò potrebbe creare un precedente per altre secessioni. Allo stesso modo, nessun membro dell'ONU ha mai formalmente riconosciuto la sua esistenza fino a pochi giorni fa.

Perché Israele ha riconosciuto il Somaliland

Le ragioni di questa presa di posizione sono del tutto strategiche.

In primis, Israele ha un interesse nel controllo delle rotte del Mar Rosso: il Somaliland, infatti, si trova all'imbocco dello stretto di Bab el-Mandeb, che collega Oceano Indiano e Canale di Suez. Il Somaliland, quindi, si trova in una posizione strategica sulle rotte più trafficate, e lo Stato Ebraico desidera un partner riconosciuto e "amico" che possa offrirgli supporto logistico. Ma non solo: il Somaliland potrebbe offrire a Israele anche un certo grado di sicurezza marittima, considerando che è vicino allo Yemen e ai suoi ribelli armati.

Questa scelta rappresenta anche un'espansione della rete diplomatica del governo ebraico, nel solco degli Accordi di Abramo, a cui il presidente del Somaliland ha affermato di voler aderire per "fare un passo avanti verso la pace regionale e globale". De facto, il Somaliland guadagnerebbe così il riconoscimento tanto anelato, aumentando il suo peso diplomatico e l'accesso ai mercati internazionali.

La dichiarazione di Donald Trump e i primi esiti diplomatici

In Somalia è presente un contingente di forze statunitensi come supporto alle forze somale dal 2022, dopo che, durante il primo mandato Trump, gli USA avevano ritirato 700 militari presenti sul territorio. La mossa fu ben presto motivata: secondo il presidente era necessario ridurre le presenze militari statunitensi in aree del mondo periferiche o da considerare come forever wars” (da sempre e per sempre in guerra), e preferire operazioni più leggere (raid mirati, droni). Su richiesta o in coordinamento con il governo, gli uomini di Trump danno quindi il via a operazioni aeree contro al-Shabaab e l'Isis somalo, impedendo alla Repubblica di Somalia di diventare un safe haven per i gruppi terroristici e proteggendo le rotte marittime.

Durante una recente intervista al New York Post, interrogato sulla vicenda, il presidente americano ha dichiarato che questo riconoscimento andrà valutato, per poi guardarsi intorno e chiedere:

Qualcuno sa esattamente cos'è il Somaliland?

Intanto, come riporta il Jerusalem Post, su richiesta del governo Somalo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà oggi pomeriggio a New York per una sessione d’emergenza.

Articolo in aggiornamento 

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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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