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3 Febbraio 2025
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Impero bizantino, la storia l’Impero Romano d’Oriente: cos’era, quanto è durato e la mappa

Uno degli Stati più longevi della storia, erede dell'Impero romano, alle prese con guerre continue in Europa e in Asia, ma capace anche di produrre opere letterarie, artistiche e scientifiche di enorme valore. L’impero bizantino ha avuto un ruolo di primo piano nell’evoluzione della civiltà.

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Impero bizantino, la storia l’Impero Romano d’Oriente: cos’era, quanto è durato e la mappa
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L’Impero bizantino si estendeva sull’Anatolia, su parte della Penisola Balcanica e, per alcuni periodi, anche sul Medio Oriente, sul Nord Africa e su alcuni territori italiani; la capitale era Costantinopoli, originariamente chiamata Bisanzio, e oggi conosciuta come Istanbul. In genere si considera come data di fondazione il 395 d.C., anno della morte di Teodosio, quando l’Impero romano fu definitivamente diviso tra i suoi due figli, Arcadio e Onorio, dando origine all’Impero d’Oriente, noto come Impero bizantino. Nel VI secolo, Giustiniano riconquistò gran parte dei territori occidentali, persi però nel secolo successivo, dopo l’ascesa dell’Islam. L’Impero bizantino era cristiano, ma nell’XI secolo la sua Chiesa si separò definitivamente da quella occidentale con il Grande Scisma del 1054, dando origine alla Chiesa ortodossa orientale. L’impero sopravvisse, con alterne fortune, fino al 1453, quando Costantinopoli fu conquistata dai turchi ottomani.

Cos’era l’Impero bizantino

L’Impero d'Oriente, talvolta chiamato semplicemente Bisanzio, rimase in piedi per oltre mille anni, dal IV secolo d. C. fino alla fine del Medioevo nel XV secolo. È conosciuto anche come "bizantino" perché la capitale, Costantinopoli, originariamente si chiamava Bisanzio, il nome, però, è stato introdotto dagli studiosi alcuni secoli dopo il crollo dell’Impero, che era conosciuto, durante la sua esistenza, come Impero romano. Nell’Impero bizantino si professava la religione cristiana e si parlava la lingua greca, in una variante un po’ diversa rispetto al greco classico. L’estensione del territorio cambiò molte volte, ma il cuore pulsante restò sempre Costantinopoli.

Le origini dell’Impero e le conquiste di Giustiniano

Le origini di Bisanzio vanno rintracciate nella divisione dell’Impero di Roma. Già l’imperatore Diocleziano, alla fine del III secolo d.C., aveva stabilito di dividere il territorio in una parte orientale e una occidentale, da governare separatamente. La scissione definitiva fu introdotta un secolo più tardi dall’imperatore Teodosio, che assegnò il controllo del territorio ai suoi due figli: l’Occidente a Onorio, l’Oriente ad Arcadio.

La divisione di Teodosio
Mappa dell’Impero Bizantino: La divisione di Teodosio

I due imperatori ascesero al trono nel 395, alla morte del padre, e da allora l’impero restò diviso. La parte occidentale cessò di esistere nel V secolo, quando l’ultimo imperatore, Romolo Augustolo, fu deposto dal capo barbaro Odoacre. L’Impero d’Oriente, invece, sopravvisse e, nel VI secolo, l’imperatore Giustiniano intraprese una serie di campagne militari che gli permisero di riconquistare gran parte dei territori perduti dell’Impero Romano d'Occidente. Tra questi vi furono il Nord Africa, l'Italia e alcune regioni della Spagna, segnando un breve periodo di restaurazione dell’unità imperiale sotto la sua guida.

L'impero dopo le conquiste di Giustinano
L’Impero bizantino dopo le conquiste di Giustinano

La nascita dell’Islam e lo Scisma d’Oriente

Tuttavia, le conquiste di Giustiniano non furono conservate a lungo: nei territori europei si insediarono altre popolazioni, come i Longobardi, che sottrassero ai bizantini gran parte dei territori. In Oriente, invece, emersero gli Arabi, che nel VII secolo si convertirono all’Islam e diedero avvio a una poderosa espansione, nel corso della quale sottrassero a Bisanzio circa metà del territorio: tutto il Nord Africa e gran parte del Vicino Oriente. Gli arabi assediarono la stessa Costantinopoli due volte, nel 674 e nel 717, ma non riuscirono a conquistarla.

L'impero nel 717
L’Impero bizantino nel 717

L’Impero, del resto, era una vera e propria potenza militare e nell’XI secolo conquistò vasti territori nella Penisola balcanica. Ma dopo l'anno 1000, emerse un’altra popolazione musulmana, quella dei turchi selgiuchidi, originari dell’Asia centrale, che nell’anno 1071 inflisse una dura sconfitta ai bizantini nella battaglia di Manzikert e conquistò gran parte della Penisola anatolica. Nello stesso secolo la Chiesa di Bisanzio si separò dalla Chiesa occidentale, stabilendo, con il Grande Scisma del 1054, noto anche come Scisma d’Oriente, di non riconoscere più l’autorità del papa. Nacque così il cristianesimo ortodosso, nel quale la Chiesa era sottoposta, di fatto, all’autorità dell’imperatore.

Le crociate e il primo crollo dell’Impero bizantino

L’Impero bizantino non poteva non essere coinvolto nelle Crociate, essendo uno Stato cristiano impegnato nella lotta contro i musulmani. Tuttavia, durante la Quarta Crociata, le dispute dinastiche lo portarono a entrare in conflitto con i veneziani, che comandavano l'armata europea. Nel 1204, i crociati saccheggiarono Costantinopoli, deposero l'imperatore e fondarono l’Impero latino al suo posto. Il resto del territorio bizantino si frammentò in tre entità politiche: l’Impero di Nicea, l’Impero di Trebisonda e il Despotato di Epiro. Nel 1261, l’imperatore Michele Paleologo, partendo da Nicea, riconquistò Costantinopoli e fondò una nuova dinastia bizantina. Tuttavia, l'occupazione latina aveva indebolito l’Impero, che nei secoli successivi dovette fronteggiare guerre civili e una nuova, minacciosa potenza: i turchi ottomani, che nel XIV secolo divennero una delle principali forze del Vicino Oriente. Gli ottomani annetterono quasi tutto il territorio bizantino, e all'inizio del XV secolo l’Impero sopravviveva solo a Costantinopoli e nel Peloponneso.

La cattedrale di Santa Sofia
La cattedrale di Santa Sofia, edificio più noto dell’Impero

La caduta di Costantinopoli

Costantinopoli fu assediata nel 1453 dalle truppe del sultano ottomano Mehmet II. La città era difesa da mura potentissime e l’imperatore, Costantino XI Paleologo, che aveva accettato di riunificare la Chiesa d’oriente con quella di Roma, godeva del supporto delle potenze cristiane. Tutti gli sforzi, però, furono vani: il 29 maggio 1453, dopo due mesi di assedio, le truppe ottomane entrarono in città e misero fine all’Impero bizantino. La caduta di Costantinopoli in genere è considerata la conclusione del Medioevo e l’inizio dell’età moderna.

L'impero nel XV secolo (credits NeimWiki)
L’Impero nel XV secolo, prima della conquista ottomana (credits NeimWiki)

La cultura e l’economia di Bisanzio

Nell’Impero, e in particolare a Costantinopoli, era diffusa una raffinata cultura. Le opere greche e latine, che continuarono a circolare per tutto il Medioevo, furono presupposto di nuovi progressi letterari e scientifici. Nel campo del diritto, al tempo di Giustiniano fu realizzata una raccolta di leggi romane, il Corpus Juris Civilis, che è stata alla base del diritto fino alle soglie dell’età contemporanea.

Miniatura bizantina del VI secolo
Miniatura bizantina del VI secolo

Dal punto di vista dell’architettura, i bizantini furono capaci di costruire edifici di grande splendore: il più noto è la cattedrale di Santa Sofia a Costantinopoli, ancora oggi esistente, sebbene convertita in moschea. L’impero, del resto, era economicamente prospero perché, grazie alla sua posizione geografica, era uno dei principali snodi degli scambi commerciali tra Oriente e Occidente lungo la via della seta.

Fonti
Impero Romano d'Oriente 330-1453 la sua storia
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