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28 Marzo 2025
7:00

Qual è la differenza tra “Carbon Neutrality” e “Net Zero Emissions”?

Nell'attuale contesto di transizione per mitigare gli impatti del cambiamento climatico, i vocaboli "Net Zero Emissions" e "Carbon Neutrality" sono entrati a far parte del lessico comune, utilizzati per descrivere obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, sebbene si riferiscano a strategie e risultati diversi.

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Qual è la differenza tra “Carbon Neutrality” e “Net Zero Emissions”?
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Nell'odierno scenario di transizione energetica, i termini "Net Zero Emissions" e "Carbon Neutrality" sono diventati parte integrante del linguaggio comune, rappresentando concetti fondamentali nelle strategie di decarbonizzazione e sostenibilità per affrontare il cambiamento climatico. Talvolta queste espressioni vengono impiegate in modo ambiguo e incoerente, sia in contesto privato che pubblico, nonostante rappresentino definizioni distinte e implicazioni operative diverse. La sovrapposizione terminologica può generare confusione, compromettendo una chiara comprensione sia dei loro significati tecnici, che degli sforzi compiuti dalle organizzazioni per raggiungere tali obiettivi. Quest'ambiguità può ostacolare una valutazione accurata delle azioni e dei progressi volti a ridurre drasticamente le emissioni dei gas serra.

Cos'è la "Carbon Neutrality"

La "Carbon Neutrality" si riferisce all'equilibrio tra le emissioni di carbonio (principale componente della molecola di CO2, attualmente il gas serra più rilevante) rilasciate nell'atmosfera e quelle ridotte, compensate o assorbite entro un determinato periodo temporale, grazie all'azione di un Carbon Sink (letteralmente "pozzo di assorbimento di carbonio"), inteso come il sistema, sia naturale che artificiale, in grado di assorbire più carbonio di quanto ne rilascia. Tra gli esempi più significativi vi sono le foreste, il suolo e gli oceani, che rimuovo annualmente tra 9.5 e 11 gigatonnellate (Gt) di anidride carbonica dall'atmosfera. Organizzazioni private e pubbliche possono perseguire l'obiettivo di raggiungere la "Carbon Neutrality" principalmente attraverso due metodi: il Carbon Insetting e i Carbon Credits.

Il Carbon Insetting

Il Carbon Insetting è un insieme di strategie volte alla riduzione delle emissioni di CO2, attraverso progetti di efficientamento energetico, e alla sua rimozione direttamente dall'atmosfera. Una volta estratta, indipendentemente dalla localizzazione, l'anidride carbonica può essere stoccata permanentemente in formazioni geologiche profonde o utilizzata per applicazioni successive, come la produzione di carburanti sintetici o altri prodotti chimici.

I Carbon Credits

Un'alternativa è l'acquisto di Crediti di Carbonio (o "Carbon Credits") in quantità equivalente alle emissioni di CO2 da compensare. Un credito di carbonio è uno strumento finanziario o certificato negoziabile che rappresenta una tonnellata di anidride carbonica non emessa o assorbita, generato dallo sviluppo di iniziative volte alla mitigazione ambientale, come la produzione di energia da fonti sostenibili o la riforestazione. I crediti di carbono sono emessi da organismi di certificazione accreditati, che verificano la conformità dei progetti a standard internazionali riconosciuti, tra i quali quelli stabiliti da organizzazioni come "Verra" o "Il Gold Standard".

Successivamente, un ente di verifica indipendente (revisore) convalida che le riduzioni di emissioni siano state accuratamente quantificate e documentate, in linea con i protocolli di monitoraggio, reporting e verifica (MRV). I crediti di carbonio vengono poi registrati in un sistema digitale che traccia tutte le transazioni, includendo informazioni dettagliate sulla quantità di anidride carbonica rimossa, la localizzazione del progetto, l'ente certificatore e il periodo di validità. Infine, una volta certificati, tali crediti sono scambiati nel "Mercato del Carbonio" (o "Carbon Market"), dove è possibile venderli o acquistarli per compensare le emissioni di anidride carbonica equivalente che non sono state ridotte direttamente.

Per un'azienda esser considerata Carbon Neutral significa che, per un determinato periodo di tempo, ha compensato o rimosso emissioni di CO2, ma queste sono state comunque rilasciate nell'atmosfera dalle sue attività operative.

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Cosa si intende per "Net Zero Emissions"

L'obiettivo "Net Zero Emissions", invece, è conseguito quando la quantità totale di gas serra (GHGs) emessi da attività antropiche risulta equivalente a quella rimossa dall'atmosfera attraverso processi naturali o tecnologici. Pertanto, il traguardo del Net Zero Emissions è più ampio rispetto alla Carbon Neutrality poiché include tuti i gas climalteranti, tra cui l'anidride carbonica, il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O), che sono responsabili dell'effetto serra. A differenza di approcci parziali, il "Net Zero Emissions" si estende oltre la sola compensazione delle emissioni di CO2, richiedendo un equilibrio quantitativo tra emissioni e assorbimenti, una riduzione integrata delle emissioni dirette e un'azione proattiva per neutralizzare quelle residue, allineandosi a modelli di sostenibilità basati su protocolli scientifici riconosciuti.

Il raggiungimento di tale target implica un impegno collettivo coordinato tra governi, industrie e società civile, nonché una rapida implementazione delle tecnologie disponibili attraverso investimenti significativi per mitigare gli impatti devastanti del cambiamento climatico in corso. Su scala globale, per assicurare un futuro sostenibile, è fondamentale adottare una traiettoria precisa per limitare il fenomeno del surriscaldamento entro un massimo di 1.5 °C rispetto ai livelli preindustriali, come stabilito dall'Accordo di Parigi del 2015, mantenendo comunque un limite massimo di 2 °C.

Per approfondire, ecco un video ad hoc sulle cause del riscaldamento globale:

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