
Introdotto per la prima volta nel 1900, il pallone della pallavolo ha subito negli anni un’importante evoluzione che lo ha reso sempre più moderno. Se da un lato è la Federazione a stabilire i requisiti fondamentali relativi a caratteristiche, materiali e condizioni che ogni pallone deve rispettare nelle competizioni ufficiali, dall’altro l’innovazione interviene per sviluppare prodotti sempre più performanti, anche grazie all’impiego di nuovi e avanzati materiali. Per essere considerato regolamentare, un pallone da pallavolo deve avere una forma perfettamente sferica, una circonferenza tra 65 e 67 cm e un peso tra 260 e 280 grammi. Anche la pressione interna è rigidamente controllata e deve essere compresa tra 0,300 e 0,325 kg/cm². L'unico aspetto su cui il regolamento lascia piena libertà è il colore, che può essere uniforme o presentare le combinazioni cromatiche a cui le competizioni moderne ci hanno abituato.
Com’è nato il pallone da pallavolo
La pallavolo, inizialmente denominata mintonette, ebbe origine dalla combinazione di caratteristiche e gestualità tecniche di differenti discipline sportive e giochi di squadra preesistenti. Proprio per questo, anche il pallone inizialmente utilizzato venne preso in prestito da un altro sport, il basket. Tuttavia, come facilmente si può intuire, la famosissima basket-ball si dimostrò ben presto troppo grande e pesante per un gioco come la pallavolo. Di conseguenza, nel 1900, venne introdotto un nuovo pallone più piccolo e più leggero, creato appositamente per questa disciplina dall'azienda americana Spalding.
Come specifica la Federazione italiana di volley, il pallone deve avere una forma sferica. La sua circonferenza deve essere di 65 ÷ 67 cm e il suo peso di 260 ÷ 280 g. Per quanto riguarda la pressione interna, questa deve misurare 0,300 ÷ 0,325 kg/cm2 (o in altre unità di misura 4,26 ÷ 4,61 psi – 294,30 ÷ 318,82 mbar o hPa). In merito al colore, invece, non ci sono obblighi regolamentari, ragion per cui il pallone può sia essere uniforme che presentare una combinazione di tinte diverse.
Ovviamente, durante le gare, tutti i palloni utilizzati (nel campionato italiano, per esempio, sono cinque) devono avere queste medesime caratteristiche affinché possano essere considerati omologati e, dunque, autorizzati dalla Federazione.
Come sono fatti i palloni da pallavolo: le caratteristiche
Lo strato più interno del pallone, quello che possiamo definire come nucleo o camera d’aria, è composto nella maggioranza dei casi da gomma, più precisamente da poliisobutilene (C4H8). Questo materiale consente alla palla di rimanere leggera, caratteristica fondamentale affinché i giocatori possano colpirla facilmente con braccia e mani. Inoltre, grazie all’elevata flessibilità della camera, l’aria rimane al suo interno più a lungo.
Il secondo strato è composto da un tessuto sottile e a trama larga che possiamo immaginare verosimilmente come una garza. In base alla casa produttrice del pallone, questo strato può essere direttamente attaccato al nucleo interno oppure posto in posizione intermedia. Per completare la stratificazione, viene applicata una colla al tessuto in modo da farlo aderire con l’ultimo livello del pallone. La colla è il prodotto di un processo in cui polimeri elastici (tipicamente lattice o acrilonitrile) vengono miscelati a un solvente (come acetone, esano o toluene) che impedisce alla colla di solidificarsi.

La sezione più esterna del pallone da pallavolo, invece, può essere costituita da pelle o da un sostituto sintetico. Quelli che presentano la pelle sono più duri al tatto, caratteristica che giova agli schiacciatori, ma non ai difensori. Il terzo strato, inoltre, è suddiviso in diversi pannelli che variano per numero, in passato erano solitamente 18 o 20, ma, più recentemente, sono stati prodotti anche palloni con soli 8 pannelli, allo scopo di migliorare la percezione tattile dei giocatori.

L’evoluzione nel tempo della palla da pallavolo
Negli ultimi modelli di pallone da pallavolo, utilizzati anche alle Olimpiadi o ai Campionati del mondo, si riscontrano importanti innovazioni.
Innanzitutto, il nuovo design è composto da pannelli superficiali perfettamente bilanciati. Tale struttura conferisce maggiore aerodinamicità, migliora la visibilità della palla durante il gioco e garantisce un maggior controllo. Sono state sviluppate, poi, particolari tecnologie che rendono possibile un assorbimento più efficace dell’energia d’impatto, prolungando il tempo di contatto della palla con la mano del giocatore e favorendo, conseguentemente, la precisione. La maggiore resistenza all’aria, inoltre, permette di modificare positivamente anche la velocità della palla.
In tempi recenti, alcuni brand hanno anche introdotto rivestimenti esterni innovativi, come quelli a base di silice, capaci di assorbire il sudore in modo più efficace e di prevenire, di conseguenza, una riduzione della presa.