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5 Maggio 2025
18:22

Missile Houthi sull’aeroporto di Tel Aviv: come ha superato le difese israeliane Arrow e Thaad

Un missile balistico lanciato dagli Houthi yemeniti contro lo Stato d'Israele ha colpito l'aeroporto internazionale Ben-Gurion, superando le difese antimissile Arrow e Thaad, segnando una importante escalation nella crisi mediorientale che si sta trascinando ormai da oltre 1 anno e mezzo e mettendo a nudo una serie di criticità sulle capacità di difesa israeliane.

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Missile Houthi sull’aeroporto di Tel Aviv: come ha superato le difese israeliane Arrow e Thaad
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Il recente attacco missilistico lanciato dagli Houthi contro l’aeroporto internazionale Ben-Gurion di Tel Aviv ha suscitato gravi preoccupazioni tra la leadership israeliana e sollevato numerosi interrogativi tra gli esperti di geopolitica e strategia militare. Questo episodio, avvenuto ieri 4 maggio 2025, rappresenta l'ennesima escalation di una serie di attacchi che, sin dalla violenta risposta israeliana all'offensiva di Hamas del 7 ottobre 2023, hanno visto gli Houthi yemeniti partecipare attivamente al conflitto. Con il supporto talvolta di altri attori del cosiddetto "Asse della Resistenza" a guida iraniana, gli Houthi hanno dimostrato capacità di pianificazione e potenza militare sorprendenti, mettendo a segno colpi che non possono più essere ignorati. L'attacco a Tel Aviv è solo l'ultimo in ordine cronologico di una serie di azioni che testimoniano la crescente abilità strategica di questo gruppo e la sua determinazione a essere un attore centrale nel conflitto. Gli Houthi hanno inoltre annunciato ulteriori attacchi.

Attenzione: la questione israelo-palestinese è estremamente complessa e delicata e siamo consapevoli che ogni tipo di sintesi rischia di omettere informazioni; pertanto questo articolo va visto nell’insieme dei contenuti che abbiamo proposto e che proporremo prossimamente. Vi invitiamo quindi a non perderli: potete trovare tutto nella categoria Israele-Palestina del nostro sito. Il nostro scopo è far capire la situazione geopolitica con la massima neutralità e stimolare l’interesse per ulteriori approfondimenti.

L'attacco degli Houthi: successo o cospirazione?

Il 4 maggio 2025, le forze militari yemenite facenti capo al movimento degli Houthi — ufficialmente noti con il nome di “Ansar Allah” — hanno sparato un missile balistico che ha colpito un'area perimetrale dell'aeroporto internazionale Ben-Gurion, uno dei due aeroporti internazionali di Israele. Seppure i danni materiali siano stati irrisori e soltanto 6 persone siano rimaste leggermente ferite, il panico e il conseguente caos hanno obbligato le autorità israeliane a chiudere temporaneamente lo scalo (poi riaperto a distanza di ore, una volta ristabilite le condizioni di sicurezza).

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Il Terminal 1 dell’aeroporto internazionale Ben–Gurion, situato a breve distanza dal luogo impattato dal missile. Credit: VOrash

Nelle ore successive il dibattito è letteralmente divampato, dato che le autorità civili e militari israeliane hanno ammesso — non senza imbarazzo — che tutti i moderni sistemi di difesa antimissili balistici in servizio presso del IDF (Forze di Difesa Israeliane) come gli Arrow-2, gli Arrow-3 e persino il nuovissimo THAAD di origine statunitense hanno fallito nei ripetuti tentativi di intercettare l'ordigno, che gli Houthi hanno descritto come “un missile balistico ipersonico” (senza però specificarne il nome).

Alcuni hanno persino avanzato l'ipotesi che il fallimento da parte delle difese antimissile israeliane di intercettare l'ordigno sia stata una mossa pensata a tavolino dal governo Netanyahu allo scopo di avere a disposizione il destro per poter continuare la guerra a Gaza anche in un momento in cui le politiche dell'esecutivo sono sottoposte ad un “fuoco incrociato” sia sul fronte domestico che internazionale. Bisogna però sottolineare il fatto che, ogni volta che le Forze Armate Israeliane hanno subito un'umiliazione di questa portata, hanno proiettato verso i loro nemici esterni un'immagine di debolezza che rappresenta l'esatto opposto rispetto ai dettami della “strategia della deterrenza” che lo Stato Ebraico ha perseguito sin dalla sua fondazione, nel 1948.

Fallimento di coordinamento… o tecnologico?

Ridimensionata quindi l'ipotesi della “cospirazione”, resta quella più razionale del fallimento dei sistemi di difesa, ma anche qui la spiegazione non è univoca. Più volte le difese antimissile israeliane sono state messe a dura prova nel corso di questa crisi mediorientale senza fine, specialmente nel corso dei due attacchi massicci a ondate ripetute da parte dell'Iran avvenuti rispettivamente il 13-14 aprile ed il 1 ottobre 2024. Seppure i dettagli e le performance tecniche dimostrate dai sistemi missilistici israeliani in quei frangenti siano ancora oggetto di acceso dibattito, una cosa va sottolineata: in entrambi i casi gli israeliani hanno potuto prepararsi con largo anticipo e godere del sostegno incondizionato da parte dei loro alleati (soprattutto statunitensi), senza quindi andare incontro a problemi di controllo o coordinamento. L'attacco del 4 maggio 2025, invece, è avvenuto improvvisamente, come “un fulmine a ciel sereno”, lasciando agli israeliani un preavviso minimo per organizzare le loro difese.

Un'altra questione tutt'altro che secondaria riguarda la tipologia di missile utilizzato dagli Houthi. Se fosse appurato che in questo attacco abbiano davvero fatto ricorso ad un missile balistico ipersonico, allora l'indiziato principale potrebbe essere il “Fattah-1” di origine iraniana, e questa sì che potrebbe essere un'arma dalle caratteristiche tali da essere in grado di “forare” anche lo scudo dei moderni sistemi di difesa antimissile, sia di origine israeliana che di origine americana. Purtroppo ad oggi le informazioni tecniche sul Fattah-1 sono talmente scarse che non è possibile determinare con certezza di cosa possa essere capace, al di là delle dichiarazioni ufficiali degli esponenti del regime iraniano.

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Il missile Fattah–1 di origine iraniana. Descritto come "ipersonico", le sue reali capacità sono ad oggi sconosciute. Credit: Tasnim News Agency

Cosa aspettarci nel prossimo futuro?

Inutile a dirlo, l'attacco degli Houthi rappresenta l'ennesima escalation che va proverbialmente ad “impattare” contro i tentativi di raggiungere una cessazione delle ostilità in Medio Oriente. Dopo aver minacciato che “coloro che ci hanno attaccati verranno colpiti 7 volte tanto”, il governo israeliano ha rilanciato la posta annunciando la mobilitazione di altre migliaia di riservisti in vista di quella che dovrebbe essere, almeno nelle intenzioni, “l'offensiva finale contro Gaza”. La possibilità che molto presto vedremo nuovi attacchi da parte degli Houthi ed ulteriori rappresaglie israeliane purtroppo diventa sempre più concreta.

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