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27 Ottobre 2025
20:00

La testuggine romana era una formazione dell’esercito dell’antica Roma: ecco come si faceva

La formazione a testuggine era uno schieramento difensivo dei legionari romani, utile contro frecce e proiettili. I soldati disponevano gli scudi davanti e sopra la testa, creando una barriera simile al guscio di una tartaruga. Nata nel 36 a.C., la "testudo" fu usata anche da bizantini e in epoca medievale.

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La testuggine romana era una formazione dell’esercito dell’antica Roma: ecco come si faceva
testuggine

La testuggine romana era una formazione militare della fanteria dell’esercito romano che serviva per proteggere i legionari da frecce e altri proiettili scagliati dal nemico. Consisteva nello schierare i soldati su più file, con grandi scudi rettangolari, sia davanti sia al di sopra della formazione. Stando al racconto di Plutarco e di Cassio Dione, fu usata per la prima volta nel 36 a.C. nella campagna contro i Parti guidata da Marco Antonio. La testuggine è stata usata anche dall’Impero bizantino, dagli arabi e da vari altri eserciti medievali. Muri di scudi simili alla testuggine romana, almeno in parte, sono usati ancora oggi, in alcune occasioni, dalle forze di polizia.

Cos’era la testuggine romana e come si formava

Il nome "testuggine" deriva dal fatto che la forma dello schieramento ricorda quella del guscio delle tartarughe: si trattava un muro di scudi usato dalla fanteria romana. “Muri” simili erano usato in molti eserciti antichi e medievali, come nel caso della falange oplitica greca. Tuttavia, la testuggine romana aveva una peculiarità: proteggeva lo schieramento non solo anteriormente, ma anche dall’alto. Si formava raggruppando i legionari, dotati di grandi scudi rettangolari, in una fitta formazione, disposta su più file. I soldati della prima fila schieravano gli scudi davanti, quelli delle file più arretrate li tenevano sollevati sopra la testa. Solo il lato posteriore, dal quale non potevano giungere attacchi, era lasciato scoperto.

Ricostruzione moderna della testuggine (Wikimedia Commons)
Ricostruzione moderna della formazione della testuggine romana. Credit: via Wikimedia Commons

Quando si usava la formazione a testudo e come funzionava

La formazione a testuggine poteva essere usata sia in forma statica, sia in movimento. In quest’ultimo caso, i legionari avanzavano schierati a testuggine e, quando raggiungevano il nemico, si “scioglievano” e combattevano corpo a corpo. La formazione a testuggine era usata soprattutto durante gli assedi, perché era utile per proteggersi da frecce e altri proiettili scagliati dalle mura della città assediata. Se realizzata a dovere, era molto resistente e poteva essere usata persino per sopportare dei pesi, come consentire il passaggio di animali da soma nei fossati: i legionari formavano la testuggine nel fossato e gli animali vi passavano sopra.

Incisione sulla Colonna Traiana a Roma (credit ChirstianChirita via Wikimedia Commons)
Incisione sulla Colonna Traiana a Roma. Credit: ChirstianChirita via Wikimedia Commons

Tuttavia, la testuggine presentava anche alcuni svantaggi: impediva il movimento di singoli soldati e, per essere realizzata necessitava di grande perizia, perché funzionava solo se tutti i legionari si muovevano in perfetta sincronia.

Battaglie con la formazione a testuggine: da Roma antica a oggi

Non conosciamo con esattezza tutti i casi nei quali l’esercito di Roma antica usò la formazione a testuggine. La prima attestazione certa riguarda la campagna condotta nel 36 a.C. da Marco Antonio (il triumviro sconfitto pochi anni dopo da Ottaviano Augusto) contro i Parti. Stando al racconto di Cassio Dione e Plutarco, i soldati si schierarono a testuggine per affrontare il nemico. Plutarco descrisse così lo schieramento dei legionari:

I portatori di scudo si voltarono rapidamente e racchiusero tra le loro file i fanti leggeri, si inginocchiarono e tesero gli scudi come barriera difensiva. Gli uomini dietro di loro disposero gli scudi sopra le teste della prima fila, mentre la terza fila faceva lo stesso per la seconda. La formazione risultante, che è uno spettacolo straordinario, assomiglia a un tetto e offre una protezione sicura contro le frecce, che semplicemente rimbalzano via.

La formazione a testuggine fu usata dall’esercito romano in molte altre occasioni, e, in seguito, fu adoperata dall’Impero romano d’Oriente, noto anche come Impero bizantino. Più specificamente, in un manuale di arte militare del VI secolo, lo Strategikon, attribuito all’imperatore Maurizio, è descritta una formazione a testuggine chiamata Phoulkon. Formazioni simili sono state adoperate anche da alcuni eserciti medievali: tra loro le forze musulmane guidate da Maometto durante l’assedio di Ta’if, presso Mecca, nel 630; i vichinghi che assediavano Parigi nell’885-886, i franchi di Arnolfo di Carinzia durante l’assedio di Bergamo dell’894.

Stampa del XVII secolo (Wikimedia Commons)
Stampa del XVII secolo della testudo, la formazione militare. Credit: via Wikimedia Commons

Muri di scudi, simili sono in parte alla testuggine romana, sono stati usati anche in altre occasioni e sono ancora utilizzati oggi dalle forze di polizia per contenere le dimostrazioni di piazza. A differenza della testuggine, però, non prevedono la “copertura” a mo’ di tetto per parare i colpi dall’alto, ma proteggono la formazione solo sul lato anteriore.

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