Le palle da bowling sono realizzate con resine sintetiche o uretano; possono avere un diametro massimo di 21,8 centimetri e una massa massima di 7,26 kg. A dispetto di quello che potremmo pensare, non sono delle semplici sfere con tre buchi per le dita: al loro interno sono presenti non solo strati di materiali diversi ma anche pesi di varie forme per ottimizzare i lanci e gli effetti della traiettoria, soprattutto nel mondo agonistico. Per comprendere meglio come vengono realizzati questi oggetti andiamo ad analizzare strato per strato come è realizzata una palla professionale.
Nucleo
La parte più importante di una palla da bowling è il suo nucleo: si tratta di un peso posto nella sua parte più interna che, solitamente, è realizzato in ferro oppure ossidi di calcio. Questi pesi possono avere forme diverse, a seconda dell'effetto che si vuole imprimere alla palla durante il lancio: esistono quindi sia nuclei simmetrici che asimetrici, ciascuno dei quali è capace di imprimere un particolare effetto alla palla. I campioni sono in grado di sfruttare la forma dei nuclei a proprio vantaggio, effettuando lanci con traiettorie che, a vederle così, sembrano apparentemente impossibili!
Riempimento
Il nucleo è circondato da un materiale di riempimento piuttosto leggero il cui obiettivo è garantire l'adesione tra il nucleo e il rivestimento esterno e permettendo inoltre alla palla di mantenere la propria forma ad ogni lancio. Questo materiale viene scelto a seconda del peso finale che si vuole dare alla palla e si va dal sughero (ormai non più in uso) a schiume di poliuretano e matrici di resina con microbolle vetrose.
Rivestimento esterno
Lo strato più esterno è quello che entra effettivamente in contatto con la pista da bowling e, perciò, è quello che determina la capacità di presa della palla e la sua reazione con l'olio della pista. Ci sono ad esempio rivestimenti in plastica e in uretano, ciascuno dei quali permette di rendere i movimenti della palla più o meno prevedibili.
A questo si aggiunge un secondo fattore legato alla rifinitura della palla: le superfici più ruvide aumentano l'attrito, mentre quelle più lisce hanno un attrito ridotto, consentendo alla palla di scivolare per un tratto di corsia più lungo. Ancora una volta, la scelta di una tipologia piuttosto che dell'altra dipende non solo dalle caratteristiche della pista ma anche dallo stile del giocatore, che può personalizzare la propria palla in ogni suo aspetto.
L'ultimo aspetto da considerare è la realizzazione dei fori per le dita. Nel caso di palle professionistiche la larghezza e la distanza tra questi viene calibrata precisamente sulla dimensione della mano dell'atleta. Ma non solo! Scavare tre fori potrebbe sbilanciare la palla, quindi a monte è necessario un calcolo di quanta massa verrà tolta in questa fase, così da calibrare il nucleo interno di conseguenza.