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Il terremoto di magnitudo 6.0 che ha colpito la regione orientale dell'Afghanistan vicino al confine con il Pakistan, con effetti devastanti, è avvenuto in un’area in cui questi eventi sono tutt’altro che rari. Questo a causa del contesto geologico dell’Afghanistan, che si trova sul bordo della placca eurasiatica, la cui collisione con la placca indiana ha originato la catena himalayana. La collisione ha generato faglie profonde che attraversano anche l’Afghanistan e provocano frequenti e forti terremoti. Gli epicentri si trovano spesso nel nord-est del Paese, una delle zone più pericolose della Terra dal punto di vista sismico. Dagli inizi del secolo scorso, in Afghanistan ci sono stati circa 100 terremoti che hanno causato danni importanti. Tra i più violenti c'è il sisma dell'ottobre 2023 vicino a Herat (magnitudo 6.3), che ha provocato circa 1500 vittime.
I terremoti più distruttivi in Afghanistan
Dal 1900 a oggi in Afghanistan sono stati registrati circa 100 terremoti che hanno causato danni significativi. Solo negli ultimi 30 anni le vittime sono state oltre 10.000. Tra i più violenti e distruttivi ricordiamo, dal più al meno recente:
- il terremoto dell’ottobre 2023, di magnitudo 6.3, con epicentro vicino a Herat, nell’Afghanistan occidentale; le vittime furono circa 1500, mentre i feriti circa 2400;
- il terremoto del giugno 2022, di magnitudo 6.0, con epicentro presso Khost, nel sud-est dell’Afghanistan; le vittime furono circa 1160, i feriti circa 3000 e gli edifici danneggiati 10.000;
- il terremoto dell’ottobre 2015, di magnitudo 7.5, avvenuto nel nord-est del Paese nella provincia di Badakhshan, al di sotto della catena montuosa dell’Hindu Kush; l’evento ha causato circa 400 morti e 2500 feriti;
- il terremoto del marzo 2002, di magnitudo 6.1, con epicentro sotto l’Hindu Kush nel nord-est del Paese, che causò circa 2000 vittime e 3000 feriti;
- il terremoto del febbraio 1998, di magnitudo 5.9, con epicentro a Takhar, nel nord-est dell’Afghanistan; le vittime furono oltre 2300 e i feriti un migliaio.
In generale, si può affermare che in Afghanistan non sono solo i terremoti di magnitudo molto elevata a causare danni ingenti. Talvolta i sismi di magnitudo minore sono più distruttivi di quelli più forti, se hanno ipocentro superficiale e interessano una zona particolarmente abitata.

Il contesto geologico dell’Afghanistan
L’Afghanistan è un Paese occupato per la maggior parte da montagne incise da profonde valli e alte anche oltre 4000 m, in particolare dalla catena montuosa dell’Hindu Kush. Si trova nella placca eurasiatica, presso il suo confine con la placca indiana, situata a sud-est. Lungo il margine orientale dell’Afghanistan, la placca indiana si muove verso nord rispetto a quella eurasiatica a una velocità media di circa 34,4 mm/anno, sottoponendo il territorio afghano a enormi sforzi compressivi. Le due placche scorrono anche lateralmente una rispetto all'altra. L’Afghanistan risente anche dei movimenti della placca araba, più lontana e situata a sud-ovest, ma anch’essa confinante con la placca eurasiatica. Come la placca indiana, anche quella araba si muove verso nord, a una velocità media di circa 31 mm/anno. La collisione tra le placche eurasiatica, indiana e araba ha causato l’orogenesi alpino-himalayana, che dura da circa 60 milioni di anni.

La formazione della catena montuosa è stata accompagnata da enormi deformazioni e dall’apertura di sistemi di faglie con andamento nord-sud ed est-ovest che si estendono fino all’Afghanistan: i principali includono le faglie di Chaman (lungo il confine con il Pakistan tra le placche eurasiatica e indiana), Hari Rud (che attraversa il Paese da est a ovest), Badakhshan centrale e Darvaz (entrambe nel nord-est del Paese). Queste faglie sono associate a terremoti con ipocentro sia profondo sia superficiale e magnitudo anche molto elevata. La sismicità è particolarmente alta nella zona nord-orientale del Paese, sotto i monti dell’Hindu Kush e del Pamir, che costituiscono un’estensione della catena himalayana. Questa è una delle zone più pericolose della Terra dal punto di vista sismico. Il rischio sismico qui è molto elevato anche a causa della crescita demografica del Paese e della vulnerabilità delle infrastrutture.
