Quando si parla di cimici, generalmente ci riferiamo a quegli insetti verdi e puzzolenti che in autunno entrano frequentemente in casa, attratti dal calore delle stanze e dall'anidride carbonica emessa dal corpo umano. Le specie più facilmente visibili in questo periodo in Italia sono le due cimici verdi (Nezara viridula e Palomena prasina) e la cimice asiatica (Halyomorpha halys), che non sono assolutamente pericolose per l’uomo ma possono rappresentare un vero flagello per molte coltivazioni e principalmente per le piante da frutto.
In realtà le cimici sono tantissime: questi insetti Eterotteri rappresentano infatti l'intera famiglia dei Pentatomidi (il nome deriva dal fatto che la forma del loro corpo ricorda un pentagono), che conta ben 4000 specie in tutto il mondo, quasi tutte che si nutrono di parti vegetali. Hanno colorazioni che vanno dal verde brillante al marrone brunastro, mentre alcune specie hanno colori metallici e una, il grafosoma, è a strisce rosse e nere. Non vanno confusi con le cimici dei letti, che appartengono alla famiglia Cimicidi e sono parassiti.
La cimice verde e la cimice asiatica: caratteristiche e abitudini
La mandibola e la mascella delle cimici sono modificate in due stiletti acuminati adatti a conficcarsi in un frutto o sulle venature di una foglia in modo da poter succhiare la nutriente linfa della pianta (apparato boccale di tipo pungente-succhiatore). I fori prodotti causano lesioni ai tessuti vegetali che fanno appassire le foglie e deformare i frutti. Con la puntura viene emessa anche una sorta di “saliva” ricca di enzimi digestivi che contribuiscono al deterioramento e all’annerimento dei frutti.
La cimice verde Nezara viridula è una specie cosmopolita, vive cioè in tutto il mondo e con i suoi stiletti danneggia soprattutto le leguminose, in particolare la soia. Attacca anche i pomodori rendendoli macchiati, deformati e dal sapore disgustoso.
La cimice verde Palomena prasina è decisamente meno nota a livello mondiale, ma è diffusa in Italia e sfrutta alberi da frutto, arbusti e anche piante di cereali. È molto dannosa per il nocciolo perché le sue punture non solo bloccano la crescita delle giovani nocciole, ma determinano il fenomeno del cosiddetto “cimiciato” che altera il sapore delle nocciole.
La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è una specie aliena invasiva rappresenta un vero flagello per molte coltivazioni. È originaria dei Paesi asiatici (Cina, Corea, Giappone e Taiwan) ed è stata trasportata accidentalmente fra le derrate alimentari negli Stati Uniti, in Canada e in molti Paesi europei. In Italia è presente dal 2012 e ha trovato le condizioni favorevoli per diffondersi soprattutto nella Pianura Padana. Si adatta bene agli ambienti antropizzati e attacca molte coltivazioni, fra cui alberi da frutto come melo, pero, ciliegio e pesco, oltre a piante da orto. È una specie dotata di elevata mobilità: gli adulti volano in media 2 km al giorno, ma possono arrivare a percorrerne fino a 116 km. Le sue capacità di dispersione impongono severe misure di controllo, tanto che ad oggi in Australia e Nuova Zelanda, dove l’insetto non è ancora arrivato, sono obbligatori trattamenti sulle merci provenienti da tutti i Paesi europei.
Perché le cimici puzzano
Una caratteristica che rende le cimici davvero inconfondibili è l’odore acre e persistente che emettono se disturbate o schiacciate. Le sostanze odorose vengono emesse da ghiandole odorigene e sono efficaci repellenti contro i nemici; le rendono disgustose anche per gli uccelli. Attenzione quindi a schiacciarle perché il puzzo che rilasciano è davvero persistente. Questi odori e sapori sgradevoli contaminano anche i frutti e le piante di cui si alimentano rendendoli non commestibili.
Come tenere le cimici lontane dalle case e preservare le coltivazioni: i rimedi
Per ridurre l’ingresso delle cimici in casa è opportuno:
- applicare zanzariere alle finestre e reti anti-insetto ai comignoli e alle prese d’aria;
- chiudere eventuali fessure nel legno o crepe nei muri che potrebbero servire come rifugio;
- rimuovere cimici annidate in casa con aspirapolvere o con attrezzi per la pulizia a vapore;
- spruzzare sui davanzali delle finestre repellenti naturali come olio di neem o olio essenziale di eucalipto o lavanda.
Inoltre, si stanno sperimentando nuove tecniche per contenere i danni provocati dalla cimice asiatica alle coltivazioni, tra cui:
- posizionamento di reti anti-insetto nei frutteti con l’arrivo della primavera:
- trappole sperimentali che utilizzano feromoni per attirare e catturale gli insetti
- utilizzo di imenotteri iperparassiti che predano le uova delle cimici.