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21 Ottobre 2025
19:30

Come i cambi di stagione influiscono su corpo e mente: ecco cos’è la meteoropatia

La meteoropatia è un disturbo in cui variazioni di temperatura, pressione e umidità influenzano corpo e mente, causando sintomi come dolori, stanchezza, ansia e depressione. Può essere primaria, nei soggetti sani, o secondaria, quando aggrava patologie croniche pre-esistenti.

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Come i cambi di stagione influiscono su corpo e mente: ecco cos’è la meteoropatia
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La meteoropatia è una sindrome che riguarda lo sviluppo di sintomi debilitanti o l'esacerbazioni di sintomi già esistenti in occasione di cambi del meteo o delle stagioni. È da distinguere dalla meteorosensibilità, che può essere vista come una forma lieve, e che riguarda gli individui che sono in qualche modo sensibili ai cambi meteorologici, senza che questo comporti una vera e propria debilitazione. Impatta su molti livelli della nostra fisiologia e non solo, riflettendosi sulla psiche e sull'umore. Le variazioni di temperatura, pressione e umidità sono le principali cause della meteoropatia, e possono modificare l’attività ormonale e neurologica, riducendo le endorfine, spesso conosciuti come "ormoni della felicità" e aumentando gli ormoni dello stress. I sintomi variano da nausea e vertigini, fino a disturbi dell'umore, variano in base allo stato di salute individuale e alla stagione e sono più intensi prima dell'evento meteropatico che durante.

I sintomi principali della meteoropatia

Iniziamo col dire che esistono due tipi di meteoropatia: quella primaria e quella secondaria. La meteoropatia primaria colpisce le persone clinicamente sane, che in occasione di alcuni eventi meteorologici, come pioggia e freddo intenso iniziano a lamentare, tipicamente, dolore muscolare e articolare, alterazioni dell'umore e debolezza fisica: tutti sintomi che tendono a svanire non appena il meteo si stabilizza.

La meteoropatia secondaria, invece, affligge le persone che già vivono malattie croniche, come patologie cardiovascolari o malattie polmonari. In questi casi, le condizioni meteorologiche alle quali queste persone sono sensibili, peggiorano i disturbi che già possiedono, impattando sulle condizioni cardiovascolari e respiratorie, e aumentando la possibilità di "avarie mentali" come depressione, ansia, disturbi del sonno e ipersensibilità al dolore.

La meteoropatia, quindi, è un disturbo che varia da individuo a individuo, perché la sintomatologia ha molto a che fare con le condizioni corporee e mentali preesistenti. Per questo motivo, i sintomi principali sono i più vari, ma possono essere raggruppati in tre grandi categorie:

  • Sintomi neuropsicologici e dell'umore: comprendono le alterazioni dell'umore, l'alta irritabilità e il nervosismo, l'ansia, la fatica psicofisica e la stanchezza cronica, così come i disturbi del sonno e la difficoltà a concentrarsi. La depressione è il tratto più evidente nelle ricerche scientifiche e prende il nome caratteristico di disturbo affettivo stagionale.
  • Sintomi fisico-motori: i classici dolori muscolari e alle articolazioni, l'aumento della sensibilità al dolore, il mal di testa (spesso innescato dal calo di pressione atmosferica) e dolore cronico nel sito di vecchie lesioni o cicatrici.
  • Sintomi viscerali: sintomi legati alle difficoltà respiratorie, disturbi allo stomaco e vertigini.

Cosa succede al corpo?

Nel corpo di chi soffre di questo disturbo si verificano delle variazioni endocrinologiche e neurofisiologiche, con un aumento di alcuni ormoni noti, gli ormoni dello stress (adrenocorticotropici, AHTC) prodotti dalla ghiandola pituitaria, e una riduzione delle amate endorfine, gli ormoni associati a un miglioramento dell'umore, che durante gli eventi meteoropatici diminuiscono abbassando la soglia del dolore. Riguardo al motivo per cui tutto ciò accade, gli studiosi ritengono che le variazioni magnetiche degli eventi atmosferici possano impattare direttamente sull'attività dell'ipotalamo che, regolando la ghiandola pituitaria, impatta sulle ghiandole endocrine, cioè sull'attività ormonale.

Alcuni studi sui topi ci hanno mostrato che certi neuroni del nucleo vestibolare, la zona che controlla il nostro equilibrio, rispondono ai cambiamenti della pressione atmosferica, determinando le vertigini che possono accompagnare la meteoropatia. Ci sono buone ragioni per credere che questo meccanismo si inneschi anche negli uomini, oltre che nei topi. La pressione atmosferica è determinante anche per un'altra ragione: quando questa si abbassa (quando c'è un calo barometrico), i fluidi e i gas nel corpo si espandono. Questa espansione provoca una maggiore pressione nei tessuti infiammati, nelle articolazioni o nelle vecchie lesioni, intensificando il dolore generale.

Infine, a temperature superiori a 30° C o quando l'umidità supera il 70%, il sistema di termoregolazione si attiva, cercando di raffreddare il corpo. Questo meccanismo rappresenta uno sforzo aggiuntivo per il sistema cardiovascolare: il tentativo di raffreddamento del corpo porta a un aumento della sudorazione e alla perdita di liquidi che può innestarsi e peggiorare la catena di reazioni fisiologiche della meteoropatia.

Quali sono le cause della meteoropatia: gli eventi climatici

Ogni individuo meteoropatico può essere più o meno sensibile a determinati cambiamenti del clima, ma sono in particolare la temperatura, l'umidità e la pressione atmosferica a impattare sui sintomi. Un'altra caratteristica dei dolori meteoropatici è quella di aumentare di intensità prima o dopo i cambiamenti del tempo, mentre risultano più lievi durante l'evento climatico, il ché fa pensare che sia proprio il cambiamento in sé a generare il problema.

Le stagioni sono un altro elemento centrale: pur non costituendo la causa diretta della meteoropatia, questa è chiaramente associata alle caratteristiche dei vari momenti dell'anno. Per fare un esempio: i pazienti con ipertensione arteriosa hanno un rischio di crisi ipertensiva meteoropatica più alto d'estate, leggermente minore in inverno e autunno, mentre migliora in primavera. Invece, il disturbo affettivo stagionale di cui parlavamo prima, e che riguarda primariamente lo stato di depressione psico-fisica, è più ricorrente durante l'autunno e l'inverno.

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