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Secondo quanto dichiarato tramite un post su Telegram dalla FIC EGS RAS, cioè il Servizio Geofisico Unificato dell'Accademia Russa delle Scienze, la penisola del Kamchatka si sarebbe spostata di circa 2 metri dopo il violento terremoto di magnitudo 8.8 dello scorso 30 luglio che, secondo gli esperti, avrebbe innescato anche l'eruzione del vulcano Krasheninnikov dopo 475 anni di inattività nella regione della Russia orientale.
Nello specifico, l'equipe avrebbe svolto dei calcoli preliminari basati sulle osservazioni geodinamiche ottenute da vari gruppi di stazioni (come quelle di Petropavlovsk e di Kamchatsky). Questi hanno confermato che la penisola – soprattutto nella sua parte più meridionale – si sarebbe spostata verso sud-est di circa 2 metri. Per quanto potrebbe sembrare un valore enorme, è in realtà in linea con quanto registrato in altri eventi simili: in Giappone, per esempio, il terremoto del Thoku del 2011 di magnitudo 9.1 fece registrare uno spostamento non molto diverso da questo.
Questo cosa comporta nella pratica? Non molto, in realtà: come dichiarato anche dal direttore dell'istituto Danila Chebrov, questo movimento non andrà ad impattare sulla vita di chi abita la penisola. Questo dato quindi è estremamente importante dal punto di vista scientifico ma, in questo caso, non è in alcun modo allarmante per chi vive nell'area.