
Era il 24 novembre 1973 quando un aereo da trasporto Douglas C-117D della Marina Statunitense si schiantò sulla nera spiaggia vulcanica di Sólheimasandur, lungo la costa meridionale dell'Islanda, mentre sorvolava il ghiacciaio Vatnajökull per tornare alla base di Keflavìk . Incredibilmente, tutti e cinque i membri dell'equipaggio sopravvissero all'incidente, nonostante le pessime condizioni del velivolo, che ora è una vera e propria attrazione turistica segnalata persino su Google Maps: i resti della fusoliera principale, rimasti relativamente intatti dall'incidente, furono lasciati sulla spiaggia.
Ma cosa accadde esattamente quel freddo giorno di novembre? Il velivolo USA stava tornando alla base dopo aver compiuto un'ordinaria missione di controllo. Improvvisamente, i motori del C-117 iniziarono a perdere potenza. Il giovanissimo pilota, il 26enne Gregory Fletcher, si vide costretto a una manovra di atterraggio, che gli usci perfettamente: individuò con prontezza la spiaggia di Solheimasandur (coordinate GPS: 63°27'32.8″ N / 19°21'53.2″ W). I cinque giovani a bordo ne uscirono totalmente illesi e allertarono i soccorsi, aspettandoli per un'ora nel vento artico. C'è da dire che furono fortunati, perché a soli 20 km in linea d'aria c'è il vulcano Katla (sotto il ghiacciaio Mýrdalsjökull), che è uno dei vulcani più attivi e imprevedibili d’Islanda, e quando erutta può scaricare enormi quantità d'acqua e sedimenti verso la costa.
A ogni modo, dopo l'accaduto il relitto venne smontato solo in parte (per via dei costi), e in quel paesaggio quasi lunare rimase solo la fusoliera, che oggi è poco più che una carcassa erosa dagli agenti atmosferici su cui i giovani si divertono a lasciare delle scritte, e a cui gli appassionati di fotografia fanno scatti.