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2 Agosto 2025
6:00

L’incredibile storia di Rose Valland, la donna che rischiò la vita per ritrovare le opere d’arte rubate dai nazisti

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la storica dell'arte Rose Valland salvò migliaia di opere rubate dai nazisti alla Francia, rendendo possibile il recupero di molte opere oggi esposte al Museo del Louvre.

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L’incredibile storia di Rose Valland, la donna che rischiò la vita per ritrovare le opere d’arte rubate dai nazisti
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Rose Valland e le opere ritrovate. Photo Credits: Archives du ministère des Affaires étrangères, France, 209SUP/1025

La storia della curatrice museale francese Rose Valland fu decisamente fuori dalle righe, ma è andata persa tra tante altre, e ora è decisamente tempo di riesumarla dal passato. Valland, che fu anche conservatrice al Museo Jeu de Paume di Parigi, durante la Seconda Guerra Mondiale collaborò con la Resistenza francese come agente di spionaggio in  solitaria e mise a repentaglio la propria vita per amore dell'arte, salvando decine di opere d'arte saccheggiate dai nazisti durante i tempi bui dell'occupazione.

In quegli anni, Valland tenne traccia di decine di migliaia di opere transitate dal museo dove lavorava – utilizzato come magazzino operativo dai nazisti – prima che venissero smistate dal regime in Germania e Austria per abbellire le ville di nazisti.

Dopo la Guerra fu nominata ufficiale, collaborò con la Commissione di recupero delle opere d’arte, e fu insignita di numerose onorificenze. Solo grazie a lei, sono state recuperate oltre 60.000 opere: oltre a decine di dipinti di Degas, Picasso, Gauguin, Modigliani, Braque, Toulouse-Lautrec, oltre che migliaia di oggetti preziosi rubati da collezioni e abitazioni private.

La vita di Rose Valland: gli studi e l’arrivo ai Musei Nazionali

Rose Antonia Maria Valland nacque in una famiglia di umili origini il 1° novembre 1898 a Saint-Étienne-de-Saint-Geoirs (cittadina tra Grenoble e Lione). Ma i suoi genitori non avevano idea che quella bambina fosse destinata a cambiare la storia dell’arte francese nei tempi oscuri che sarebbero giunti pochi decenni a seguire.

Rose studiò all’istituto magistrale grazie a una borsa di studio, poi si diplomò nel 1922 all’ École Nationale des Beaux-arts di Lione e decise di diventare insegnante d’arte: dopo aver superato il concorso, si trasferì per due anni a Parigi dove frequentò il tirocinio e, mentre insegnava disegno al liceo, si laureò in arte all’École du Louvre, e poi all’ Institut d'art et d'archéologie.

Nel 1931 Rose concluse gli studi ma, a causa di un voto della commissione, non riuscì ad accedere alla carriera ufficiale nel mondo delle Belle Arti. L'anno seguente però riuscì a diventare curatrice assistente volontaria al Museo Jeu de Paume, museo di arte e fotografia moderna che raccoglie opere da tutta Europa. Le sede di lavoro era nel Giardino delle Tuileries all’angolo con Place de La Concorde, non lontano dal Louvre, e all'epoca Rose non poteva sapere che, meno di dieci anni dopo, proprio quel luogo sarebbe diventato il centro di smistamento da cui i nazisti avrebbero fatto transitare le opere di cui volevano appropriarsi.

Nel 1939, con la guerra alle porte, arrivò la "promozione": Jacques Jaujard, Vicedirettore dei Musei Nazionali di Francia, nominò Valland addetta alla Conservazione alla Direzione dei Musei Nazionali.

Il saccheggio nazista in Francia degli anni ‘40

Nel 1940 i nazisti occuparono la Francia: una delle azioni messe in campo dal regime fu Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR) organismo creato con l'obiettivo ideologico – dichiarato dai vertici stessi del Reich – di studiare la cultura ebraica. Ideatore e coordinatore del progetto fu il politico Alfred Rosenberg – poi condannato e giustiziato a Norimberga – che si occupò di organizzare la raccolta di materiale da musei, archivi e biblioteche affinché potessero essere esaminati.

Nell'agosto di quell'anno, il capo del Ministero degli Esteri tedesco Otto von Ribbentrop ordinò di confiscare le più importanti collezioni d'arte di proprietà di ebrei che vivevano a Parigi, ma non solo: due mesi più tardi, l’ERR – che nel frattempo proseguiva la sua raccolta e schedatura – confiscò anche altre quadri, documenti cartacei, oggetti d’antichità, mobili, arazzi, forniture d’arredamento di pregio, eccetera. Ben presto, gerarchi nazisti e nobili affiliati al regime iniziarono ad appropriarsene per esibirle nelle loro abitazioni private.

L’intervento di Rose Valland per tenere traccia delle opere d’arte rubate

Per gestire il flusso di questa gran mole di materiale, serviva un luogo di transito e stoccaggio, eletto nel museo Jeu de Paume, dove in quegli stessi anni lavorava Rose Valland. “Fortunatamente” l’ERR registrò e codificò tutte le opere che transitavano e che venivano poi smistate tra Germania, Austria e Baviera, e questa fu proprio la carta vincente di Rose che, grazie alla sua conoscenza del tedesco appresa grazie a viaggi fatti anni prima, tenne copia a sua volta di tutte le opere che passavano dal museo dov'era coordinatrice.

Vallard produsse quindi elenchi dettagliati di opere, proprietari a cui erano state confiscate e luoghi in cui vennero spedite, e tenne contatti costanti con i camion che trasportavano le opere sui treni diretti in Austria e Germania, così da informare la Resistenza Francese affinché non facesse esplodere i treni su cui erano presenti i preziosi.

Rose non solo teneva traccia dei registri tedeschi, ma rovistava anche nella spazzatura per recuperare appunti e note se necessario, e ritraeva con degli schizzi gli ufficiali nazisti che transitavano al Jeu de Paume, tutto al fine di trattenere più informazioni possibili. Lavorava come una vera e propria spia e tenne sempre informato Jaujard, il direttore dei Musei Nazionali, a cui inviò un elenco di circa 170 pagine dove tenne traccia di tutto.

Particolarmente significativo è stato l’intervento operato nell’agosto 1944 con il treno numero 40044 alla stazione ferroviaria di Aubervilliers (Parigi) sul quale i nazisti caricarono quasi 1.000 dipinti trafugati, tra cui opere di Degas, Picasso, Gauguin, Modigliani, Braque, Toulouse-Lautrec e molti altri pittori famosi. Rose passò immediatamente le informazioni a Jaujard, che a sua volta le passò alla Resistenza, e l’operazione (non senza difficoltà) venne fermata.

Il 4 maggio 1945, un mese prima dello sbarco in Normandia, Rose venne convocata al quartier generale della Prima Armata su ordine del generale Jean de Lattre de Tassigny: venne nominata prima tenente, poi capitano. Rose Valland era ormai membro dell’esercito, e le venne ufficialmente assegnata la missione di recupero delle opere d’arte per la quale, dopo la Liberazione, venne istituita un’apposita commissione.

Gli ultimi anni di vita di Rose Valland e cosa è rimasto del suo lavoro oggi

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L’estrazione della Gioconda dalla sua cassa d’imballaggio, intorno al giugno 1945. Photo Credits: Archives Nationales, Francia.

Grazie al lavoro silenzioso di Rose Valland, durante la guerra e alla sua attività come ufficiale negli anni successivi, ad oggi sono state recuperate oltre 60.000 opere d’arte trafugate dai nazisti. Valland prese addirittura parte al processo di Norimberga nel 1946, durante il quale testimoniò contro Hermann Goering per denunciare che aveva rubato.

Dalla seconda metà degli anni Quaranta, la storica venne ricoperta di incarichi e onorificenze: nel 1953 venne nominata conservatrice dei Musei Nazionali di Francia e nel 1954 presidentessa della Commissione per la protezione delle opere d'arte. Nello stesso anno ricevette la Medaglia per la Resistenza e la Legione d’Onore dal Governo Francese, e medaglie e onorificenze anche dalla Repubblica Federale di Germania e dagli Stati Uniti. Morì a Ris-Orangis il 18 settembre 1980, nella tranquillità dell’anonimato, da lei stessa voluto.

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La placca in onore di Valland sul muro della Galleria nazionale di Jeu de Paume. Photo credit: TCY, via Wikipedia Commons

Nonostante la sua storia sia rimasta sconosciuta ai più per molti decenni, negli ultimi anni se ne parla sempre di più. Se oggi si sa così tanto di lei non è tanto grazie al suo libro Le front de l'art, (oggi tradotto anche in inglese) in cui documentò il suo operato, ma soprattutto grazie a un’associazione che porta il suo nome, al database dedicato dal Ministero della Cultura Francese e al podcast Rose Valland, Heroine de l’ombre.

Ancora oggi, se ci fate caso, sui cartelli accanto ad alcuni dipinti presenti nei musei francesi sono presenti le iniziali MNR ( Musées Nationaux Récupérations): stiamo parlando di circa 2.000 opere che scomparvero durante la guerra, i cui legittimi proprietari non sono mai stati identificati, poiché anch'essi risultano ancora scomparsi.

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