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5 Agosto 2022
12:30

L’uomo e la tecnologia: da un rapporto virtuoso passa il futuro del pianeta

Supercomputer, nuove tecniche di riciclo, robot al servizio del mare, geoscienze, rinnovabili: l’innovazione tecnologica sta lavorando al futuro del nostro pianeta, ma non esiste innovazione tecnologica senza… l’uomo. Solo le sue competenze e la sua creatività possono far sì che la tecnologia risolva una volta per tutte il dilemma della gestione sostenibile di risorse finite. E non a caso quello tecnologico, sarà l’ambito occupazionale che offrirà sempre più opportunità che è dovere della nostra società – e non solo – non precludere a nessuno, abbattendo ogni divario, soprattutto di genere, sia nei percorsi formativi, che nella selezione e gestione del personale.

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L’uomo e la tecnologia: da un rapporto virtuoso passa il futuro del pianeta
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La tecnologia è in continua evoluzione e ogni giorno si susseguono scoperte che potrebbero avere un impatto sul mondo del futuro. Se il PC è stato l’invenzione futuristica che ha segnato la seconda metà del Novecento, i cellulari, Internet, il Cloud, l’Intelligenza Artificiale, i Big Data e la Robotica sono state (solo alcune del)le serratissime tappe di un crescendo sempre più accelerato di innovazione tecnologica in questo nuovo millennio.

La tecnologia al servizio delle scelte dell’uomo

Se è vero che la trasformazione digitale e la tecnologia sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, non possiamo dimenticare che la direzione di questa evoluzione parte tutta dall’uomo. È l’uomo con la sua immaginazione, il suo intuito e le sue competenze, non solo tecniche, che prova sempre a cercare e testare nuove strade ed è sempre l’uomo a selezionare le aree di applicazione della scienza.

Il fattore umano: scegliere di dedicarsi alla scienza

Tenere ben presente questo ineludibile “fattore umano” serve non solo per ricordarci le finalità della scienza, ma anche per prendere coscienza della necessità di investire nelle nuove generazioni, quelle che, più di altre, saranno chiamate a contribuire allo sviluppo di questi settori vitali. Oggi la scienza è chiamata a risolvere il tema della gestione delle risorse finite della Terra e della crisi climatica in atto, un tema che ci impegnerà ancora per anni. Aiutare i giovani a scegliere di entrare tra le fila di coloro che risolveranno questi problemi è un dovere imprescindibile per tutti gli stakeholder, compresi i player di settore, energetico in primis.

Investire nell’empowerment femminile e nelle donne della scienza

È fondamentale, pertanto, investire nella formazione, soprattutto in quella delle donne che spesso scelgono percorsi universitari nei settori umanistici piuttosto che optare per le materie STEM (Science, Technology, Engineering & Mathematics). Secondo l’ultimo Rapporto UNESCO, le donne laureate in Informatica rappresentano solo il 40% e quelle in Ingegneria il 28%. L’ultima indagine OCSE PISA (che indaga in oltre 60 Paesi il livello degli apprendimenti degli studenti quindicenni) evidenzia che, in oltre metà dei Paesi coinvolti, meno del 2% delle ragazze prevede di lavorare nel campo dell’ingegneria o dell’informatica; in Italia, in particolare, solo una ragazza su otto desidera intraprendere una carriera in ambito scientifico, nonostante consegua risultati eccellenti nello studio di queste discipline.

Questa ingiustificata avversione va assolutamente contrastata per evitare la disparità di genere anche in termini economici e sociali e anche perché l’apporto di giovani talenti, di tutti i giovani talenti, è indispensabile. Per questo l’ONU ha istituito l’11 febbraio la “Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza” e in Italia si è deciso di investire oltre un miliardo di euro per potenziare l’insegnamento delle materie STEM* anche con l’obiettivo di superare gli stereotipi di genere.

Eni e le iniziative per sostenere la formazione scientifica delle donne 

Ma anche alcuni grandi player dell’energia e della tecnologia si sono mossi in questa direzione. Eni, ad esempio, per contribuire a incoraggiare l’empowerment femminile stimolando le ragazze ad avvicinarsi ai percorsi scientifici ha ideato e sostenuto progetti educativi e di orientamento alle discipline STEM, come InspirinGirls, CO.ME “COde&fraME” e Think About Tomorrow, per permettere loro di scoprire nuove professioni in ambito scientifico e tecnologico, lasciarsi ispirare dalle sfide del futuro e conoscere attraverso le testimonianze di giovani professioniste e manager Eni le politiche e le iniziative Eni per le pari opportunità. Queste attività sono pensate in stretta connessione con la scuola. Oltre a ciò Eni dà la possibilità di approfondire la formazione personale per poter esercitare i mestieri dell’energia attraverso Corsi di Laurea Magistrale in partnership con enti universitari, nell’Area Ingegneria, Geologia e Geofisica e in altre aree, attraverso Master in ambito Energy come MiNDS, Master in Natural Resources Development and Storage, in collaborazione con il Politecnico di Torino, Master in Energy Innovation in collaborazione con il Politecnico di Milano, Master MEDEA, rivolto ai laureati nelle discipline scientifiche ed economiche e GEMS, Geoscience for Energy Eni Master School. Sono tutti dei grandi incubatori di talenti per poter lavorare nei settori più incisivi sul futuro, quello dell’energia e dell’economia circolare.

* https://www.sudefuturi-magazine.it/2022/02/18/donne-e-lauree-stem-un-rapporto-complicato/ Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha annunciato l’ambizioso obiettivo di alzare al 35% – più del doppio – il numero delle donne laureate nelle discipline STEM. “Per promuovere la partecipazione femminile al mondo delle scienze e della tecnologia dobbiamo intervenire lungo tutto l’arco dell’istruzione, dalla scuola all’università. Investiamo oltre un miliardo di euro per potenziare l’insegnamento delle materie STEM, anche con l’obiettivo di superare gli stereotipi di genere”.

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