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TOXIC
episodio 1
3 Settembre 2025
18:30

Dipendenza psicologica da eroina: la storia di Gianluca e del suo riscatto

Toxic è la serie di Geopop che, tramite testimonianze dirette, mostra come la droga sia la punta dell'iceberg di un malessere più profondo. Protagonista del primo episodio è Gianluca, uscito dalla dipendenza da eroina e oggi educatore a San Patrignano, la comunità che lo ha salvato.

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Dipendenza psicologica da eroina: la storia di Gianluca e del suo riscatto
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Geopop inaugura la sua nuova serie Toxic che dà voce a chi ha vissuto in prima persona l'abuso di sostanze. Attraverso le loro testimonianze, l'obiettivo è andare oltre la superficie per capire che la droga è spesso solo la punta dell'iceberg di un malessere più profondo, fatto di fragilità, insicurezza e inadeguatezza. Le storie di chi ce l'ha fatta dimostrano come il supporto di una rete di familiari, amici e professionisti possa fare la differenza e salvare una vita.

Nel primo episodio di questa nuova serie abbiamo avuto il piacere di parlare con Gianluca, un ragazzo che oggi lavora come educatore presso la Comunità San Patrignano, lo stesso luogo che lo ha aiutato a uscire dalla tossicodipendenza. Nel suo laboratorio di decorazione, utilizza l'artigianato come strumento per restituire dignità e insegnare un mestiere a ragazzi che, come lui un tempo, lottano contro l'abuso di sostanze. La dipendenza da eroina nella vita di Gianluca si è manifestata con un desiderio costante di assumere la sostanza, spesso accompagnato da un umore negativo e da dolorosi sintomi di astinenza come dolori diffusi, stanchezza e crampi, quando non se ne faceva uso.

Il suo percorso verso la dipendenza affonda le sue radici in un profondo senso di insicurezza e nella paura del giudizio altrui emersi durante l'adolescenza. Per far fronte a questo disagio, ha cercato un'identità nel mondo delle sostanze, iniziando con la cannabis per gestire l'ansia e arrivando a una rapida escalation verso l'eroina per via endovenosa. La sua vita si è trasformata in un circolo vizioso di furti e bugie, con il solo scopo di placare il dolore fisico e l'angoscia dell'astinenza.

Dopo aver toccato il fondo, la svolta è arrivata grazie all'intervento dei suoi professori e della famiglia, che lo hanno indirizzato verso la comunità di San Patrignano. Lì, senza più la droga, Gianluca ha capito che la dipendenza era solo un sintomo della sua insicurezza. Attraverso un percorso di tre anni e mezzo, ha affrontato le sue fragilità e ha ricostruito la sua vita, portando oggi un messaggio di speranza: parlare e confidarsi è il primo, fondamentale passo per salvarsi.

Alla domanda su cosa direbbe al se stesso tredicenne, Gianluca risponde:

Io vorrei fargli capire che quello che vive è normale, che c'è un'alternativa e che non è solo. Se si guarda intorno, ce ne sono altri come lui che stanno soffrendo le stesse cose. Si può trovare una soluzione a tutto, c'è sempre un modo di reagire. Io vorrei dargli quattro schiaffi subito, perché non è come pensa! Non c'è una condanna scritta su di lui che dovrà essere infelice per tutta la vita. Contro quello stare sempre male con gli altri… ce la può fare anche lui, ce la può fare.

La storia di Gianluca ci insegna che rivolgersi a un centro specializzato è il passo fondamentale per intraprendere un percorso di riabilitazione, sia per se stessi sia per aiutare una persona che soffre di dipendenza.

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