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17 Novembre 2023
16:30

Com’è nata l’Islanda: la geologia dell’isola vulcanica dove un punto caldo incontra la dorsale oceanica

L'Islanda è un'isola vulcanica originatasi almeno 20 milioni di anni fa, quando una parte del fondale oceanico è emersa dal mare. Ma come si è formata esattamente? Saperlo è utile per comprendere l'attività vulcanica che interessa il suo territorio.

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Com’è nata l’Islanda: la geologia dell’isola vulcanica dove un punto caldo incontra la dorsale oceanica
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Il Parco Nazionale di Thingvellir, in Islanda. Si nota distintamente il confine tra le due placche.

L'Islanda è un'isola di origine vulcanica caratterizzata da paesaggi suggestivi ricchi di vulcani, geyser, sorgenti termali e campi di lava. È un territorio estremamente peculiare dal punto di vista geologico: si tratta della più estesa porzione di dorsale medio-oceanica emersa. Trattandosi di fatto di un confine tra due placche litosferiche, quella Eurasiatica e quella Nordamericana, l'isola è particolarmente attiva, con vulcani, geyser e terremoti. È proprio questa attività che si sta manifestando nelle ultime settimane, con la possibilità molto concreta di un'eruzione vulcanica imminente nella penisola di Reykjanes.

L’eccezionalità del paesaggio islandese è il risultato di una storia geologica unica. L’Islanda, in pratica, costituisce una parte del fondale oceanico emersa 20 milioni di anni fa grazie all’accumulo di magma proveniente dal mantello terrestre. Osservando ciò che accade sulla sua superficie, siamo in grado di comprendere meglio anche i fenomeni che avvengono sul fondale, in corrispondenza della cosiddetta dorsale medio-atlantica.

L’emersione della dorsale medio-atlantica

Sul fondale dell’Oceano Atlantico si estende in direzione Nord-Sud, per circa 16.000 km, la dorsale medio-atlantica, che costituisce un inarcamento sommerso del fondale oceanico alto in media 2500 m, simile a una gigantesca cicatrice. Lungo la dorsale la placca Nordamericana e quella Eurasiatica si allontanano una dall’altra, a un ritmo di circa 2 cm all’anno.

Sulla sommità di questo rilievo, per tutta la sua lunghezza, si estende un avvallamento (la rift valley) lungo il quale si aprono fessure da cui fuoriesce magma proveniente dal mantello terrestre. Il magma fluisce sul fondale oceanico, dove solidifica: quando la quantità di magma emessa è particolarmente elevata, nel tempo il suo accumulo in corrispondenza della dorsale può farla emergere dal mare. È così che, 20 milioni di anni fa, si è formata l’Islanda: l’isola costituisce quindi una parte emersa della dorsale medio-atlantica (e quindi del fondale oceanico!).

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L’Islanda è una parte emersa della dorsale medio–atlantica, visibile in azzurro, che attraversa l’oceano Atlantico come una cicatrice. Credit: USGS.

Il ruolo del punto caldo

L’allontanamento reciproco delle placche Nordamericana ed Eurasiatica, da solo, non sarebbe stato sufficiente a permettere l’accumulo di una quantità di magma così enorme da formare l’isola. Un altro fattore vi ha contributo: la presenza, al di sotto dell’Islanda, di un punto caldo, cioè di una zona ristretta e relativamente fissa in corrispondenza della quale risalgono continuamente colonne di magma (dette pennacchi) provenienti dal mantello. Questo punto caldo, associato alla dorsale, ne fa aumentare l’attività (cioè l’emissione di magma).

Dove si trovano i vulcani islandesi e come sono fatti

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I sistemi vulcanici in Islanda. Credits: Google Earth.

L’Islanda, come abbiamo detto, è una parte emersa della dorsale, perciò qui troviamo le stesse strutture e manifestazioni che caratterizzano il fondale oceanico. La rift valley taglia l’Islanda dalla penisola di Reykjanes, a sud-ovest, al fiordo di Öxarfjörður, a nord-est. In corrispondenza dell’isola la dorsale è suddivisa in due segmenti: la dorsale di Reykjanes a sud e la dorsale di Kolbeinsey a nord. Tra un segmento e l’altro sono presenti faglie e lungo la rift valley si concentra gran parte dell’attività vulcanica.

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L’Islanda è una parte emersa della dorsale medio–atlantica, che separa le placche nordamericana e eurasiatica.

Così come accade sul fondo dell’oceano lungo le fratture della dorsale, anche sulla superficie dell’Islanda il magma fuoriesce da spaccature strette e lunghe anche decine di kilometri, che costituiscono quelli che si chiamano sistemi vulcanici. Si tratta di vulcani lineari, molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere, poiché non possiedono un cratere centrale. Da questi vulcani fuoriesce una grande quantità di lava molto fluida, di composizione basaltica. La lava si distribuisce ai lati della frattura formando estesi tavolati pianeggianti, chiamati plateaux basaltici. Oltre ai vulcani lineari, in Islanda esistono anche altri tipi di vulcani, dalla forma conica.

Le eruzioni, precedute da un gran numero di terremoti, sono spesso effusive e quindi relativamente “tranquille”, ma possono anche avere luogo eruzioni esplosive particolarmente violente con emissione di enormi quantità di gas e ceneri (frutto anche dell’interazione tra il magma e il ghiaccio presente su alcuni di questi vulcani). In totale, l’isola conta 130 vulcani, di cui 30 attivi.

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L’eruzione del vulcano lineare Bardarbunga.

La morfologia e le rocce dell’isola

Il paesaggio dell’Islanda è il frutto della continua emissione di magma dalla dorsale, che fuoriesce sotto forma di colate laviche, le quali solidificando originando rocce vulcaniche. Nel tempo, la sovrapposizione di queste colate ha originato gli altopiani presenti nella zona centrale dell’isola, situati a circa 400-500 m sul livello del mare. Qui si trovano anche rilievi e ghiacciai (in particolare la vasta calotta glaciale del Vatnajökull). Dai ghiacciai si originano molti fiumi, che attraversano le pianure e scorrono verso le coste, ricche di insenature e fiordi.

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L’età delle rocce che costituiscono l’isola cresce man mano che ci si allontana dalla rift valley. Queste rocce, dalle più antiche alle più recenti, sono:

  • i basalti che costituiscono i plateaux, la cui età è compresa tra 16 e 3,1 milioni di anni, che ricoprono circa metà dell’isola, soprattutto a est e a nord-ovest;
  • i basalti grigi, di età compresa tra 3,1 e 0,78 milioni di anni, che costituiscono una fascia lungo la rift valley;
  • le rocce chiamate palagoniti, di età compresa tra 0,78 milioni di anni e 11.500 anni fa, situate nelle aree vulcanicamente attive, inclusa quella mediana del rift;
  • le rocce, in parte detritiche, più recenti di 11.500 anni fa, situate anch’esse nelle aree vulcanicamente attive.
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La distribuzione delle rocce islandesi, in base a età e composizione. Credit: Pinpin, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons.
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