Scoperta dal chimico Albert Hoffman nel 1938, l'LSD è ad oggi una delle sostanze psichedeliche più potenti mai conosciute. Basta infatti una piccolissima dose di LSD (dietilammide dell'acido lisergico) per causare fortissimi effetti psichedelici sul nostro corpo e sul cervello.
Cos’è l’LSD?
La dietilammide dell’acido lisergico (LSD) è una sostanza semisintetica ottenuta a partire da un fungo parassita che attacca alcune piante graminacee, chiamato ergot o segale cornuta.
La scoperta dell’ LSD avvenne nel 1938 per mano di Albert Hoffman, un chimico svizzero che stava cercando di sintetizzare nuovi farmaci.
Fu solamente il 19 aprile 1946 però, che ne scoprì gli effetti: giornata che ancora oggi, ad 80 anni di distanza, viene ricordata come il Bicycle Day. Dopo aver provato una dose molto consistente infatti, Hoffman prese la sua bici e se ne tornò a casa, ignaro di quello che stava per vivere. Mentre pedalava per le stradine di Basilea gli effetti iniziarono a manifestarsi: parenti distorte, fontane colorate e streghe che lo perseguitavano.
Hoffman aveva appena intrapreso il primo viaggio di LSD della storia.
Come agisce l'LSD sul nostro cervello?
L’LSD è una delle sostanze stupefacenti che, a parità di peso, risulta tra le più potenti in assoluto. Normalmente le droghe vengono misurate in milligrammi, mentre l’LSD ha bisogno dei microgrammi, un’unità di misura molto più piccola, che corrisponde a un milionesimo di grammo.
Per questo motivo l’LSD, che generalmente si trova in cristalli, viene sciolto in acqua e distribuito in piccole gocce su cubetti di zucchero, di gelatina o più di frequente, su dei cartoncini colorati.
Questi poi, vengono applicati sulla lingua, così che la sostanza possa essere assorbita tramite le mucose finendo rapidamente nel sistema circolatorio.
Una volta assunta, i primi effetti iniziano a manifestarsi dopo circa 30-60 minuti.
Giunto al cervello, LSD agisce su diversi recettori per i neurotrasmettitori, tra cui quelli per la dopamina, adrenalina, glutammato e serotonina. In particolare si lega a un recettore per la serotonina chiamato 5H2TA.
Il recettore 5H2TA, entrato a contatto con l’LSD, si piega su se stesso creando una sorta di tappo. In questo modo l’LSD, rimasto intrappolato, attiverà il recettore ad oltranza, contribuendo a scatenare nel consumatore i tanto famigerati effetti psichedelici. L’unico modo che ha il nostro cervello per interrompere questo processo è assorbire direttamente il recettore all’interno della cellula, così da eliminare la sostanza.
Questo processo però, può richiedere svariate ore, e ciò spiega perché i trip da LSD sono così lunghi. Addirittura i suoi effetti possono durare fino a più di dieci ore.
Gli effetti del trip da LSD sul nostro corpo
L’LSD causa un’alterazione della coscienza. Durante il trip, infatti, i colori appaiono più brill
anti e i suoni più nitidi e si va incontro ad allucinazioni visive e uditive. Tipicamente le allucinazioni visive possono assumere caratteristiche geometriche e di frattali, come se guardassimo il mondo attraverso un caleidoscopio. Inoltre la percezione del tempo viene distorta e persino un minuto può sembrare durare un’ora, e viceversa.
Un altro fenomeno a cui si può andare incontro provando questa sostanza è l’ego death: la dissoluzione dell’ego.
Molti consumatori, infatti, testimoniano di aver provato un senso di annientamento della propria identità. Come se fossero usciti dal proprio corpo prendendo parte a tutto l’universo circostante. L’LSD infatti, come la maggior parte degli psichedelici, è considerata una sostanza enteogena, cioè una sostanza che favorisce esperienze mistiche e spirituali.
Dal punto di vista fisico, invece, il nostro corpo subirà una serie di trasformazioni come la midriasi (ossia la dilatazione delle pupille) e l’aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco, seguito da un conseguente innalzamento della temperatura e da sudorazione. Inoltre si potrebbero manifestare anche tremori, insonnia, nausea e perdita d’appetito.
Quali sono i rischi?
L’intensità e l’effetto che il trip da LSD ha sul consumatore, così come per tutti gli altri allucinogeni (come ad esempio i funghetti allucinogeni), dipende sia dalle quantità assunte, che dal set e setting. E cioè lo stato mentale e la situazione in cui ci si trova prima di intraprendere il viaggio. Quindi, se siamo circondati da amici in un luogo accogliente e in cui ci sentiamo a nostro agio è più probabile che il trip vada a buon fine. In dei contesti in cui non ci sentiamo al sicuro invece, è più facile che si intraprenda un Bad Trip, ossia un’esperienza allucinatoria spaventosa, in cui si possono manifestare le nostre ansie e paure più recondite.
Oltre al Bad Trip, l’LSD comporta anche alcuni rischi a lungo termine: in rarissimi casi per esempio, specialmente in seguito a una assunzione massiccia, si può andare incontro al Disturbo persistente della percezione da allucinogeno (HPPD), che consiste in una condizione per cui le allucinazioni continuano a manifestarsi nell’individuo per mesi o addirittura anni dopo l’assunzione.
Inoltre, in casi molto rari, nei soggetti predisposti, l’LSD potrebbe slatentizzare disturbi psichici preesistenti come ad esempio la schizofrenia. In parole povere vuol dire che se abbiamo un disturbo mentale latente (quindi che non si è mai manifestato), di cui magari non siamo neanche a conoscenza, provando gli psichedelici potremmo farlo emergere, tenendocelo poi per tutta la vita.
Le proprietà terapeutiche dell'LSD
Nonostante quello che si possa pensare però, l’LSD è una tra le droghe più sicure per dipendenza e danni arrecati al consumatore, e possiede addirittura proprietà che potrebbero trovare applicazioni terapeutiche.
Diversi studi hanno rivelato come questa sostanza – se assunta in condizioni di sicurezza a fianco di uno psichiatra e, ovviamente, dopo un attento screening volto a evidenziare eventuali disturbi latenti – possa essere utilizzata nella cura di disturbi come il PTSD (il disturbo post traumatico da stress), la depressione e la cura alle dipendenze. Questo perché in realtà, grazie alla tolleranza che il nostro corpo sviluppa rapidamente nei suoi confronti, l’LSD non crea dipendenza fisica, non causa quindi alcun sintomo di crisi d’astinenza qualora smettessimo di assumerlo. E in più, per concludere, non esistono casi documentati di morte diretta da LSD. Questi fattori differenziano nettamente l’LSD da droghe come l’Eroina o la Cocaina, la cui assunzione può facilmente portare a crisi d’astinenza e overdosi fatali.