0 risultati
video suggerito
video suggerito
2 Ottobre 2024
14:50

L’Iran attacca Israele con circa 180 missili. Cos’è successo e come potrebbe rispondere Tel Aviv

Nella notte compresa tra l'1 e il 2 ottobre 2024 l'Iran ha lanciato un imponente attacco missilistico (si parla di circa 180/200 missili balistici) contro Israele principalmente in risposta agli attacchi in Libano. È la seconda volta in meno di 6 mesi che il “Paese degli ayatollah” cerca di colpire al cuore lo “Stato Ebraico” usando la sua forza missilistica. Cosa succederà in Medio Oriente?

703 condivisioni
L’Iran attacca Israele con circa 180 missili. Cos’è successo e come potrebbe rispondere Tel Aviv
iran attacca israele lancia missili

Nella notte tra l'1 e il 2 ottobre 2024 l'Iran ha lanciato circa 180 missili balistici contro Israele, in risposta agli attacchi israeliani nel sud del Libano (che hanno portato, tra le tante cose, alla morte di Nasrallah, leader di Hezbollah) e all'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, compiuta a Teheran lo scorso 31 luglio. L'operazione militare iraniana contro Israele, nota col nome in codice Operation True Promise II, come la precedente Operation True Promise I (avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 aprile) è stata portata a compimento dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (comunemente noti come Pasdaran). Seppure tra morti e feriti il numero delle vittime dirette dell'attacco sia stato molto contenuto, grazie anche ai sistemi antimissilistici israeliani Iron Dome e Arrow 3, la ferrea censura israeliana non permette al momento di sbilanciarsi troppo sull'entità reale dei danni materiali subiti da Israele. L'attacco si configura comunque come l'ennesimo episodio di scontro tra Israele e Iran.

Come si è svolto l'attacco dell'Iran a Israele

L'attacco iraniano è scattato in prima serata, quando in Italia erano da poco passate le 18:30. A partire dalle basi di lancio situate nelle aree attorno a Teheran, Karaj, Tabriz e Kashan, i Pasdaran hanno lanciato 180-200 missili balistici equipaggiati con un numero compreso tra le 400 e le 500 testate contro lo Stato d'Israele. Diversi outlet d'informazione hanno inoltre affermato che in questa operazione abbia avuto il suo battesimo del fuoco il missile Fattah-1, che alcuni analisti definiscono ipersonico.

Gli iraniani hanno giustificato l'attacco come risposta alle operazioni sia d'intelligence che militari israeliane che negli ultimi 2 mesi hanno portato alla morte del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, del Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e del vice comandante delle operazioni dei Pasdaran, il brigadier generale Abbas Nilforoushan.

A detta degli iraniani, il loro attacco, organizzato su due ondate, aveva come obiettivi primari le basi della IASF, la Forza Aerospaziale Israeliana. Le difese antiaeree e antimissile israeliane hanno contrastato l'attacco iraniano anche con il sostegno fornito dagli alleati americani, ma al momento è assai complicato fornire dati certi in merito al numero reale delle intercettazioni così come all'entità dei danni sofferti dalle infrastrutture israeliane. Le uniche vittime certe delle quali ad oggi si ha notizia sono un lavoratore palestinese rimasto ucciso dalla caduta dei resti di un missile e due cittadini israeliani rimasti leggermente feriti.

Il precedente attacco dell'Iran a Israele: l'Operation True Promise I

L'attacco dell'1-2 ottobre non costituisce il primo caso in assoluto di un'offensiva missilistica iraniana ai danni di Israele. Già nella notte compresa tra il 13 e il 14 aprile 2024, infatti, gli iraniani avevano condotto un'azione militare analoga denominata Operation True Promise I in risposta al bombardamento del consolato attiguo all'ambasciata iraniana a Damasco.

In quell'occasione, però, gli iraniani colpirono Israele con una serie di ondate miste comprendenti: missili balistici (circa 120), missili da crociera (circa 30) e droni kamikaze (circa 170) e la quasi totalità dei loro ordigni era equipaggiata con una testata singola.

Nel caso dell'operazione alla quale abbiamo assistito la sera scorsa invece, è stato fatto utilizzo solamente di missili balistici lanciati in due ondate ravvicinate e una notevole porzione di essi era equipaggiata con testate multiple in modo tale da giungere alla saturazione delle capacità di difesa missilistica israeliana.

Il pericolo di una escalation incontrollata: possibile scenario futuro

Nelle ore successive all'attacco le autorità iraniane si sono affrettate ad affermare che non sono in programma ulteriori lanci e che “il risultato ha soddisfatto le aspettative”. Dall'altro lato le loro controparti israeliane hanno invece controbattuto che l'attacco non resterà impunito e che Gerusalemme sta organizzando una risposta. Molti analisti parlano della possibilità che tale risposta ipotetica si tradurrà in un massiccio attacco contro le infrastrutture nucleari o petrolifere iraniane. Al momento non è possibile prevedere con certezza quale sarà l'esito finale di questa escalation.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views