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14 Dicembre 2025
15:00

Perché i nuotatori si prendono a schiaffi il petto prima di tuffarsi in piscina

Quello del battersi sul petto poco prima della partenza è un gesto che abbiamo visto spesso fare ai nuotatori di alto livello, ma si tratta di un beneficio reale o di un semplice rito psicologico pre-gara?

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Perché i nuotatori si prendono a schiaffi il petto prima di tuffarsi in piscina
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Se avete visto una qualsiasi gara di nuoto in televisione, magari proprio nei giorni scorsi in occasione degli Europei in vasca corta che si sono disputati a Lublino, in Polonia, con una grande performance della nostra nazionale, vincitrice del medagliere, avrete notato che molto spesso gli atleti si battono il petto, le braccia o le gambe poco prima di entrare in acqua. Può sembrare un gesto di routine, o scaramantico, utile a darsi la carica e concentrarsi prima del tuffo, ma in realtà ha a che fare con la fisiologia, il riscaldamento, l'attivazione muscolare e la psicologia.

Riscaldamento muscolare e "acquaticità"

Quello che vedete fare poco prima di salire sui blocchi di partenza ai nostri Thomas Ceccon o Nicolò Martinenghi non è una sorta di rito di battaglia prima di tuffarsi e sfidare gli avversari delle corsie vicine. La percussione del torace e degli arti è un modo per stimolare la circolazione sanguigna e attivare i muscoli destinati allo sforzo, in particolare quelli che sentiranno l'acqua poco dopo e saranno fondamentali per l'atleta per percepire al meglio i propri movimenti all'interno della vasca. Non a caso spesso li vediamo anche sfregarsi le mani, in modo da stimolare le estremità del proprio corpo, che ricoprono un ruolo fondamentale nelle discipline acquatiche. Una maggiore sensibilità durante la nuotata permette all'atleta di percepire meglio ogni piccola sensazione e regolare ritmo e intensità bracciata dopo bracciata.

 

Inoltre va considerato che tra il termine del riscaldamento e l'inizio della gara possono passare diversi minuti, che vengono trascorsi in camera di chiamata, in cui l'atleta cerca di mantenere il proprio corpo il più possibile al caldo. Una volta entrati a bordo vasca per disputare la propria gara, percuotere i propri muscoli può essere un buon modo per risvegliarli e renderli reattivi prima dello sforzo. Un'attivazione muscolare che assicura il massimo flusso sanguigno alle parti del corpo impegnate nello sforzo in acqua.

Preparazione mentale e gestione della tensione

Il gesto ha anche una grande valenza psicologica, una specie di reset mentale per concentrare corpo e mente sull'imminente performance. Diventa un piccolo rito pre-gara che garantisce familiarità e una sensazione di controllo del proprio corpo, importantissima in situazioni di pressione elevata come gli attimi prima di una gara importante.

Va comunque sottolineato che non esiste una letteratura scientifica che dimostri in modo univoco che schiaffeggiarsi prima dello start conferisca un reale vantaggio nelle prestazioni. Il gesto è sicuramente un'ottima arma mentale e muscolare, ritenuto utile da moltissimi agonisti, ma la sua efficacia probabilmente dipende più dalla psicologia individuale che da un beneficio realmente misurabile.

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