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6 Giugno 2025
6:00

La storia dello sbarco in Normandia, il 6 giugno 1944: il giorno che cambiò l’Europa

Lo sbarco in Normandia, avvenuto durante il “D-day” il 6 giugno 1944, fu un'operazione complessa: un’enorme armata partì dall’Inghilterra per liberare la Francia e l’Europa dal nazismo. I tedeschi avevano fortificato la costa con il cosiddetto Vallo Atlantico, ma in Normandia risultava poco difeso, permettendo agli Alleati di sfruttarne la vulnerabilità.

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La storia dello sbarco in Normandia, il 6 giugno 1944: il giorno che cambiò l’Europa
sbarco in normandia

Lo sbarco in Normandia, avvenuto martedì 6 giugno 1944, è stata una delle più imponenti e importanti operazioni militari della storia, talvolta chiamato impropriamente D-Day, un’espressione usata nel gergo militare in numerose azioni militari, che in realtà significa “Giorno X”. Gli angloamericani, partiti dall’Inghilterra meridionale e supportati dai partigiani francesi, sbarcarono nella regione nel nord della Francia per liberarla dall'occupazione nazista. A capo delle operazioni era il generale Dwight “Ike” Eisenhower. Lo sbarco avvenne dopo mesi di preparazione e fu condotto soprattutto da soldati americani, inglesi e canadesi. Lo sbarco in Normandia era una delle componenti più importanti dell’operazione Overlord, cioè l’invasione della Francia occupata dai nazisti. L’esito fu favorevole agli Alleati, che diedero avvio alla liberazione dell’Europa occidentale. Meno di un anno dopo, grazie anche all’avanzata sovietica da est, la Seconda Guerra Mondiale in Europa era finita.

La situazione della Seconda Guerra Mondiale prima dello sbarco in Normandia

Nel 1944 la Seconda Guerra Mondiale era combattuta prevalentemente su tre fronti:

  • Il fronte orientale, il più importante in termini di uomini e di mezzi, che contrapponeva la Germania e i suoi alleati all’Unione Sovietica. Nel 1943 l’Armata Rossa aveva dato avvio a una poderosa controffensiva, che nel 1945 la porterà a conquistare Berlino e a mettere fine alla guerra;
  • Il fronte italiano, aperto nel settembre del 1943 quando gli angloamericani, dopo aver liberato il Nord Africa e la Sicilia, erano sbarcati nella Penisola. Da Sud avanzavano progressivamente verso Nord, costringendo i tedeschi e i loro alleati fascisti a retrocedere
  • Il fronte dell’Oceano Pacifico, nel quale gli Stati Uniti e i loro alleati combattevano contro l’impero del Giappone.

Le forze dell’Asse erano in ritirata su tutti i fronti, ma all’inizio del 1944 gran parte dell’Europa era ancora occupata dai soldati della Germania o governata da suoi alleati. L’Unione Sovietica, che sosteneva il peso maggiore del conflitto contro i tedeschi, chiedeva insistentemente agli Alleati di aprire un nuovo fronte e attaccare la Germania da Ovest.

I preparativi e il Vallo atlantico

Alla conferenza di Teheran del novembre 1943, i leader dei Paesi alleati promisero a Stalin che l’invasione dell’Europa avrebbe avuto luogo nel 1944. L’operazione fu battezzata Overlord e prevedeva che le truppe, partendo dall’Inghilterra, sbarcassero nella Francia settentrionale e, da lì, avanzassero verso la Germania. Prima dell’inizio delle operazioni, l’Inghilterra si riempì di campi militari e basi operative che ospitavano i soldati in attesa dell’attacco. Al comando delle operazioni fu posto il generale statunitense Dwight Eisenhower, che nel dicembre del 1943 fu nominato capo del Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force, cioè comandante in campo delle truppe alleate in Europa. Eisenhower e il suo comando decisero di effettuare lo sbarco in Normandia, invece che a Calais, che sarebbe stato il punto più logico per un’invasione. I tedeschi, infatti, erano consapevoli che gli Alleati avrebbero invaso la Francia e avevano approntato imponenti difese costiere, chiamate enfaticamente "Vallo atlantico" e coordinate dal feldmaresciallo Erwin Rommel, il più famoso generale tedesco. Il Vallo atlantico, però, era particolarmente fortificato a Calais, dove era schierata la maggior parte delle truppe tedesche, ma era molto più debole in Normandia.

Difese tedesche del Vallo Atlantico
Difese tedesche del Vallo atlantico.

Il piano degli Alleati

Il piano degli Alleati prevedeva di far sbarcare le truppe su 5 spiagge della costa normanna, denominate con i nomi in codice Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword. Le prime due furono riservate agli americani, le altre tre alle truppe inglesi e canadesi. Prima dello sbarco, era prevista una massiccia campagna di bombardamenti aerei e, nella notte precedente le operazioni, il lancio di paracadutisti e soldati aviotrasportati per occupare punti strategici come ponti e snodi ferroviari. Gli Alleati organizzarono anche una vasta operazione di depistaggio, per far credere ai tedeschi che lo sbarco sarebbe avvenuto a Calais. Potevano contare, inoltre, sul supporto della Resistenza francese, che, prima dello sbarco realizzò numerose operazioni di sabotaggio a danno dei tedeschi.

Il piano dell'invasione
Mappa dello sbarco in Normandia del 6 giugno 1944.

Le operazioni militari e le vittime

Le operazioni iniziarono nella notte tra il 5 e il 6 giugno del 1944. Per primi giunsero in Normandia circa 20 000 paracadutisti e soldati aviotrasportati, che occuparono alcune postazioni e liberarono il primo paese francese, Sainte-Mère Église, situato a pochi chilometri dalla costa. Lo sbarco vero e proprio, chiamato operazione Neptune, ebbe inizio all’alba. Le navi da guerra, avvicinatesi alla costa, cannoneggiarono le difese tedesche; in seguito, i mezzi da sbarco si avvicinarono alle spiagge e fecero scendere i soldati, sotto il fuoco dei tedeschi che sparavano dalle loro postazioni. Gli angloamericani, che disponevano di una netta superiorità di mezzi e di uomini, poterono portare a termine le operazioni con successo. Sulla spiaggia Omaha, però, la resistenza tedesca si rivelò più intensa del previsto e gli americani riuscirono a conquistare la spiaggia solo al costo di gravi perdite. I tedeschi non impiegarono tutte le loro risorse per contrastare lo sbarco. Anche dopo l’inizio delle operazioni, infatti, continuarono a pensare che la vera invasione sarebbe avvenuta a Calais e che lo sbarco in Normandia fosse una diversione.

Prigionieri tedeschi a Utah Beach
Prigionieri tedeschi a Utah Beach.

Complessivamente, nel giorno dello sbarco giunsero sulle coste francesi circa 156.000 soldati. Gli alleati persero circa 10.000 uomini, tra i quali oltre 4.000 morti; i tedeschi subirono perdite comprese tra 4.000 e 9.000 uomini, considerando morti, feriti e prigionieri. L’intera operazione Overlord, comprendente anche i soldati giunti nei giorni successivi, coinvolse circa 850.000 uomini, insieme a una grande quantità di aerei, carri armati e altri mezzi.

Le conseguenze dello sbarco in Normandia

Lo sbarco diede inizio alla liberazione dell’Europa occidentale. I tedeschi opposero ancora una tenace resistenza nei mesi seguenti, ma non poterono fermare l’avanzata degli Alleati. Il 26 agosto le truppe della Francia Libera, cioè i soldati francesi che non avevano accettato la sconfitta nel 1940 e combattevano contro i tedeschi agli ordini del generale De Gaulle, liberarono Parigi. Nell’aprile dell’anno successivo, gli Alleati che avanzavano da ovest e i russi che provenivano da est si incontrarono presso il fiume Elba. La guerra in Europa era finita e il nazismo era stato sconfitto.

L'arrivo delle truppe francesi a Parigi
L’arrivo delle truppe francesi a Parigi.
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