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Ci sono curiosità che, prima o poi, saltano in testa a tutti, soprattutto se sono parte della vita di tutti i giorni. Per quanto la si usi poco, a bassissime velocità in manovra di parcheggio, vi sarà capitato qualche volta di dover guidare diversi metri in retromarcia, o assistere qualche altro guidatore nella manovra, e avrete certamente sentito che la macchina fa un rumore ben diverso dal solito. Se vi siete chiesti perché, la risposta è abbastanza semplice, ma ha a che fare con un componente che in pochi di noi avranno mai modo di osservare dal vivo…

È infatti nel cambio che troviamo il motivo di questo rumore: la differenza deriva dal diverso metodo di fabbricazione tra le marce normali e quella della retromarcia.
Le marce "in avanti" sono (nelle moderne auto in commercio) a dentatura elicoidale: i denti degli ingranaggi sono cioè obliqui e "curvati" rispetto all'asse di rotazione dello stesso. Questo permette inserimenti più semplici e progressivi, una maggiore area di contatto tra i denti e minore rumore di sfregamento durante la rotazione, garantendo una marcia più silenziosa e un funzionamento più semplice.

L'utilizzo del cambio è anche aiutato dai sincronizzatori. Si tratta di componente introdotto negli anni '60, composto di 3 parti di cui una è collegata all'albero di trasmissione, una trasmette il comando dalla leva del cambio e l'ultima è un anello elastico che, sfruttando l'attrito, riesce ad accelerare o rallentare la rotazione dell'ingranaggio per renderla identica a quella dell'albero. Una volta sincronizzata la velocità tra l'albero e l'ingranaggio, con quella caratteristica "resistenza" che avvertiamo spingendo la leva del cambio, il sincronizzatore collega rigidamente albero e ingranaggio evitando le "grattate", gli impatti tra denti negli inserimenti falliti che alla lunga possono danneggiare il nostro veicolo.
Torniamo però alla nostra retro: perché non è uguale al resto del cambio? Dato che viene solitamente usata per brevissimi tratti, a basse velocità ed è normalmente innestata sempre a veicolo fermo, l'ingranaggio della retromarcia è spesso di fattura più economica, ed è quindi a denti dritti.

Per questo motivo, il suo funzionamento causa un rumore maggiore ed acuto, che cresce all'aumentare dei giri motore e quindi degli "impatti" tra i denti: l'innesto porta anche più spesso a grattate, perché nella maggior parte dei casi è anche l'unica marcia non sincronizzata delle nostre vetture.
Ultima curiosità: i più appassionati di gare automobilistiche tra voi avranno sentito rumori simili, specialmente in video ripresi dall'abitacolo di auto modificate da appassionati o comunque derivanti da modelli di serie, anche quando le vetture procedono in avanti.
Nelle competizioni si usano spesso cambi con ingranaggi a denti dritti, ma la scelta non è dovuta (solamente) al risparmio: in questo caso, questi vengono preferiti per via dei minori attriti e quindi delle minori perdite di potenza. Un altro fattore a svantaggio degli ingranaggi elicoidali sono le forze "laterali" causate dell'inclinazione dei denti, che nell'uso sportivo possono danneggiare i componenti del cambio se non adeguatamente progettati.