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30 Dicembre 2023
9:35

Come creare la palla di neve perfetta? La ricetta scientifica

Creare una palla di neve dalla consistenza perfetta non è così semplice: serve avere la neve con la giusta consistenza e sfruttare le proprietà delle molecole d'acqua.

A cura di Frida Bonatti
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Come creare la palla di neve perfetta? La ricetta scientifica
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Creare una palla di neve perfetta, che ci vuole? Eppure chiunque si sia cimentato in una lotta di palle di neve all’ultimo sangue lo sa bene: alcune volte la palla si spappola perché troppo acquosa, altre volte ha una consistenza farinosa, che la rende un’arma poco efficace contro l’avversario.

Se volete aumentare le vostre chance di uscire vittoriosi da una battaglia di palle di neve, seguite le istruzioni scientifiche per trovare la consistenza perfetta.

Nel caso in cui ci prendiate gusto, pensate che la lotta a colpi di palle di neve è uno sport ufficialmente riconosciuto in diverse nazioni, tra cui Russia, Finlandia e Giappone. Questa disciplina è nata proprio nel Paese del Sol Levante nel 1988, con il nome di Yukigassen.

lotta palle di neve

L'ingrediente principale: il giusto tipo di neve

L’ingrediente principale per realizzare la palla perfetta, neanche a dirlo, è la neve, che dev'essere della giusta tipologia. Gli strati di neve depositata infatti non sono tutti uguali, ma possono avere una diversa consistenza. La consistenza è determinata da diverse caratteristiche fisiche della neve, elencate nel manuale The International Classification for Seasonal Snow on the Ground.

Le caratteristiche principali sono la forma e la grandezza dei cristalli di neve, la densità, la temperatura e la durezza della neve, le eventuali impurità e la quantità di acqua allo stato liquido presente tra i cristalli. È proprio su quest’ultima caratteristica che ci concentriamo noi, perché è determinante per creare la palla di neve perfetta.

In base alla quantità di acqua allo stato liquido presente, la neve può essere:

  • Secca: non c'è acqua liquida libera nella neve. Questo avviene solitamente quando la temperatura della neve è sotto gli 0 °C. In questo caso è difficile far aggregare tra loro i grani di neve.
  • Umida: la quantità di acqua libera è tra lo 0% e il 3% rispetto al volume della neve. L'acqua liquida è difficilmente visibile al microscopio con un ingrandimento di 10x. Se pressata gentilmente, questo tipo di neve si compatta facilmente.
  • Bagnata: la quantità di acqua libera è tra il 3% e l'8% in volume. L’acqua è visibile al microscopio con un ingrandimento di 10x. Ma se pressate con la mano un pezzo di neve, non esce acqua.
  • Molto bagnata: la quantità di acqua libera è tra l'8% e il 15%. Premendo in maniera delicata un pezzo di neve molto bagnata, ne uscirà acqua.
  • Fradicia: con più del 15% di acqua liquida.

Quindi, in base a questa scala, se la neve è troppo secca tenderà a sbriciolarsi, mentre se è troppo bagnata tenderà a sciogliersi. Per la nostra palla di neve perfetta, la percentuale di acqua liquida ideale è del 3-8% in volume: quindi la neve “bagnata” è quella più indicata.

Ma perché la neve con questa percentuale d’acqua si compatta più facilmente? Per capirlo, dobbiamo passare alla fase successiva: la realizzazione vera e propria della palla di neve.

palle di neve

L'assemblaggio: l'acqua come collante per i cristalli di ghiaccio

Abbiamo tra le mani il nostro gruzzolo di neve della consistenza ideale: né troppo bagnata, né troppo secca. Cosa accade a questo punto?

Cominciamo a formare una palla, esercitando una certa pressione sui cristalli di neve. Aumentando la pressione, sale anche la temperatura, portando alla fusione dei cristalli di neve.

Ma appena smettiamo di esercitare pressione, l'acqua appena formata si ricongela. Durante il processo di ricongelamento, le molecole d'acqua si organizzano nuovamente in cristalli di ghiaccio. Questa rapida formazione di ghiaccio crea legami più forti tra i cristalli, agendo come un "collante" e conferendo alla neve una maggiore coesione e adesività. Questa è la ricetta scientifica per formare la palla di neve perfetta. Buon divertimento!

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Frida Bonatti
Redattrice
Dopo la laurea in Lettere, ho lavorato nel campo del restauro cinematografico per istituzioni culturali in Olanda, Svezia e Italia. Nel frattempo, ho coltivato l'interesse per la produzione di video online e podcast, che ha preso il sopravvento su quello per il cinema. Ho frequentato un corso di Content Management e Copywriting allo IED e sono entrata in Geopop, dove mi occupo della stesura di contenuti branded e editoriali. Sono una grande fan dei Beatles.
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