Siamo in Normandia – una regione del nord della Francia che si affaccia sulla Manica – durante la Seconda Guerra Mondiale. Non è la prima volta che geologia, morfologia del territorio e pianificazione bellica vanno a braccetto: scopriamo perché è stato scelto proprio questo tratto di costa e quali sono stati gli effetti delle eplosioni sul paesaggio…ci sono enormi tracce ancora oggi.
La geologia influenza l'attacco bellico…
La porzione di costa francese scelta per il celebre sbarco fu individuata accuratamente per le caratteristiche geologiche del luogo. I geologi militari alleati usarono innumerevoli foto aeree per trovare i migliori punti in cui invadere i territori occupati dai nemici, stabilendo un fronte occidentale contro la Germania nazista.
Nel gennaio 1944 i sub britannici rischiarono la vita per raccogliere dei campioni di terreno per definire quali coste avrebbero potuto sopportare l'attracco di veicoli anfibi e per decidere le modifiche da applicare a mezzi e attrezzature per invadere le fortificazioni tedesche locali.
Grazie alle foto aeree è stato possibile creare delle carte geologiche per comprendere la distribuzione dei sedimenti fini e grossolani. Perché questo, che sembra un dettaglio di poca importanza, è invece un dato fondamentale?
Nella sabbia a grana fine i soldati e le attrezzature pesanti avrebbero potuto rimanere bloccati e sprofondare, diventando a loro volta un bersaglio facile per i nazisti. Al contrario, la sabbia grossolana e ricca in ciottoli invece avrebbe potuto limitare la manovrabilità dei mezzi anfibi.
Per questi motivi è stata scelto un tratto di costa di appena 80 km con sabbia a grana media, ottimale per supportare l'attracco e consentire ai soldati di sbarcare a piedi.
Oltre alla zona litorale, anche l'Altopiano del Calvados nell'entroterra possedeva caratteri chiave utili allo sbarco: essendo piano e asciutto era un'ottima zona di atterraggio per gli aerei della Royal Air Force inglese.
… ma anche la guerra influenza la geologia
Il D-Day a sua volta, ha alterato la geologia del luogo: nel giugno 1988 venne campionata della sabbia dai luoghi dello sbarco, trovando oltre alle sue componenti naturali (quarzo, feldspato, calcare e conchiglie) anche piccole sfere di ferro, frammenti di vetro, munizioni e proiettili. E non è finita qua: le bombe hanno modificato la morfologia del territorio costiero, creando un panorama allo stesso tempo unico e sconvolgente!