Per quanto possa sembrare incredibile, esiste una persona che è sopravvissuta non a una ma a ben due bombe atomiche: quella di Hiroshima e quella di Nagasaki, sganciate dall'aeronautica militare statunitense nell'agosto 1945 alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Stiamo parlando di Tsutomu Yamaguchi (1916-2010), un ingegnere giapponese che all'età di 29 anni si trovava in entrambe le città nei rispettivi giorni in cui vennero bombardate, riuscendo a salvarsi in entrambe le occasioni. L'uomo, morto di cancro allo stomaco nel 2010 all'età di 93 anni, passò il resto della sua vita a raccontare questa storia alle nuove generazioni, sperando di riuscire a trasmettere il profondo orrore per la guerra e per la costruzione di armi nucleari così devastanti. Ma perché Yamaguchi si trovava proprio a Hiroshima e Nagasaki in quel lontano agosto del 1945?
Tsutomu Yamaguchi e la bomba atomica su Hiroshima: come è sopravvissuto
Tsutomu Yamaguchi era un ingegnere giapponese della Mitsubishi Heavy Industries. Quel 6 agosto del '45, quasi trentenne, si trovava a Hiroshima per una trasferta di lavoro e mai si sarebbe aspettato un attacco di quelle proporzioni alla città: alle 8:14 il bombardiere B-29 fece detonare "Little Boy", la prima bomba atomica mai utilizzata su civili.
Al momento dell'esplosione Yamaguchi si trovava a circa 3 km di distanza ma la potenza dell'esplosione fu tale da sbalzarlo fuori dal tram sul quale si trovava. Fortunatamente, stando a quanto raccontato nella sua biografia, ebbe la prontezza di gettarsi in un vicino canale, proteggendosi il viso con le mani. Questo gli permise di ridurre la quantità di danni, anche se comunque restò temporaneamente accecato, ebbe seri danni al timpano dell'orecchio sinistro e si ritrovò ustioni in varie parti del corpo. Il mattino seguente, ferito ma non in pericolo di vita, decise di prendere immediatamente un treno per tornare a casa: la sorte avversa volle che la sua città natale fosse proprio Nagasaki.
Tsutomu Yamaguchi e la bomba atomica su Nagasaki
Rientrato a Nagasaki, Yamaguchi era convinto che il peggio fosse passato. Si riprese velocemente e due giorni dopo era già al lavoro: il 9 agosto infatti si trovava in ufficio a parlare col capo di quanto fosse stato fortunato a sopravvivere a un evento così tragico. Quello che non si aspettava è che in quella stessa giornata avrebbe dovuto rivivere quel dramma. Alle 11:02 infatti gli Stati Uniti sganciarono sopra Nagasaki la seconda arma nucleare del loro arsenale, Fat Man, causando anche in questo caso decine di migliaia di morti e devastazione.
Ironia della sorte, anche in questo caso Yamaguchi si trovava a circa 3 km dalla bomba e l'esplosione distrusse le finestre del palazzo, scaraventandolo a terra. Come accaduto per Hiroshima, restò gravemente ferito ma ancora vivo, anche grazie alla struttura robusta dell'edificio e al paesaggio collinare: la combinazione di questi due fattori pare abbia leggermente smorzato la potenza dell'arma, permettendo a Yamaguchi di sopravvivere. Queste furono le parole dell'ex-ingegnere qualche anno più tardi:
Pensavo che la nuvola a fungo mi avesse seguito da Hiroshima. Non riesco a capire perché il mondo non riesca a comprendere l'agonia delle bombe nucleari. Come possono continuare a sviluppare queste armi?
L'unico sopravvissuto accertato a due esplosioni nucleari
Dopo essere sopravvissuto alle due esplosioni ed essere guarito sia dalle ustioni che dall'avvelenamento di radiazioni, Yamaguchi prese servizio come ingegnere navale nel porto della città e non raccontò la sua storia quasi a nessuno. Questo, almeno, fino al 2005 quando suo figlio – anch'esso superstite di Nagasaki – morì di cancro all'età di 59 anni: l'evento lo sconvolse profondamente, convincendolo ad aprirsi nella speranza che le sue parole potessero essere d'ispirazione per le generazioni future.
La mia doppia esposizione alle radiazioni è ora un documento ufficiale del governo. Potrà raccontare alle nuove generazioni l'orribile storia dei bombardamenti atomici anche dopo la mia morte.
I giapponesi hanno una parola per indicare i sopravvissuti a uno dei bombardamenti atomici di Hiroshima o Nagasaki: hibakusha. Yamaguchi in realtà fu un nijū hibakusha, cioè superstite a entrambi i bombardamenti. In realtà Yamaguchi non fu l'unico a salvarsi da entrambe le esplosioni: secondo alcuni report sarebbero esistite almeno altre 160 persone nella sua stessa situazione, anche se poi nessuna di loro sarebbe vissuta abbastanza da permettere al Governo di "confermare" la loro storia, lasciando all'ingegnere il triste record di unico superstite a due esplosioni nucleari.