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3 Maggio 2024
12:30

Il primo viaggio in automobile? Fu opera di Bertha Benz, pioniera dell’automobilismo

Se oggi le automobili sono così diffuse è anche grazie a Bertha Benz, pioniera che per dimostrare al marito Karl la validità dell'invenzione della prima automobile affrontò nel 1888 il primo viaggio a lunga distanza, di circa 106 km tra Mannheim e Pforzheim in Germania.

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Il primo viaggio in automobile? Fu opera di Bertha Benz, pioniera dell’automobilismo
Bertha Benz

Per qualcuno potrebbe essere davvero curioso scoprire che fu una donna – la tedesca Bertha Benz, nata Ringer – la prima persona al mondo a compiere un viaggio a lunga distanza in automobile nel 1888, circa 106 km da Mannheim a Pforzheim, due cittadine tra Francoforte e Stoccarda in Germania. E non parliamo di un veicolo qualsiasi: quello su cui partì l'intraprendente Bertha era una Patent Motorwagen, la prima autovettura con motore a scoppio della storia, disegnata da suo marito Karl Benz, padre della nota casa automobilistica.

Nel vederla passare a bordo di quello strano veicolo, qualcuno pensò che Bertha fosse una strega. Ma se dovessimo scegliere un epiteto per definire questa donna dalla straordinaria intelligenza e intraprendenza, è “pioniera”: senza di lei, probabilmente, l'invenzione de marito sarebbe finita sotto cumuli di polvere. La signora Benz, però, era una vera e propria tempesta, e quando si metteva un'idea in testa nessuno poteva fermarla. Pensate che affrontò il suo viaggio senza nemmeno avvisare il marito, che inizialmente prese un bello spavento!

Bertha Benz e la storia del primo viaggio in automobile

Nata il 3 maggio 1849 nel Granducato di Badenda (Germania), sin da bambina Bertha Ringer dimostrò una personalità tenace e curiosa, che non si sarebbe mai arresa al canonico ruolo di donna di casa.

Essendo bella, intelligente e di famiglia facoltosa, non le mancavano pretendenti arrivati da ogni dove per chiedere la sua mano, ma nessuno di loro colpì la sua attenzione. Si innamorò perdutamente di uno squattrinato incontrato durante una gita organizzata dal club “Eintracht”. Quell'uomo dalle tasche mezze vuote era Karl Benz, che le parlò di un progetto che avrebbe voluto portare avanti: una carrozza che procedesse senza essere trainata da cavalli. Bertha rimase affascinata da quella mente piena di idee, e decise di sposare lo spiantato ingegnere nonostante le ripetute proteste portate avanti dalla famiglia. Alla fine il padre le concesse la dote matrimoniale, che Bertha investì interamente per costituire la società dei Benz.

Coniugi Benz

Nonostante avesse un grande talento per il design, la signora Benz non era così portata per gli affari, e ben presto la coppia si ritrovò con pochi soldi. Nonostante le prospettive non proprio rosee, Bertha non si arrese, e dopo anni di duro lavoro, il 29 gennaio 1886 registrò il brevetto dell’automobile.

L’entusiasmo, però, si spense rapidamente: nessuno si dimostrò interessato all’acquisto, rinnovando i timori di Carl sul suo progetto. Ad aggiungere altra ansia al povero ingegnere ci fu il Kaiser Wilhelm II, a cui questo brevetto non piacque per niente: amava i cavalli, e sosteneva che sostituirli con una macchina era un'idea antipatriottica. Come se non bastasse, c'era anche la concorrenza a cui prestare attenzione: un altro ingegnere tedesco, Gottlieb Daimler, aveva progettato una carrozza senza cavalli molto simile alla sua, quindi era una corsa per vincere.

L'impresa dei coniugi sembrò arenarsi per alcuni mesi, ma una sera d'estate del 1888 Bertha ebbe un’idea geniale: decise di utilizzare il veicolo per intraprendere un lungo viaggio e pubblicizzare l'invenzione del marito, per provare che il progetto su cui avevano investito così a lungo sarebbe stato rivoluzionario.

In poco tempo pensò al tragitto da intraprendere e che cosa portare con sé. Alle prime luci dell'alba del 5 agosto 1888 rubò al marito la patente e la Patent Motorwagen. Poi mise i due figli di 11 e 13 anni Eugen e Richard nell'automobile e la spinse per le prime centinaia di metri per evitare di svegliare Karl. Una volta distanti dall'abitazione, Bertha e i bambini partirono da Mannheim per un viaggio di circa 106 km, con l'idea di arrivare a Pforzheim, dove abitava sua madre.

Patent Motorwagen
La Patent Motorwagen modello 3 usata da Bertha per il suo viaggio: è la prima autovettura al mondo dotata di motore a scoppio.

Cosa accadde durante il viaggio di Bertha Benz

Non fu un viaggio comodo, tra strade non asfaltate pensate per carrozze trainate da cavalli, la mancanza di indicazioni stradali e alcuni problemini tecnici. Non passarono molte ore prima che Bertha si accorse che il mezzo aveva bisogno di miglioramenti, a partire dalle marce (che erano solo due, non erano sufficienti per affrontare le salite). I due ragazzi spesso dovettero spingere la macchina sui dislivelli per continuare il viaggio. Avendo studiato ossequiosamente il progetto del marito, Bertha sapeva dove mettere le mani, e si diede da fare per sistemare la vettura più volte e in maniera del tutto ingegnosa: per esempio, dovette sbloccare l'alimentazione della benzina con il fermaglio del suo cappello e usare la propria giarrettiera come materiale isolante. Il sistema di refrigerazione a evaporazione le diede parecchi problemi, proprio per questo motivo la famigliola dovette rifornirsi  d'acqua a ogni sosta.

Per di più, per svariati chilometri non le fu possibile trovare rifornimenti di ligroina, il carburante necessario per alimentare la macchina. Bertha lo trovò in una farmacia della cittadina di Wiesloch (all'epoca il solvente era disponibile solo in farmacia), che ancora oggi è ricordata per essere stata la prima stazione di servizio della storia.

Circa 12 ore e un centinaio di chilometri dopo, l'allegra brigata arrivò a casa della nonna, a Pforzheim, dove Bertha mandò un telegramma al marito per informarlo del successo del viaggio. Tornò da lui pochi giorni dopo, sempre con la Patent Motorwagen, con un percorso di circa 90 km. Tra andata e ritorno, quindi, il viaggio di Bertha Benz fu di circa 196 km.

Immagine
Il viaggio di Bertha Benz: in rosso l’andata e in blu il ritorno. Credits: Bertha Benz Memorial Route.

Bertha Benz: non una strega ma una pioniera

Tra quelli che la videro arrivare a bordo di quella stramba carrozza ci fu anche chi pensò che si trattava di una strega, ma in realtà Bertha non era nient'altro che una visionaria che voleva dimostrare che quel mezzo di trasporto era conveniente e promettente per il pubblico. Il viaggio non era che la prova di questo suo modo di vedere, e riuscì nell'intento di far ritrovare entusiasmo al marito, dimostrando che il mancato successo della sua invenzione era dovuto a una cattiva pubblicità del mezzo.

Il coraggio di Bertha fu determinante per permettere il successo di un'invenzione che ha rivoluzionato il mondo. Senza il suo sostegno economico ed emotivo al progetto del marito e senza il suo viaggio avventuroso (e anche un po' pericoloso!), forse le automobili sarebbero giunte molto più tardi tra noi.

Bertha ottenne la patente solo 36 anni dopo il suo viaggio, ma fu comunque una grande conquista. In suo onore, nel 2008 è stata istituita la Bertha Benz Memorial Route, una strada turistica che passa per i luoghi che l’intraprendente signora Benz attraversò in quel lontano agosto del 1888.

patente di Bertha Benz
La patente di Bertha Benz. Credits: Stefan Weil.
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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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