0 risultati
video suggerito
video suggerito
2 Ottobre 2022
12:30

L’invenzione della ceramica: la plastica dell’antichità

I manufatti in ceramica riflettono le capacità tecnologiche e le tradizioni di una civiltà. Ma come veniva lavorata l’argilla? E quali manufatti si realizzavano?

812 condivisioni
L’invenzione della ceramica: la plastica dell’antichità
ceramica materiale

L’invenzione della ceramica a partire dall'argilla ha segnato una svolta epocale nello sviluppo della civiltà umana, marcando l’inizio di un preciso periodo archeologico. Nel Vicino Oriente antico questa innovazione tecnologica è avvenuta intorno al 6000 a.C., segnando il passaggio dal “Neolitico Preceramico” appunto al “Neolitico Ceramico”. A partire da questo momento l’uomo ha usato la ceramica per la realizzazione di una gamma vastissima di manufatti: dai vasi, alle statuette, alle tegole. La vastità e varietà del suo impiego la rendono il materiale più utilizzato dell’antichità, paragonabile come capillarità di diffusione solo alla plastica dei tempi moderni. Scopriamo insieme come veniva prodotta e modellata la ceramica.

La scelta delle materie prime e i primi passaggi del processo di lavorazione

La ceramica è un materiale che si ottiene utilizzando come materia prima fondamentale l’argilla, un materiale costituito da particelle a grana estremamente fine e comune in molte tipologie diverse di terreno. La scelta dell’argilla come materia prima per la realizzazione dei diversi tipi di manufatti ceramici è associata ad alcune sue proprietà distintive:

– la plasticità;

– la capacita di resistenza alle contrazioni di volume – un manufatto ceramico subisce infatti una prima contrazione durante l’essiccamento, chiamata “ritiro in crudo”, quando viene eliminata l’acqua presente nell’impasto per effetto dell’evaporazione, la seconda durante la cottura, chiamata “ritiro in cotto”, quando vengono combuste le sostanze organiche presenti nell’impasto;

– la refrattarietà (l’argilla può essere sottoposta a cottura a temperature elevate senza deformarsi).

argilla ceramica

Come prima cosa l’argilla viene opportunamente preparata depurandola degli inclusi tramite setacciatura e sedimentazione in acqua ferma. Una volta depurata, all’argilla vengono aggiunte materie prime complementari per raggiungere i requisiti necessari per una buona modellazione e cottura. Se l’argilla è grassa, ovvero troppo plastica, vengono aggiunti dei degrassanti; se l’argilla è magra, ovvero poco plastica, sarà aggiunta altra argilla ricca di minerali argillosi.

Queste accortezze sono fondamentali per garantire una minore contrazione di volume e quindi un minore rischio di rottura durante le fasi di essiccamento e cottura del manufatto. I degrassanti più comuni sono la silice (sotto forma di quarzo), la mica (di origine vulcanica) e la chamotte (terracotta finemente triturata).

preparazione argilla

Altre materie complementari sono i fondenti, utilizzati per abbassare il punto di fusione delle argille e allo stesso tempo ridurne la plasticità (come fanno i degrassanti). Tra i fondenti più comunemente usati troviamo il feldspato, il calcare, il talco e gli ossidi di ferro. Prima di iniziare la modellazione, infine, l’argilla viene degassata mediante battitura, eliminando così le bollicine d’aria residue che potrebbero provocare danni durante la cottura.

Le tecniche di modellazione

La modellazione è il procedimento seguito dal vasaio per impartire all’argilla una determinata forma. Esistono diverse tecniche di modellazione che possono essere utilizzate anche in combinazione. La modellazione a mano è la tecnica più semplice e prevede l’utilizzo diretto delle mani per creare la forma del manufatto. La più comune tecnica a mano è quella detta “a colombino o cercine”, la quale prevede il progressivo avvolgimento a spirale di un cercine (una striscia) di argilla; il prodotto finale, asimmetrico e grossolano, viene rifinito battendo o lisciando la superficie prima dell’essiccatura, oppure raschiando via le imperfezioni dopo l’essiccatura.

La modellazione a tornio permette al vasaio di direzionare l’energia derivante dalla forza di rotazione e di ripetere con più precisione ogni forma, standardizzando il più possibile la produzione. Ci sono due tipi di tornio: il tornio lento, formato da un disco piatto che ruota, girato a mano, su un asse verticale fisso (in questo modo il vasaio ha sempre una mano occupata); il tornio veloce o a piede, formato da un asse verticale su cui è posto un volano che nella parte inferiore è collegato ad un disco di maggiori dimensioni azionato dal piede.

La modellazione a calco, infine, si effettua utilizzando una matrice o stampo: l’impiego di questa tecnica segna l’inizio della produzione di massa standardizzata. Si parte da un modello originale dal quale si crea un punzone, uno stampo di riferimento, che può essere di pietra, legno, metallo (in genere piombo). Dal punzone si trae la matrice, o impronta in negativo, in genere di argilla o gesso, smembrandola in più parti se la forma è complessa (le lucerne, ad esempio, erano realizzate separando il sopra dal sotto). Il calco è identico all’originale se non per le dimensioni, inferiori di due volte a causa dei due passaggi di contrazione di volume tra punzone-matrice e matrice-calco. La tecnica a matrice veniva spesso utilizzata in combinazione con quella a tornio, ad esempio per la realizzazione di decorazioni da applicare ai vasi.

I molteplici usi della ceramica

Con il progredire delle conoscenze e delle capacità tecniche, la ceramica è stata utilizzata per la produzione di una gamma vastissima di manufatti e, a seconda dell’uso a cui era destinato l’oggetto, venivano scelte le materie prime e i metodi di lavorazione e modellazione più adatti. Quasi ogni oggetto di uso quotidiano era in ceramica: dalle suppellettili per la tavola (piatti, bicchieri, brocche), ai contenitori per la conservazione di cibi e bevande (giare, anfore, bacini), a quelli per la cottura e preparazione dei cibi (pentole, teglie, mortai).

Ma in ceramica erano realizzati anche alcuni elementi dell’edilizia: dalle tegole, ai discendenti e tubi per lo scolo delle acque piovane e reflue. La ceramica, infine, aveva usi più “nobili”, per la produzione di oggetti rituali o di elementi architettonici con funzione decorativa.

lavorazione argilla ceramica
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views