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19 Agosto 2025
14:10

Sinner si ritira a Cincinnati contro Alcaraz per un malore: i regolamenti per il caldo estremo nel tennis

La finale del Masters 1000 di Cincinnati tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si è risolto in appena 23 minuti a causa del ritiro dell'azzurro per problemi influenzali, abbandonando sullo 0-5 nel primo set. Analizziamo i motivi della scelta e come il mondo del tennis regolamenta il gioco nel caldo estremo.

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Sinner si ritira a Cincinnati contro Alcaraz per un malore: i regolamenti per il caldo estremo nel tennis
sinner alcaraz cincinnati

Ritiro del tennista Jannik Sinner dopo appena 23 minuti dall'inizio della finale del Masters 1000 di Cincinnati contro Carlos Alcaraz. L'altoatesino, campione uscente, si è ritirato dopo soli cinque game, sul risultato di 0-5 nel primo set a favore del rivale spagnolo, a causa di un malessere che lui stesso ha accennato nel discorso durante la premiazione, scusandosi con il pubblico del Centrale dell'Ohio: "Mi dispiace tantissimo deludervi. Da ieri non mi sentivo bene. Speravo di migliorare durante la notte, ma invece sono peggiorato. Ho provato a scendere in campo e dare almeno il mio piccolo contributo, ma non ce l’ho fatta a resistere di più. Mi dispiace davvero tanto per tutti voi. So che alcuni di voi magari oggi, di lunedì, avevano il lavoro o altri impegni, quindi mi dispiace davvero moltissimo". In conferenza stampa l'allievo di Simone Vagnozzi e Darren Cahill ha aggiunto che si prenderà un paio di giorni di riposo in vista dell'ultimo Slam stagionale, gli US Open, confermando di fatto la sua assenza al torneo-esibizione di doppio misto a New York a cui avrebbe dovuto prendere parte martedì in coppia con la ceca Siniakova. Proviamo a fare chiarezza sulle condizioni di Sinner e sul perchè ha alzato bandiera bianca in finale a Cincinnati.

Perché Sinner si è ritirato a Cincinnati nella finale contro Alcaraz

"Scusatemi, non ce la faccio. Mi sento troppo male, non riesco a muovermi…". Con queste parole al fisioterapista chiamato in campo sullo 0-5, Jannik Sinner ha deciso di ritirarsi dalla finale di Cincinnati. Secondo quanto riferito da Eurosport Italia, si è trattato di un problema influenzale che l'ha colpito nella giornata precedente alla finale. L'azzurro è entrato in campo febbricitante, con una temperatura corporea intorno ai 38°C. Da lì l'impossibilità di competere al meglio contro un avversario come Carlos Alcaraz e in un'altra giornata di tipico caldo estivo e umidità in Ohio, con il match al via alle ore 15 locali.

Il caldo e l'afa sono, infatti, le costanti del torneo americano, passato a 12 giorni con un'inedita finale di lunedì dall'edizione di quest'anno. I più attenti avranno notato che Sinner aveva già dato segnali di malessere ad inizio secondo set della semifinale (vinta) contro Atmane: difficoltà a respirare e a muoversi poi superate col passare dei minuti. "È stato uno dei tornei più caldi che io abbia mai giocato" ha detto il n° 1 del mondo prima di lasciare la parola ad Alcaraz durante la premiazione. E' molto probabile che le condizioni al limite di Cincinnati siano state una causa dell'aggravarsi dello stato influenzale di Sinner che è solo l'ultima delle vittime del caldo estremo.

Torneo di Cincinnati e record di ritiri per il caldo

Il bilancio dei ritiri nei due tornei di singolare di Cincinnati è record: 11 in totale (Davidovich Fokina, Carabelli, Darderi, Rinderknech, Mensik, Khachanov, Sinner per il maschile e Jeanjean, Osorio, Kostyuk e Yastremska per il femminile) con il n° 3 del mondo, il tedesco Sascha Zverev, che a fatica e con diversi momenti di difficoltà, complice la sua convivenza con il diabete, si è trascinato fino alla termine della semifinale con Alcaraz. Nella seconda settimana di torneo le temperature hanno superato i 35 °C.

A Cincinnati si gioca a tennis dal 1899 (solo gli US Open sono un torneo più antico), ma il settimo Masters 1000 della stagione potrebbe essere a rischio: un nuovo studio afferma che il torneo che fa base in Ohio è uno dei più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico. Si prevede che entro il 2026 quasi il 49% delle partite potrebbe essere annullato a causa del caldo estremo. Entro il 2033, questa percentuale salirà al 50,31% ed entro la fine del secolo supererà addirittura il 63%. Inoltre il Lindner Family Tennis Center di Cincinnati dispone di campi in cemento considerati tra i più caldi tra tutte le superfici di gioco poiché trattengono maggiormente il calore. Gli studi dimostrano che la temperatura in campo può essere dai 7 ai 9 gradi superiore a quella esterna.

Caldo estremo nel tennis: non c'è uniformità nei regolamenti

Uno dei problemi dell'attuale sistema tennis è la mancanza, a livello maschile, di una regola specifica per il caldo estremo. La WTA, l'associazione del tennis femminile, al contrario, nel proprio rulebook prevede protocolli chiari per proteggere le atlete. La regola di base consiste in una pausa di 10 minuti tra il secondo e il terzo set in caso di una temperatura oltre i 30 °C. Trenta minuti prima dell’inizio degli incontri, vengono rilevati i dati della temperatura dell’aria, della superficie e il tasso di umidità. Non è necessario che siano entrambe le giocatrici a richiedere la pausa ma basta che una delle due la reclami perché venga concessa.

La rivista FiveThirtyEight ha provato a stimare il cambiamento di temperatura a livello Slam: nel 2050 la temperatura media agli Australian Open dovrebbe raggiungere i 39 gradi, al Roland Garros 27, a Wimbledon 30, mentre agli US Open quasi 35. Proprio a Melbourne è stato ufficializzato nel 2024 l'Australian Open Extreme Heat Protocol (AO-EHP) per ridurre al minimo i rischi per giocatori e pubblico. I parametri sono quattro: temperatura, calore irradiato (dal sole o qualsiasi altra fonte di luce), umidità e velocità del vento.  Un algoritmo produce una cifra che viene quantificata da una scala detta Heat Stress Scale (HSS), il cui valore oscilla tra 1 e 5. Quando si raggiunge quota 4, iniziano gli accorgimenti, dalla sospensione totale degli incontri alla possibilità di un cooling break. Soprattutto durante lo swing americano, i tennisti chiedono ciclicamente che questa regola venga estesa a tutto il circuito.

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