0 risultati
video suggerito
video suggerito
26 Marzo 2024
20:30

Storia del pallone da calcio: qual è stata la sua evoluzione dalle origini a oggi?

Il pallone da calcio affonda le radici nell'antico Egitto, ma le sue caratteristiche fondamentali non sono mai cambiate dall’Ottocento a oggi. Nel corso degli anni, però, il pallone è andato incontro a una continua evoluzione dal punto di vista dei materiali e delle tecniche di costruzione.

A cura di Erminio Fonzo
7 condivisioni
Storia del pallone da calcio: qual è stata la sua evoluzione dalle origini a oggi?
evoluzione pallone da calcio

Il pallone è il vero protagonista delle partite di calcio e con il passare degli anni si è trasformato da oggetto rudimentale in prodotto altamente tecnologico. Nella seconda metà dell’Ottocento, quando nacque il calcio, si usavano palloni composti da vesciche animali rivestite di cuoio. Nel secolo successivo sono stati introdotti numerosi cambiamenti, tra i quali la camera d’aria, e negli anni ’70 le palle di cuoio scuro sono stati sostituite da quelle a riquadri bianchi e neri, ancora oggi molto diffuse. In tempi più recenti, nei tornei di alto livello si sono affermati i palloni fatti con pannelli di poliuretano termosaldati e dotati di sensori per rendere più semplici le decisioni degli arbitri.

Il pallone delle origini: dalle vesciche animali alla camera d’aria

Le caratteristiche del pallone da calcio furono definite nel 1872 dalla Football Association inglese e da allora sono rimaste pressoché invariate: il pallone, realizzato in cuoio o altro materiale idoneo, deve avere una circonferenza tra 68 e 70 centimetri, peso tra 410 e 450 grammi e pressione tra 0,6 e 1,1 atmosfere. Solo il peso ha subito alcuni cambiamenti nel corso degli anni.

Il pallone dei campionati del mondo del 1934 (credits MDBR)
Il pallone dei campionati del mondo del 1934 (credits MDBR)

Numerosi sono stati i cambiamenti dei materiali. Nell’Ottocento i palloni erano realizzati con vesciche di maiale gonfiate e ricoperte di strisce di cuoio cucite tra loro, come quasi tutte le palle usate a scopo ludico. Le prime innovazioni giunsero all’inizio del XX secolo, quando la vescica animale fu sostituita dalla camera d’aria. Il pallone era però ancora coperto da strisce di cuoio, in genere in numero di dodici, ed era di colore marrone/rosso scuro: il colore naturale del cuoio. I palloni di questo tipo presentavano molti difetti: non erano perfettamente sferici, tendevano a deformarsi durante il gioco e non erano impermeabili.

La rivoluzione di Telstar: il pallone da calcio tra gli anni '60 e '70

Dopo la seconda guerra mondiale si continuarono a usare palloni a strisce cucite, ma già negli anni ’60 furono sperimentate alcune innovazioni. Nel 1962 un’azienda danese, la Select, realizzò il primo pallone composto da 32 spicchi di cuoio, 20 esagonali e 12 pentagonali, al posto delle strisce. Altre aziende produssero i primi palloni di colore bianco.

Sulla base di queste innovazioni, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 nacque il pallone nella sua configurazione più classica. Ai campionati europei del 1968 la Adidas, diventata fornitrice ufficiale della Fifa e della Uefa, presentò il Telstar, un pallone con spicchi esagonali bianchi e spicchi pentagonali neri. Oltre a essere più sferico, il Telstar era più visibile sugli schermi televisivi: la televisione aveva assunto un ruolo di primo piano nella popolarizzazione del calcio ma, poiché le trasmissioni erano in bianco e nero, il pallone rosso scuro non si vedeva bene. Non a caso, il nome Telstar richiamava quello del primo satellite per le telecomunicazioni.

Il Telstar del 1970
Il Telstar del 1970

Dopo il 1970 Adidas è restata fornitrice ufficiale per i campionati del mondo e molte altre competizioni, nonostante sul mercato siano presenti anche altri colossi come Nike e Puma.

L’evoluzione del pallone tra gli anni ’80 e 2010

Con il passare degli anni il cuoio è stato sostituito dai materiali sintetici, in primis il poliuretano. Il primo pallone interamente sintetico, l’Azteca, è stato usato ai campionati mondiali del 1986.

Il pallone Atzeca tra i piedi di Maradona
Il pallone Atzeca tra i piedi di Maradona

Anche i colori sono cambiati: fino agli anni ’90 i palloni erano bianchi e neri, ma ai campionati del mondo del 1998, disputati in Francia, il nero fu sostituito dai colori della bandiera francese. Da allora, nelle competizioni più importanti è diventato abituale usare palloni con inserti colorati.

L’innovazione più importante degli ultimi anni è la termosaldatura, cioè la saldatura dei pannelli mediante il calore invece che mediante la cucitura. Il primo pallone costruito con questa tecnica, il Roteiro, è stato utilizzato ai campionati europei del 2004. Agli stessi campionati furono usati per la prima volta palloni specifici per ciascuna partita, che riportavano i nomi delle squadre in campo e la città dove si giocava. Per i mondiali del 2006 fu invece progettato il Teamgeist, primo pallone che non aveva la configurazione a 32 spicchi, ma a 14.

Pallone Teamgeist (credits Antiker)
Pallone Teamgeist (credits Antiker)

I palloni con sensori e microchip

Negli ultimi anni sono i palloni sono diventati tecnologici. Nel 2012 l’IFAB, l’organo incaricato di aggiornare le regole del calcio, ha approvato l’uso della goal line technology, che prevede la presenza di un sensore nel pallone per stabilire quando esso varca la linea di porta. Il sensore  è usato ai campionati del mondo dall’edizione del 2014. Il pallone dell’ultima edizione del torneo, disputata in Qatar nel 2022, montava anche un microchip per definire in maniera semiautomatica quando un calciatore è in posizione di fuorigioco: una tecnologia destinata, probabilmente, a ulteriori sviluppi. Inoltre, a Euro 2024 il pallone riconoscerà i tocchi di mano.

Oggi i palloni per le competizioni più importanti sono oggetti altamente tecnologici, prodotti dopo anni di ricerche e, talvolta, con la collaborazione tra le aziende e le università. In genere le innovazioni introdotte nelle grandi competizioni internazionali sono poi riproposte nei campionati nazionali. Tuttavia, nei tornei meno prestigiosi e nel calcio amatoriale si usano ancora palloni cuciti e privi di accessori tecnologici.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views