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La mattina di Natale porterà con sè anche un regalo astronomico, oltre a quelli da scartare sotto l'albero. Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, sarà infatti alla massima elongazione ovest la mattina del 25 dicembre, ovvero il punto di massima distanza angolare in cielo dalla nostra stella, pari a circa 22°. Il momento esatto di massima distanza angolare avverrà intorno alle 4 ora italiana, ma Mercurio non sorgerà prima delle 6 di mattina, circa un'ora e 40 minuti prima del Sole, trovandosi tra la costellazione dell'Ofiuco e quella dello Scorpione, vicino alla stella Antares. Questo momento rappresenta la migliore occasione per osservare ad occhio nudo questo elusivo pianeta che, data la sua vicinanza al Sole, risulta sempre difficoltoso da osservare poiché immerso nella intensa luce solare.
Dove e quando osservare Mercurio nel cielo a occhio nudo
Mercurio raggiungerà la massima distanza angolare dal Sole, la cosiddetta elongazione massima ovest, pari a poco più di 22° alle 4 del mattino ora italiana del 25 dicembre. A quell'ora Mercurio è ancora sotto l'orizzonte in Italia, per cui si dovranno attende le 6 per poterlo vedere sorgere, circa 1 ora e 40 minuti prima del Sole.
Mercurio sorgerà in direzione est/sud-est tra le costellazioni dell'Ofiuco e dello Scorpione, accompagnato in cielo alla sua destra dalla stella Antares, la stella più luminosa dello Scorpione. Mercurio sarà visibile a occhio nudo, brillando con una magnitudine pari a –0.4. Consigliamo di tentare di osservarlo poco dopo sorto, poiché man mano che esso aumenta la sua altezza sull'orizzonte, così aumenta anche la luminosità del cielo dovuta all'approcciarsi dell'alba. Di conseguenza, è meglio avere un orizzonte est/sud-est libero per poter tentare da subito l'osservazione.
Perché Mercurio sarà visibile a occhio nudo e cosa significa “elongazione”
La definizione di elongazione in astronomia si riferisce all'angolo formato tra due linee immaginarie che congiungono la Terra al Sole e la Terra al corpo celeste in esame. Generalmente l'elongazione si esprime in termini di distanza angolare tra il Sole e l'oggetto celeste misurato in gradi sulla volta celeste.

I punti di elongazione massima e minima rappresentano rispettivamente l'angolo massimo e minimo che il Sole e il corpo celeste formano. Quando quest'ultimo si trova alla sua elongazione massima, tale sarà anche la distanza angolare dal Sole e di conseguenza questo punto rappresenta il momento di miglior visibilità del corpo celeste. I pianeti interni all'orbita terrestre nel Sistema Solare, Venere e Mercurio, avranno ciascuno un punto di elongazione massima est o ovest, unitamente all'elongazione minima che prende il nome di congiunzione. Quest'ultima può essere inferiore o superiore a seconda che il pianeta si trovi tra la Terra e il Sole oppure dall'altro lato del Sole rispetto alla Terra.
Quando la distanza angolare tra il Sole e il corpo celeste, misurata dalla Terra, raggiunge i 90 o i 270°, allora si parla di corpo celeste in quadratura, quando raggiunge i 180° si parla di opposizione, mentre a 0° si parla di congiunzione. Attenzione però che ciò vale solo per i pianeti che hanno orbite esterne a quella terrestre, come Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.