
Nella notte tra sabato 25 ottobre e domenica 26 ottobre 2025 tornerà l'ora solare in Italia: gli orologi si sposteranno indietro di un'ora dalle 3:00 alle 2:00 mandando quindi "in pensione" l'ora legale fino alla prossima primavera. In Italia l'alternanza tra ora solare e ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 e avviene stabilmente dal 1966, quindi può sembrarci una pratica “ovvia” e normale, ma non è così. L'ora legale è in vigore in circa il 40% dei Paesi nel mondo e in 143 Paesi è stata applicata almeno una volta.
Per la precisione, sono 70 gli Stati in cui in almeno una parte del territorio si spostano gli orologi indietro di un'ora in un certo periodo dell'anno: come potete vedere dalla mappa sono principalmente i Paesi dell'Unione Europea e altri Stati europei (con alcune eccezioni tra cui Islanda, Russia e Bielorussia), buona parte del Nordamerica (tranne l'Arizona e le Hawaii negli USA e alcune province del Canada), l'Egitto (che ha introdotto la pratica nel 2023) e il Marocco (che adotta l'ora legale durante il Ramadan), due stati dell'Australia e la Nuova Zelanda, oltre al Cile in Sudamerica.
Questo numero cambia continuamente: nel 2015, per esempio, l'ora legale era attiva in 79 Paesi. Questo numero è sceso a 77 nel 2016, a 75 nel 2018, a 73 nel 2021 e a 71 nel 2023 e nel 2024. Il trend in diminuzione è in parte dovuto alle controversie attorno a questa pratica, legate alle preoccupazioni in termini di salute e agli effetti sul sonno. Il dibattito sull'abolizione dell'ora legale nei Paesi UE e in Italia si protrae dal 2018.
In totale, sono 143 i Paesi che storicamente hanno adottato o continuano ad adottare l'alternanza tra ora legale e ora solare. Tra i Paesi che hanno abolito l'ora legale troviamo quasi tutta l'Asia, buona parte del Sudamerica e Centro America, i Paesi dell'Africa mediterranea e meridionale, e tre Stati dell'Australia.
L'ultimo Paese a introdurre l'alternanza tra ora legale e ora solare è stato l'Egitto nel 2023 (il precedente era stato il Territorio dell'Isola Norfolk nel 2019) e l'ultimo ad abolirla è stato il Paraguay nel 2025. Tra i Paesi che non l'hanno mai adottata ci sono principalmente quelli lungo l'equatore, come il Sudest asiatico, il Venezuela e l'Africa equatoriale, dove lo scopo della pratica è in parte vanificato dal fatto che all'equatore il dì e la notte hanno la stessa durata tutto l'anno.
Verrà abolito il cambio dell'ora nell'UE?
Nel 2018 la Commissione Europea ha cominciato a valutare, su richiesta del Parlamento Europeo, una direttiva per un'eventuale dismissione dell'alternanza tra ora solare e ora legale. L'anno successivo si è arrivati a un voto favorevole, ma il dibattito si è interrotto a causa della pandemia di COVID-19. Nel caso specifico dell'Italia, inoltre, non si è riusciti a trovare un accordo sulle modalità specifiche per la reintroduzione di un orario unico.
Uno dei problemi è proprio il mix di vantaggi e svantaggi dell'alternanza. Tra i vantaggi sicuramente c'è il risparmio energetico: secondo una stima di Terna, l'azienda proprietaria delle rete elettrica di trasmissione nazionale, nel 2024 l'ora legale ha consentito un risparmio di 100 milioni di euro per via del ridotto consumo di energia elettrica nei mesi in cui è vigore l'ora legale: per la precisione, secondo Terna sono stati risparmiati 330 milioni di kWh con una riduzione di emissioni di CO2 pari a 160.000 tonnellate.