Abbiamo visto tutti almeno una volta quei fastidiosi e gelatinosi filamenti nel mare, forse abbiamo pensato che fosse un mare inquinato o molto sporco, ma di fatti non è così: sono mucillaggini. Il fenomeno delle mucillagini non è pericoloso, ma soprattutto non si tratta di inquinamento: infatti sono aggregati gelatinosi formati da polisaccaridi e proteine prodotti da microalghe, macroalghe e batteri, comuni nel Mediterraneo. C'è da dire però che la loro formazione, favorita da temperature elevate e scarse correnti, è intensificata dai cambiamenti climatici e che possono creare ambienti anossici, danneggiare l'ecosistema e ostacolare la pesca. Vediamo nel dettaglio cosa sono le mucillagini, come si formano e cosa comportano.
Cosa sono le mucillagini di mare
Le mucillagini di mare sono un aggregato di zuccheri complessi (polisaccaridi) e proteine che fungono da "adesivo", tenendo insieme sostanze organiche, microrganismi e detriti presenti nelle acque marine. Il risultato sono i filamenti e i fiocchi gelatinosi che vediamo nelle acque di alcuni mari.
I polisaccaridi sono prodotti, in questo caso, da microalghe, macroalghe, cianobatteri (batteri che fanno fotosintesi) e altri batteri.
La specie di microalga più coinvolta è la Gonyaulax fragilis, un specie chiamata dinoflagellata e presente soprattutto nel Mare Adriatico, nel Golfo di Trieste. Le mucillagini sono molto presenti nel Mediterraneo in generale, a causa delle scarse correnti, ma tutti i mari possono essere coinvolti.
Come si formano e dove
La formazione delle mucillagini è un processo totalmente naturale; esse sono di fatti perennemente presenti nell'acqua, in piccolissima quantità. Questa quantità poi varia in base anche al periodo o al clima, fino ad avere delle vere e proprie esplosioni di mucillagini in determinate condizioni; per esempio le estati con temperature elevate e le poche correnti marine ne favoriscono la formazione, ma anche gli inverni non troppo freddi o le primavere, quando la pioggia rifornisce acqua ai fiumi, i quali di conseguenza scaricano più detriti in mare.
In più, i cambiamenti climatici di questi anni stanno favorendo l'intensificazione delle mucillagini perché la superficie del mare è sempre più calda e favorisce questi fenomeni.
Ad ogni modo, la mucillagine marina può trovarsi a riva sotto forma di schiuma o gelatina biancastra/grigiastra, oppure in sospensione nell'acqua (stato chiamato "neve marina") in aggregati gelatinosi bianchi che risalgono in superficie grazie all'ossigeno prodotto dalle micro e macro alghe. Quando la neve marina risale in superficie, può formare "filamenti" o "ragnatele", che poi aggregandosi e accumulando microrganismi formano le così dette "nuvole". Queste ultime poi da bianche passano al giallo/marroncino a causa dei residui di plancton o vegetali che aggregano.
Gli effetti delle mucillagini
Le mucillagini sono fastidiose per i bagnanti, ma non sono pericolose per la salute umana. Possono però creare un ambiente anossico (senza ossigeno) e quindi questo comporterebbe la morte di molti organismi acquatici e la compromissione dell'ecosistema. Inoltre possono soffocare meccanicamente alcuni bivalve presenti sui fondali, depositandosi sopra e compromettendo la respirazione. Infine, le mucillaggini possono arrivare ad essere talmente tante da rendere non praticabile la pesca e arrecando quindi danno all'economia dei pescatori.