
A seguito del disastro dello yacht Bayesian naufragato al largo di Porticello (Palermo) il 19 agosto e che ha causato 7 vittime, si sta parlando molto del sistema AIS (Automatic Identification System). Si tratta di un sistema di tracciamento che permette alle imbarcazioni di condividere reciprocamente una serie di informazioni, come ad esempio la propria posizione in tempo reale. Il principale obiettivo dell'AIS è quello di evitare le collisioni, ma – in questo caso – potrebbe anche aiutare la procura a ricostruire i movimenti del Bayesian e far luce sulla sequenza di eventi che ha portato al suo inabissamento.
Come funziona il sistema AIS
Il sistema AIS, come anticipato, ha il compito di tracciare tutte le imbarcazioni in una determinata area e, per farlo, invia e riceve tramite segnali radio VHF (Very High Frequency) due tipologie di dati: statici e dinamici. I dati statici vengono inseriti dagli operatori di ciascun mezzo e riguardano le caratteristiche della nave come il nome, il modello, larghezza, lunghezza, stazza, eccetera.
I dati dinamici invece riguardano la posizione della nave in tempo reale, la destinazione e la rotta. Per ottenere questi dati solitamente si sfrutta il GPS o un sensore interno all'AIS stesso.
Tutte queste informazioni vengono trasmesse a intervalli regolari alle altre imbarcazioni e alla costa, ricevendo a propria volta segnali di questo tipo. Come confermato dalla NATO, la distanza di ricezione del segnale può oscillare da un minimo di 20 miglia nautiche (equivalenti a circa 37 km) a un massimo di 350 (circa 650 km), anche se il valore medio si aggira attorno alle 40 miglia nautiche (74 km circa). Questa distanza dipende da vari fattori, come le condizioni atmosferiche e del mare, l'altezza delle antenne di ricezione e trasmissione, e la potenza del trasmettitore dell'imbarcazione.

A cosa serve il sistema AIS
Come anticipato, la funzione principale di questo sistema è quella di aumentare la sicurezza e limitare le possibili collisioni tra imbarcazioni. In realtà però ci sono anche vantaggi nell'utilizzo di questo strumento, come ad esempio la possibilità di analizzare i propri movimenti, così da ottimizzare velocità e traiettoria e ridurre di conseguenza i consumi. Inoltre è possibile vedere la situazione del traffico marittimo in una certa zona, così da avere un'idea più chiara della situazione e capire quale rotta è meglio intraprendere.
L'ultimo vantaggio è la possibilità – come nel caso del Bayesian – di ricostruire i movimenti della nave nei minuti precedenti del disastro, così da aiutare le autorità a comprendere meglio la dinamica del naufragio.
Il sistema AIS è obbligatorio?
L'IMO (International Maritime Organization), attraverso la Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare, stabilisce che tutte le navi con stazza pari o superiore a 300 GT impiegate in viaggi internazionali e tutte le navi passeggeri – indipendentemente dalle dimensioni – devono essere dotate di sistema AIS. Inoltre questo sistema, salvo rare eccezioni, deve sempre essere attivo, sia quando le navi sono in navigazione sia mentre sono all'ancora: questo perché il suo spegnimento potrebbe favorire i criminali nel compiere attività illegali in tutta segretezza.
Attenzione: è bene tenere a mente che questo sistema non è una sostituzione del radar, quanto piuttosto un utile alleato da utilizzare in parallelo per garantire una maggiore sicurezza.