
La cometa interstellare 3I/ATLAS sta per avere un incontro ravvicinato con Marte nella sua traiettoria iperbolica attraverso il Sistema Solare interno: il 3 ottobre sfreccerà a “soli” 30 milioni di km dal pianeta rosso. Sarà un'occasione unica che permetterà alle sonde ESA Mars Express ed ExoMars in orbita attorno a Marte di studiare a distanza ravvicinata questa peculiare cometa, il terzo oggetto interstellare scoperto nel Sistema Solare (dopo 2I/Borisov e 1I/'Oumuamua) che mostra caratteristiche uniche rispetto alle comete autoctone del nostro sistema planetario. La vicinanza delle due sonde alla cometa permetterà di indagarne forma e composizione chimica con una precisione impossibile dalla Terra, visto che il massimo avvicinamento al nostro pianeta – previsto per il 19 dicembre – avverrà ad una distanza di ben 269 milioni di km.
Dopo il 3 ottobre, la cometa continuerà il suo viaggio passando a 58 milioni di chilometri da Venere il 7 novembre e a 46 milioni di km da Giove il 16 marzo 2026, dove verrà ulteriormente studiata dalla sonda europea Juice prima di abbandonare per sempre il nostro sistema stellare. In questi giorni 3I/ATLAS è difficilmente visibile dalla Terra per via della ridotta distanza angolare dal Sole e dal suo bagliore; nei prossimi giorni smetterà di essere visibile e potremo tornare a osservarla a partire da fine novembre, quando “riemergerà” da dietro il disco della nostra stella.
Perché il passaggio ravvicinato di Marte è importante: cosa studieremo
Il 3 ottobre la cometa interstellare 3I/ATLAS sarà a soli 30 milioni di km da Marte. Nei pressi del passaggio ravvicinato al pianeta rosso, l'ESA ha in programma di rivolgere gli strumenti scientifici delle sonde Mars Express ed ExoMars, generalmente utilizzati per studiare la superficie di Marte, verso la cometa interstellare. Gli strumenti High Resolution Stereo Camera (HRSC) di Mars Express e Colour and Stereo Surface Imaging System (CaSSIS) di ExoMars verranno utilizzati per ottenere immagini dettagliate della chioma e della coda della cometa. L'obiettivo è quello di determinare il grado di attività cometaria, cioè il tasso di perdita di gas e polveri nell'avvicinarsi al Sole, e l'esatta dimensione e forma del nucleo di 3I/ATLAS attraverso la modellazione della chioma (l'effettivo nucleo è troppo piccolo per poter essere osservato direttamente dagli strumenti di Mars Express ed ExoMars).
Le dimensioni di questa cometa, in particolare, sono al centro di un recente articolo dell'astrofisico Avi Loeb, che ritiene la cometa “troppo grande” (almeno 5 km) per essere soltanto il terzo oggetto interstellare scoperto nel Sistema Solare. Loeb si spinge addirittura a usare questa anomalia statistica per prendere in considerazione l'ipotesi che in realtà l'oggetto non sia una cometa ma una tecnologia aliena, anche se è un'idea molto problematica da un punto di vista metodologico.

Oltre a queste misure di natura fotometrica, verrano anche impiegati gli spettrografi OMEGA e SPICAM di Mars Express e NOMAD di ExoMars. L'obiettivo è quello di indagare la composizione chimica della cometa, alla ricerca delle firme spettrali di composti quali acqua, anidride carbonica, monossido di carbonio, o molecole a base di carbonio e azoto. Determinare quali composti sono presenti sulla cometa e in che percentuale relativa permette di confrontare 3I/ATLAS con le altre comete del Sistema Solare e capire quindi se le composizioni cometarie sono "universali" oppure dipendono dal sistema stellare in cui si sono formate.
Cosa sappiamo su 3I/ATLAS
3I/ATLAS è il terzo oggetto interstellare scoperto nel Sistema Solare dopo 2I/Borisov e 1I/'Oumuamua. La scoperta è avvenuta il 1° luglio 2025 grazie alle osservazioni del telescopio Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) telescope in Chile. La sua inusuale traiettoria iperbolica ad alta eccentricità ha da subito rivelato la natura interstellare dell'oggetto, cioè formatosi in un sistema stellare al di fuori del Sistema Solare. Le osservazioni condotte con telescopi da terra e nello spazio, come i telescopi spaziali Hubble e James Webb, sono riuscite ad immortalare una chioma attorno 3I/ATLAS e un accenno di coda, creando consenso nella comunità astronomica circa la natura cometaria dell'oggetto, sebbene con caratteristiche peculiari che la distinguono dalle comete del Sistema Solare.

3I/ATLAS sta sfrecciando nel Sistema Solare all'incredibile velocità di 210.000 km/h, con una traiettoria quasi parallela al piano dell'eclittica che la porterà a raggiungere la massima vicinanza al Sole il 29 ottobre (200 milioni di km), mentre il massimo avvicinamento alla Terra avverrà il 19 dicembre a 269 milioni di km. La cometa interstellare effettuerà incontri ravvicinati anche con Venere il 7 novembre (58 milioni di km) e con Giove il 16 marzo 2026 (46 milioni di km). Questi numerosi incontri ravvicinati sono uno dei motivi che inizialmente Avi Loeb a speculare sulla natura "aliena" dell'oggetto, idea decisamente rifiutata dalla comunità scientifica internazionale.