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23 Aprile 2024
14:42

Fa male parlare al cellulare quando è in carica? Che cosa dicono gli studi

Se da una parte è vero che un cellulare in chiamata produce più onde elettromagnetiche mentre è in carica rispetto a quando non lo è, dall'altra è vero anche che al momento non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino pericoli per la salute umana.

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Fa male parlare al cellulare quando è in carica? Che cosa dicono gli studi
fa male parlare al cellulare quando e in carica

Una “leggenda metropolitana” che è stata riproposta a più riprese sui social network riguarda la presunta pericolosità dei cellulari usati mentre sono collegati al caricabatterie. Questo porta molte persone a chiedersi se parlare al cellulare quando è in carica faccia effettivamente male o meno. La risposta “secca”, sostanzialmente, è no: non ci sono evidenze scientifiche che comprovano categoricamente questa tesi. Pur essendo stato dimostrato che un cellulare collegato alla corrente emette più radiazioni rispetto a un cellulare usato quando non è in carica, queste non vengono rilasciate a concentrazioni così elevate da giustificare preoccupazioni. A sostenerlo sono vari esperti e studi scientifici.

Come è nato il mito secondo cui parlare al cellulare in carica fa male

Negli ultimi anni, su diverse piattaforme social, sono comparsi video che mostravano alcuni utenti impegnati a misurare le emissioni di radiazioni elettromagnetiche provenienti dal proprio cellulare mentre era in carica. Uno di questi video in particolare (che vi riproponiamo qui sotto) si è diffuso in modo virale su TikTok andando così ad alimentare notevolmente la “teoria” secondo cui i cellulari, quando in carica, fungerebbero da pericolosi propagatori di radiazioni. Nel filmato in questione si vede un uomo che utilizza uno strumento che, nel momento in cui capta un livello di elettromagnetismo elevato, diventa rosso. Nel video l'uomo esegue la misurazione prima sul cavo che collega il telefono al caricabatterie e poi sul braccio del bambino che lo tiene in mano: in entrambi i casi la luce LED del tester si colora di rosso. Nel momento in cui il telefono in mano al bambino smette di essere alimentato dalla corrente, la luce rossa dello strumento poggiato all'avambraccio del bambino non è più fissa, a indicare che il livello di emissioni elettromagnetiche si è abbassato.

Pur non avendo motivi validi per mettere in discussione l'autenticità di simili filmati, che non sembrano essere stati manipolati in alcun modo, possiamo comunque affermare che si tratta di video altamente fuorvianti se messi a confronto con fonti scientificamente valide.

Cosa dicono gli studi sul cellulare in carica

Gli studi sull'elettromagnetismo vanno difatti a smentire molte delle asserzioni che gli autori dei video in questione fanno. In primis, pur essendo vero che l’esposizione prolungata ai cellulari può comportare alcuni potenziali rischi per la salute umana, è altrettanto vero che le radiazioni provenienti dai nostri smartphone consistono in onde radio, le quali sono radiazioni non ionizzanti che, quindi, non provocano danni diretti al DNA presente nel nucleo delle nostre cellule. Secondo la FDA (Food and Drug Administration), infatti, «il peso di quasi 30 anni di prove scientifiche non ha collegato l’esposizione all’energia a radiofrequenza derivante dall’uso dei telefoni cellulari a problemi di salute». A oggi l'unico effetto certo dell'esposizione prolungata alle radiofrequenze emesse dagli smartphone è il riscaldamento dei tessuti a diretto contatto con i dispositivi.

In secondo luogo, se è vero che gli smartphone collegati alla presa della corrente possono effettivamente emettere più onde elettromagnetiche rispetto a quelli che non sono in carica, lo stesso vale in realtà per qualunque dispositivo collegato a una presa elettrica.

Nel commentare il filmato che vi abbiamo mostrato, infatti, Andrew Wood, che presiede il Dipartimento di Salute e Scienze Mediche della Swinburne University of Technology di Melbourne, ha riferito all'agenzia AFP che «Il video è grossolanamente fuorviante. Qualsiasi cavo collegato alla rete elettrica farebbe lo stesso».

Eric Yeatman, capo del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell'Imperial College di Londra, è dello stesso avviso: «Un caricatore del telefono ha un'unità all'estremità della parete che converte la pericolosa tensione di rete in una innocua corrente continua a bassa tensione che viaggia lungo il cavo e nel telefono», aggiungendo anche che una «piccola quantità» della frequenza di rete può essere captata da un voltmetro ma è «generalmente innocua» ed è praticamente comparabile alla quantità di energia elettromagnetica a cui si viene esposti quando si utilizza, per esempio, un frullatore a immersione collegato alla presa di corrente.

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Come proteggersi dall'eccesso di radiazioni

Dal momento che è l'esposizione prolungata alle radiazioni emesse dai cellulari a poter creare potenziali problemi per la salute, è possibile dormire sonni ragionevolmente tranquilli limitando il proprio livello di esposizione a simili radiazioni.

Il modo più semplice con cui è possibile fare ciò è usare il più possibile il vivavoce anziché tenere lo smartphone costantemente attaccato al proprio orecchio. Questa piccola accortezza può abbassare notevolmente il livello di esposizione alle radiazioni provenienti dal cellulare.

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