La fusione di uno dei reattori della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986 è uno degli eventi radiologici più gravi della storia, spesso associato al lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Ma per quale motivo la città ucraina è ancora disabitata mentre quelle giapponesi sono abitate ormai da molti anni? Scopriamolo in questo articolo.
Come mai Chernobyl è ancora radioattiva?
La centrale nucleare di Chernobyl era composta da quattro reattori nucleari a fissione, che utilizzavano tonnellate di uranio per generare energia elettrica da immettere nella rete e, anche, per produrre plutonio. L'impianto aveva bisogno di un moderatore, la grafite, per rallentare la reazione nucleare, e di un sistema di raffreddamento ad acqua. Durante un test, il nocciolo del reattore numero quattro fuse a causa di errori tecnici ed umani.
In seguito furono avvertite due esplosioni. La prima esplosione fu sostanzialmente dovuta al vapore in pressione all’interno del nocciolo che scoperchiò la parete di contenimento, al calore sprigionato e alle radiazioni ionizzanti, come raggi gamma e neutroni. La seconda esplosione fu dovuta alla reazione fra idrogeno e zirconio e fra grafite ed acqua. Queste esplosioni liberarono, senza controllo, grandi quantità di materiali fissili volatili e radioattivi, come iodio-131, cesio-134 e cesio-137 e stronzio-90. Lo iodio, ad esempio, ha un tempo di dimezzamento, anche chiamato emivita, di circa otto giorni. Ciò significa che dopo qualche settimana la sua presenza diventa trascurabile. Il cesio, invece, ha tempi di dimezzamento molto più lunghi: parliamo infatti di 2 anni e 30 anni, rispettivamente per cesio-134 e cesio-137. Di conseguenza, questi elementi rimangono pericolosi sia per contatto esterno che per ingestione, anche a distanza di molto tempo.
Questi elementi radioattivi furono immessi in aria, a causa dell'esplosione, e poi trasportati dal vento in molte regioni, fino a toccare l'Europa, prima di depositarsi a terra. Tuttoggi vi è una zona di esclusione di circa 30 km attorno alla centrale in questione, a causa delle enormi quantità di radiazioni ionizzanti che persistono nel tempo. E per molto tempo ancora non sarà abitabile.
La differenza con le esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki
La bomba denominata "Little Boy" di Hiroshima, scoppiata il 6 Agosto 1945, consisteva in 64 kg di uranio-235 arricchito all' 80%. Quella di Nagasaki, chiamata "Fat man", scoppiò tre giorni dopo, ed era composta da "soli" 6 kg di plutonio-239. Entrambe scoppiarono volutamente in aria, per massimizzarne la distruttività, e crearono un'onda d'urto potentissima, sprigionando calore e generando anche incendi. Di conseguenza, il suolo non fu contaminato eccessivamente e vi fu una ridotta attivazione da parte dei neutroni, particelle massicce e ionizzanti che causano la radioattività anche in materiali normalmente stabili. Di conseguenza, si stima che a 24 ore dai due disastri l'80% della radiazione fosse già decaduta.
Oggigiorno i livelli di radiazione nelle due città giapponesi sono paragonabili ai livelli generali di radiazione di sottofondo, derivante da rocce e vegetazione. Sono quindi città abitabili e senza rischi legati all'esplosione delle rispettive bombe.
Per approfondire, ecco un video che abbiamo realizzato sul funzionamento di una bomba atomica: