
Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la Grecia, con epicentro a poca distanza dall'isola di Creta nel Mar Egeo, la scorsa notte all'1:51 (ora locale, 00:51 in Italia). Il sisma ha fatto registrare una profondità di 57 km ed è stato avvertito distintamente in tutto l'arcipelago ellenico oltre che nelle coste di Sicilia, Puglia e Calabria, come registrato anche dai sismografi dell'INGV. A livello precauzionale le autorità hanno anche deciso di diramare un'allerta tsunami per l'area, chiedendo agli abitanti di Kasos, Rodi e Karpathos di allontanarsi dalla costa. Fortunatamente ad ora non sono ancora stati registrati maremoti.
Come anticipato, la magnitudo stimata dell'evento è di 6.0, anche se questo valore può variare leggermente a seconda dell'ente che lo ha calcolato. L'INGV, ad esempio, lo stima a 5.9, mentre l'USGS conferma il 6.0. Si tratta di differenze minime dovute a differenti sistemi di calcolo: nelle prossime ore i dati verranno ulteriormente elaborati e i valori tenderanno probabilmente a convergere. In ogni caso si tratta di una scossa piuttosto intensa che, come abbiamo anticipato, è stata avvertita in buona parte della penisola greca.
Dal punto di vista geologico le cause di questo sisma sono da ricercare nella subduzione tra la placca Africana e quella Eurasiatica. Questo lo si vede chiaramente dall'immagine sottostante:

La linea nera al di sotto della Grecia rappresenta il margine tra le due placche e ciascuno dei pallini colorati rappresenta un sisma storico avvenuto nell'area: più il pallino è grande, più quel sisma è stato potente. Si tratta quindi di un'area storicamente sismica e il terremoto odierno, per quanto forte, non si tratta certo di un'eccezione.