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POP CORNER
episodio 13
23 Ottobre 2024
18:30

La nostra intervista a Paolo Sorrentino, il regista di “Parthenope” e “La grande bellezza”

Nel nuovo episodio di PopCorner il regista Paolo Sorrentino ci parla del rapporto tra estetica e contenuto, dei suoi film a cui è più legato, di lentezza e velocità, ma anche di Napoli e del rapporto con il nostro mondo interiore.

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La nostra intervista a Paolo Sorrentino, il regista di “Parthenope” e “La grande bellezza”
PopCorner Paolo Sorrentino
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È appena uscito nella sale italiane Parthenope, il nuovo film del regista e sceneggiatore Paolo Sorrentino (Napoli, 31 maggio 1970) giunto al suo decimo lungometraggio e celebre per pellicole come Le conseguenze dell'amore (2004), Il divo (2008) e La grande bellezza (2013) che si è aggiudicato il Premio Oscar come miglior film straniero. Il regista napoletano si è anche imposto nel panorama internazionale con due film in lingua inglese, This must be the place (2011) e Youth (2015).

In questo episodio di PopCorner abbiamo parlato con Paolo Sorrentino di come si realizza un film, dall'idea iniziale alla distribuzione passando per l'ideazione dei personaggi e della trama, la scaletta, la sceneggiatura, la ricerca di attori e finanziamenti, le riprese e il montaggio. Per Sorrentino un film è finito quando c'è la “prima”, un'esperienza carica di tensione ma anche liberatoria.

Le opere di Sorrentino a cui il regista è più legato? Le conseguenze dell'amore è il film a cui è più affezionato, mentre Il divo quello più riuscito.

Ci sono poi le peculiarità dei cosiddetti film d'autore, che il regista definisce come «riflessi della condizione umana e sentimentale dell'autore». Abbiamo parlato con Sorrentino del rapporto tra estetica e contenuto, che secondo il regista tendono a confondersi nel cinema autoriale, in cui il confine tra ciò che si vuole dire e come lo si vuole dire è spesso molto labile.

Un altro tema è quello della lentezza. Ciò che si rischia di perdere rinunciando alla lentezza, secondo il regista, è «la possibilità di annoiarci», che Sorrentino «è la cosa più divertente che c'è» ed è un modo di «pensare a Dio». Per non parlare del fatto che «dimentichiamo le cose veloci, ricordiamo quelle lente».

Per concludere, non potevamo esimerci da una chiacchierata sul rapporto con la città di Napoli, che il regista è tornato a rappresentare con Parthenope dopo l'esperienza di È stata la mano di Dio del 2021.

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Andrea Moccia
Direttore editoriale
Sono nato nell'Agosto del 1985, a Napoli. Mi sono pagato gli studi universitari vendendo pop-corn e gelati nelle sale di un Cinema. Ho lavorato per dieci anni in giro per il mondo, di cui sette all'Istituto nazionale francese dell'energia, in qualità di geologo e team manager. Nel 2018 a Parigi, per gioco, è nata Geopop, diventata nel 2021 una azienda del gruppo Ciaopeople. Sono dell'idea che la cultura sia la più grande ricchezza per un Paese e ho deciso di dedicare la mia vita per offrire un contributo e far appassionare le persone alla conoscenza. Col sorriso :)
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