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Capita talvolta di trovare i cosiddetti pesciolini d'argento (Lepisma saccharina) nei libri delle nostre librerie a casa. Questo insetto del tutto innocuo è un residente abituale di molte abitazioni, specialmente in ambienti umidi e bui. È chiamato pesciolino d'argento per la rapidità dei movimenti e per il suo aspetto oblungo e argentato che ricorda effettivamente l'aspetto di un pesce in miniatura. Il nome scientifico della specie "saccharina" è invece motivato dal fatto che questo insetto si nutre di sostanze contenenti zuccheri, come l'amido e la cellulosa.
Cosa sono i pesciolini d’argento e perché si rintanano in casa
Il Pesciolino d'argento (Lepisma saccharina) presenta un corpo allungato e ricoperto da microscaglie argentee, nell'apparenza come un vero e proprio pesce, ed è dotato di un paio di lunghe antenne sul capo e tre sottili appendici terminali (cerci) utilizzati con funzione tattile. E’ privo di ali (attero) poiché è un insetto molto antico da un punto di vista evolutivo e piuttosto primitivo.

Appartiene all’ Ordine dei Zygentomi, noti in passato come Thysanuri e comparsi sulla Terra circa 300 milioni di anni fa. Proprio perché poco evoluti, i pesciolini d’argento durante lo sviluppo non subiscono metamorfosi (in gergo tecnico si dice che sono ametaboli) ed escono dalle uova con lo stesso aspetto dell’adulto, ma di dimensioni più piccole. Durante il corso della vita subiscono numerose mute sia in fase di accrescimento sia da adulti: possono mutare fino a 70 volte essendo piuttosto longevi.
Sono insetti cosmopoliti, presenti quindi in tutto il mondo. In natura vivono sotto i sassi, fra le fessure delle rocce o nelle lettiere di foglie e si cibano di detriti vegetali ricchi di cellulosa o di amido, da cui deriva il nome scientifico della specie "saccharina". Ce li troviamo spesso in casa perché per loro è un ambiente più che ideale: prediligono infatti luoghi caldi e umidi (dal 75 al 95% di umidità) e sono amanti di carta e cartone, oltre a potersi cibare anche di lino, cotone o della colla dei libri. Non è un caso se li troviamo prevalentemente nelle biblioteche casalinghe e pubbliche: i libri per loro sono fonte di cibo. Da adulti resistono a lungo anche senza alimentarsi. Si muovono soprattutto di notte, trovando rifugio durante il giorno dietro i mobili, sotto i vasi delle piante o appunto fra le pagine dei libri di cui si nutrono.

Loro acerrimi nemici sono la scutigera (Scutigera coleoptrata) e il così detto ragno sputatore (Scytodes thoracica) che si ciba proprio di pesciolini d’argento "sputando" sulle prede un liquido che, a contatto con l’aria, solidifica e paralizza l’insetto.
Innocuo per l'uomo, ma dannoso per i libri: i metodi per allontanarlo
Il pesciolino d'argento è assolutamente innocuo se non fosse per i danni che può provocare ai documenti cartacei: per questo la sua proliferazione è temuta in biblioteche e musei. Non morde, non punge e non è velenoso; può, al più, scatenare reazioni allergiche in soggetti predisposti.
Se i danni a carta e stoffa diventano ingenti, non è facile però liberarsi di questi agili insetti; il corpo appiattito, le abitudini notturne e la rapidità dei movimenti li rendono difficili da intercettare. Alcune sostanze li tengono lontani: l'olio essenziale di cedro giapponese sembra essere un buon repellente, così come l’acido borico e la piretrina sono molto efficaci. Per contenerli andrebbe comunque ridotta l’umidità negli ambienti, utilizzando deumidificatori e vanno tenuti gli spazi puliti passando l’aspirapolvere su pavimenti e tappeti, oltre a sigillare battiscopa e fessure in casa.