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In Italia arriva lo stop ufficiale all'uso dei cellulari anche nelle scuole superiori: dopo aver proibito lo smartphone nelle scuole elementari e medie, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha da poco diffuso una nuova circolare per estendere il divieto, a partire dal prossimo settembre, anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Gli smartphone saranno vietati durante le attività didattiche e, più in generale, durante l'orario scolastico, con sanzioni previste per chi viola il divieto.
La misura, definita «improcrastinabile» dal ministro Valditara, punta a ridurre i potenziali effetti negativi sui minori derivanti da uso eccessivo o non corretto dello smartphone. In particolare, la decisione ministeriale arriva dopo che diverse organizzazioni internazionali, tra cui l'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno segnalato una possibile correlazione tra l'utilizzo eccessivo di smartphone e social media da parte degli adolescenti e il loro peggiore rendimento scolastico, con conseguenze negative che impattano anche sulla loro salute mentale. Secondo questi studi, in particolare, ad abusare di più dei social media è la fascia d'età dei 13 anni, con l'11% degli adolescenti totali che dimostra un uso scorretto degli smartphone.
L'Italia, comunque, non è l'unico Paese a essere intervenuto in tal senso: Francia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Repubblica Ceca hanno già adottato una serie di provvedimenti per limitare l'utilizzo dei cellulari nelle scuole, mentre l'Australia ha addirittura proibito l'utilizzo dei social media ai minori di 16 anni, con una storica legge approvata nel novembre del 2024.
Il report OCSE: gli effetti degli smartphone sul rendimento scolastico
Il primo studio preso come riferimento dal Ministero dell'Istruzione è il report «From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity», all'interno del quale l'OCSE ha evidenziato una possibile connessione tra l'utilizzo degli smartphone nelle scuole e un peggioramento generale dei rendimenti scolastici nei 38 Stati che fanno parte dell'organizzazione (Italia compresa).
In generale, l'organizzazione ha attribuito il calo delle prestazioni scolastiche negli ultimi 15 anni a tre fattori principali: i cambiamenti delle politiche educative, l'impatto della pandemia da Covid-19 sull'apprendimento e l'utilizzo errato dei device digitali da parte degli adolescenti.
Nello specifico, è stato segnalato come un utilizzo eccessivo degli smartphone possa causare effetti negativi sulle capacità di pensiero dei più giovani, sempre più abituati alle ricerche su Internet e quindi meno spronati a sviluppare un proprio pensiero critico o delle abilità di problem-solving. L'abuso dei social media, poi, avrebbe un impatto negativo anche sul sonno, sul livello di attenzione e sulle relazioni interpersonali degli adolescenti odierni.

Secondo lo studio, poi, l'utilizzo eccessivo dei cellulari sarebbe strettamente collegato al peggioramento della salute mentale tra gli adolescenti, costantemente esposti a contenuti espliciti o inappropriati sui social media che, nel corso del tempo, possono portare a sviluppare ansia e depressione.
Il report OMS: i dati sull'utilizzo dei social media
Nel suo report «A focus on adolescent social media use and gaming in Europe, central Asia and Canada», l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come, negli ultimi anni, sia sempre più diffuso tra gli adolescenti un uso problematico dei social media: tutto questo favorisce la diffusione di fenomeni di dipendenza, con l'incapacità di controllare o ridurre le ore di utilizzo dei dispositivi e lo sviluppo di veri e propri sintomi da astinenza dalla tecnologia.
In particolare, dallo studio è emerso che:
- Il 44% degli adolescenti odierni è attivo sui social media: il 32% di loro li utilizza quotidianamente in maniera intensa, mentre l‘11% ha sviluppato un uso problematico.
- L'utilizzo errato dei social media è risultato particolarmente diffuso tra i ragazzi di 13 anni.
- Rispetto all'analisi del 2017/2018, il numero di adolescenti che utilizzano i social media in maniera problematica è salito di ben 4 punti percentuali, passando dal 7% all'11%.
L'OMS ha quindi raccomandato lo sviluppo di politiche e programmi a favore dell'educazione digitale, con l'obiettivo di fornire agli adolescenti gli strumenti adeguati per bilanciare la propria vita online e quella offline.
Gli altri Paesi dove lo smartphone è proibito nelle scuole
L'Italia, comunque, non è l'unico Paese ad aver introdotto una normativa che limita o vieta del tutto l'utilizzo degli smartphone all'interno delle scuole. In Europa si sono mosse sulla stessa direzione anche Francia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Repubblica Ceca. La Francia, in particolare, ha avviato un esperimento proprio nel 2024, arrivando a proibire gli smartphone in 200 scuole medie: nel frattempo, il governo sta anche discutendo la possibilità di vietare, a livello nazionale, l'utilizzo dei social media nei minori di 16 anni.
In Spagna e Repubblica Ceca, invece, i cellulari sono vietati solo in alcuni istituti o regioni specifiche, mentre in Svezia gli smartphone sono proibiti nelle scuole elementari. Le autorità britanniche, al contrario, hanno affidato direttamente ai dirigenti scolastici il compito di stabilire tempi e modalità per limitare l'uso degli smartphone nelle scuole.
Al di fuori dell'Europa, il caso più eclatante è invece rappresentato dall'Australia dove, nel novembre del 2024, il Parlamento ha approvato una storica legge che vieta agli adolescenti minori di 16 anni di utilizzare i social media: le autorità hanno previsto un anno di tempo per la entrata di vigore del provvedimento, che coinvolgerà anche aziende come Meta o X, che dovranno quindi introdurre nelle piattaforme dei sistemi efficienti per la verifica dell'età.