
Nel 2025 la sigla “six-seven” è esplosa sui social, da TikTok a Instagram e, come si prevedeva, è giunta persino nei corridoi delle scuole italiane, dove i ragazzi urlano “six-seven!” accompagnato da un gesto delle mani su e giù. Una vera e propria moda linguistica che ha conquistato i giovanissimi, ma cosa significa esattamente “6-7”? La risposta non è proprio univoca, da nonsense qual è.
Il trend nasce grazie a una canzone virale del rapper Skrilla: “Doot Doot (6 7)”. Nel ritornello, la frase “6-7” viene ripetuta in corrispondenza di un drop del beat, un dettaglio che ha dato il via a una sfilza di remix, video edit e montaggi sportivi tipici che possono diventare virali su TikTok. Alcuni interpretano quel “6-7” come un riferimento all’altezza di LaMelo Ball (2,01 m), ovvero 6 piedi e 7 pollici, anche se questa connessione non è mai stata confermata ufficialmente.
Altre fonti però descrivono “6-7” come un fenomeno volutamente ambiguo, senza un significato ben preciso. Può essere volutamente inteso come un “gioco di parole” linguistico nonché un segnale di riconoscimento tra coetanei. Ad ogni modo, ciò che conta non è il suo senso letterale (o meglio, numerico), bensì il significato comunicativo e sociale che trasmette: è un meme che serve a definire una condizione “meh”, un po’ intermedia. Non è un codice enigmatico e misterioso alla Dan Brown, ma è da intendersi in parte performance e in parte segnale sociale, un codice generazionale che sta diffondendosi velocemente che non significa nulla di preciso ma che tutti ripetono “per il meme”.
Sì, perché seppur non abbia un significato letterale preciso in sé, il suono “six-seven” ripetuto possiede comunque un suono musicale che appare gradevole alle orecchie, e questa continua diffusione, di conseguenza, lo sta arricchendo di connotazioni e sfumature sociali, proprio come è successo con i brainrot italiani nel corso dell’anno 2025. Ma nulla è solo divertimento, ci sono anche conseguenze reali: alcune scuole americane l’hanno vietata in classe perché considerata fonte di distrazione o, nei casi estremi, un modo di andare contro all’autorità dell’insegnante.
In pratica, da sigla vuota nonsense, six-seven è riuscita a diventare un fenomeno simbolico: un connubio di meme, codici linguistici e generazionali e un modo per sentirsi parte della Gen Z, la generazione dei nativi digitali.