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23 Ottobre 2024
16:08

Perché lavabi e bidet hanno un doppio buco di scarico? Cos’è e come funziona il troppopieno

Il troppopieno è il secondo foro presente nei lavandini e bidet, un elemento di sicurezza dell'impianto di scarico che serve a svuotare l'eccesso di acqua evitando così pericolosi accumuli.

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Perché lavabi e bidet hanno un doppio buco di scarico? Cos’è e come funziona il troppopieno
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Lo scarico dei sanitari del bagno, ma in realtà anche degli elementi della cucina, può presentare due punti che fungono da percorso di allontanamento dell'acqua verso la fognatura. Uno di questi due viene chiamato nel gergo comune "troppopieno" e serve per impedire all'acqua di superare una soglia di sicurezza in modo da evitare allagamenti. Si tratta quindi di una misura di sicurezza contro l'eventuale fuoriuscita di acqua in eccesso dallo spazio di accumulo che lo stesso ha a disposizione. Potrebbe infatti capitare, magari accidentalmente, di lasciare chiuso il punto di scarico principale e dimenticare di chiudere l'acqua. In questi casi, il troppopieno assicura sempre e comunque un allontanamento dell'acqua in eccesso e il convogliamento di queste acque nel tubo di scarico principale.

A cosa serve e come funziona il troppopieno del lavandino

In sostanza, uno scarico di troppopieno è un percorso di collegamento allo scarico principale, caratterizzato da un'apertura localizzata nella zona superiore del sanitario su cui viene inserito. Il passaggio di acqua dal troppopieno può avvenire in vari modi. Ad esempio, nei sanitari in ceramica solitamente non c'è un tubo di collegamento vero e proprio, piuttosto una parte cava all'interno del sanitario, collegata allo scarico principale e dotata di una zona terminale forata per l'ingresso di acqua in eccesso. In altri casi, invece (per esempio i lavandini in alluminio delle cucine), troviamo un vero e proprio tubo che si collega allo scarico principale.

La dimensione di queste aperture, ed eventualmente il diametro del tubo, non possono essere arbitrarie, ma bensì devono esser tali da garantire il deflusso dell'acqua senza che si manifesti un ulteriore innalzamento del livello idrico nella zona di accumulo. In caso contrario, si assisterebbe ad un progressivo innalzamento dell'acqua accumulata che potrebbe vanificare la protezione sperata!

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Dove scarica? I punti di scarico e carico dell'impianto

In generale, ogni elemento dell'impianto idraulico con cui si ha a che fare presenta un cosiddetto punto di carico e punto di scarico:

  • Il punto di carico è collegato alla rete idrica locale, da dove viene prelevata l'acqua potabile che serve l'abitazione.
  • Il punto di scarico, invece, è collegato alla fognatura, tramite una serie di elementi aggiuntivi presenti all'interno dell'impianto idraulico.

Lo scarico allontana le acque utilizzate in maniera organizzata fino alla fognatura, evitandone una dispersione non controllata. Ad ogni scarico è poi, solitamente, collegato un sifone che evita la risalita di cattivi odori dalla fognatura per il tramite di un tappo idraulico. L'impianto quindi si completa con questi punti di sicurezza di troppopieno, che garantiscono sempre e comunque un deflusso di acqua in eccesso.

Cos'è la foronomia

Volendo parlarne con una accezione più tecnica, il troppopieno si può identificare come un particolare dispositivo idraulico che viene studiato nel dettaglio in una branca di ingegneria idraulica chiamata foronomia. La foronomia studia il moto dei fluidi attraverso i fori, in modo da identificare, in relazione alla geometria e alle condizioni idrauliche di contorno, le cosiddette portate di efflusso necessarie al dimensionamento degli scarichi. Tecnicamente, queste aperture vengono chiamate luci e si possono distinguere in:

  • Luci a battente, quando l'acqua che circonda la luce copre sempre tutta l'area disponibile;
  • Luci a stramazzo, quando solo una parte della luce è effettivamente a contatto con il fluido da allontanare.

Un troppopieno che funziona bene è identificabile come luce a stramazzo, o semplicemente stramazzo. Di questi ne esistono diversi, con diverse forme dimensioni, e vengono utilizzati anche all'interno dei laghi artificiali, come supporto agli scarichi di una diga. Esistono poi esempi di luce che possono lavorare sia a battente che a stramazzo, come ad esempio il famosissimo scarico di superficie, detto a calice (o anche sfioratore), che si trova nel lago di Berryessa, in California. In questi casi, però, a differenza del troppopieno che troviamo nei sanitari del bagno, il progetto prevede una serie di calcoli di ottimizzazione delle dimensioni dello scarico per la massimizzazione delle portate allontanate.

Per saperne di più, ecco un video ad hoc sull'argomento:

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